Basterebbe da solo il Duomo per andare a trascorrere un weekend a Siena. Il capolavoro architettonico è ancora più prezioso fino al 24 ottobre, con la scopertura straordinaria del pavimento intarsiato di cui abbiamo già parlato.
SIENA DI MARMO: IL PAVIMENTO DELLE MERAVIGLIE, CON FOTO
Passeggiare per le strade di Siena è particolarmente suggestivo: ogni quartiere rappresenta una contrada del Palio e vive di vita propria, con una lunga storia alle spalle. Basta ammirare le finestre e le porte delle case e dei negozi, dove fanno bella mostra di se gli stemmi. Ma non è solo Palio Siena, nonostante si respiri durante tutto l’arco dell’anno. Ecco le attrazioni da non perdere durante un piacevole weekend nella bella città toscana.
Prima tappa del sabato mattina Piazza del Campo, naturalmente, location del Palio. Con la sua particolare forma a conchiglia a 9 spicchi è nota in tutto il mondo. Vi si affacciano importanti palazzi nobiliari come il grandioso Palazzo Comunale, o Palazzo Pubblico. in mattoni rossi e marmo bianco, dove si trova il Museo Civico, che contiene una delle allegorie più famose del mondo: quella del Cattivo e del Buon Governo, dipinta sulle pareti da Ambrogio Lorenzetti, primo esempio nella storia dell’arte di un tema civile e non religioso.
A fianco si erge la Torre del Mangia, tra le più alte d’Italia, da cui si gode una splendida veduta della città e della campagna circostante. Sull’altra estremità della piazza di trova la monumentale Fonte Gaia, di Jacopo della Quercia. Dopo la visita di queste meraviglie ci si può concedere una sosta mangereccia, magari al Ristorante Il Campo, dove poter godere di tutta la maestosità della piazza. Da provare la tipica ribollita e i bocconcini di vitello alla fattoressa.
Recuperate un po’ di energie la tappa successiva per il pomeriggio è indubbiamente il Duomo, visitabile dalle 13:30 alle 17:30 nei giorni festivi, e dalle 10:30 alle 18:30 durante i giorni feriali. La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, si presenta con la sua splendida facciata in cui prevalgono il bianco e il nero, ma i veri gioielli li custodisce all’interno, dove sono conservate importanti opere d’arte tra cui il pavimento intarsiato, eccezionalmente visibile al pubblico fino al 24 ottobre.
Proprio alle spalle del Duomo, dal 1325 il Battistero contende alla cattedrale il ruolo di luogo religioso più importante della città: sulle tre navate richiamano e incantano gli occhi una serie di affreschi e il magnifico Fonte Battesimale in bronzo e marmo, posto proprio al centro. Sabato sera si può decidere di andare a cena nel punto più alto di Siena, il Forte di Castelvecchio, proprio dove prese vita la città grazie a Senio, l’eroe fondatore.
Qui suggeriamo di assaggiare la cucina toscana e le specialità di pesce dell’Osteria di Castelvecchio (Via di Castelvecchio 65, tel. 9577 47093) dove lavora il giovane Chef pugliese Raffaele Mele. Non è proprio economico, si spende intorno ai 45 euro (vini inclusi), ma si possono gustare piatti corposi, ben presentati e originali, come ad esempio lo sformato di verdure di stagione con fonduta di pecorino toscano, pici senesi al ragù di salsiccia toscana e funghi porcini. Tutta la pasta è di produzione artigianale. La specialità del ristorante sono i tortelloni al nero di seppia ripieni di patate al ragù di gamberi. Molto invitante il “tagliere del pastore” ricco di pecorini di Pienza a varie stagionature arricchiti con pere, noci, miele di acacia e pomodori secchi. Una curiosità: secondo la leggenda, nel territorio dove oggi si trova via di Castelvecchio, si rifugiarono i gemelli Senio e Aschio, figli di Remo, fuggiti dopo l’uccisione del padre da parte dello zio Romolo. Giunti qui, costruirono un forte chiamato Castelsenio. Questi personaggi emblematici della storia senese sono sparsi un po’ ovunque nella città dove non è difficile notare le diverse statue raffiguranti la lupa senese che allatta i due gemelli (visibile anche in una famosa tarsia del pavimento del Duomo).
Domenica mattina dedicata ad altre importanti attrazioni, come la Chiesa Cateriniana di San Domenico, dall’imponente architettura, e il complesso museale di Santa Maria della Scala, che nel Medioevo era un ospedale per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena: oltre al Museo Archeologico Nazionale vi si possono ammirare affreschi, oratori e cappelle. Prima di pensare al ritorno a casa, immancabile è un salto alla Pasticceria Nannini, un must per i golosi, simbolo della città e dei prodotti dolciari più noti: la pasticceria storica è quella in centro, in Via Banchi di Sopra, ma c’è anche un secondo locale in Strada Massetana Romana.
SIENA IN UN WEEKEND, ATTRAZIONI DA NON PERDERE: LE FOTO