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Villa di Poppea Oplonti Napoli

Oplontis: l'otium ai tempi di Poppea

Nel centro della moderna città di Torre Annunziata la lussuosa villa della seconda e ambiziosa moglie di Nerone dal '97 Patrimonio dell'Umanità

Oplontis
©iStockphoto
Affresco della Villa di Poppea (particolare)
Per scoprire da vicino come viveva un'imperatrice al tempo dei romani è necessario esplorare un gioiello del patrimonio artistico italiano ritrovato nell'antica zona suburbana pompeiana di Oplontis. È la Villa di Poppea costruita nell'esclusivo centro residenziale di epoca imperiale che oggi è inserita nel tessuto urbano di Torre Annunziata. La villa, risalente al I secolo a.C. ma ampliata nel corso dell'età claudia viene convenzionalmente attribuita a Poppea Sabina, moglie di Nerone per il ritrovamento durante gli scavi di un anfora che reca l'iscrizione Secundo Poppeaeae, ovvero “A Secundus liberto di Poppea”.
 
L'antica residenza di Poppea che probabilmente si estendeva per 11 000 metri quadrati venne completamente sepolta insieme a Pompei, Ercolano e Stabiae nella famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.c. Poichè le ville erano allo stesso tempo luoghi d'otium (tempo libero dalle occupazioni della vita politica e dagli affari pubblici) ma anche di produzione agricola, all'interno dell'antica residenza sono state scoperte delle sale che dovevano essere dedicate alla produzione del vino e dell'olio. Nel corso degli scavi gli archeologi hanno inoltre individuato più giardini interni alla villa dei quali, grazie ai calchi delle radici, hanno potuto ricostruire fedelmente le posizioni degli alberi com'erano al periodo imperiale. 

 
IL SALOTTO DELLA POLITICA
 
Aperto verso il mare con un'unica parete affrescata, il salone dei ricevimenti della residenza era in realtà un vero e proprio salotto della politica. Nel periodo imperiale le ville dei personaggi più in vista dell'epoca erano infatti i luoghi preferiti in cui si stringevano alleanze e si ordivano congiure. Gli affreschi della sala, eseguiti in secondo stile pompeiano o stile architettonico, sono caratterizzati da effetti di trompe l'œil e arditi gioci di prospettive. Le pitture rappresentano un santuario di Apollo con pavoni e maschere.

Villa di Poppea - Affresco del Salone dei ricevimenti
 
LA SOVRAPPOSIZIONE DEGLI STILI 
 
Al momento della disastrosa eruzione del Vesuvio la Villa di Poppea aveva avuto diversi proprietari, ragion per cui nelle sale interne si riscontrano diversi stili di pittura. Nel calidarium, vere e proprie terme private della residenza, è possibile ammirare le pareti affrescate in terzo stile pompeiano, con strutture piatte e campiture monocrome, prevalentemente scure, mentre nel tepidarium si rimane affascinati dalle architetture fantastiche tipiche del quarto. Sulle pareti della camera da letto abili giochi illusionistici di colori e ombre si susseguono a rivestimenti parietali in opus quadratum e lastre di marmo. Altra caratteristica della sontuosa residenza sono i giochi di architettura che mettono in comunicazione i vari ambienti con grandi finestroni allineati tra di loro. Con un solo sguardo è così possibile attraversare un'intera ala della villa.

Villa di Poppea - Giochi di architettura
 
IL TRICLINIO
 
Negli ambienti che un tempo furono la cucina della villa è ancora ben conservato un banco in muratura probabilmente adibito a piano cottura. Nella parte sottostante alcuni vani a forma di semicerchio dovevano contenere la legna da ardere con cui si cucinavano i cibi. Anche il triclinio, è fastosamente decorato con affreschi dove spicca una natura morta rappresentante un cestino con fichi. La villa era, infine, dotata di una monumentale piscina larga 17 metri e lunga 61 pavimentata in coccio pesto. Ai lati risultava adornata con colonne e statue di epoca romana mentre intorno alla vasca era presente un prato con platani, oleandri e limoni. 


Villa di Poppea - Natura morta con fichi (Triclinio)
 
L'ANTICO TERRITORIO DI STABIAE
 
Ricordiamo che a circa 10 km da Oplontis è possibile visitare un'altro antico territorio che fu caratterizzato dalla diffusione di ville residenziali. Si tratta del territorio di Stabiae dove oggi sorgono i comuni di Gragnano, Santa Maria La Carità, Sant’Antonio Abate, Castellammare di Stabia, Casola di Napoli e Lettere. Le ville sorgevano in posizione panoramica sul  mare nel pianoro di Varano. Durante i primi scavi effettuati nel Settecento vennero localizzate sei ville e altre dieci nell’entroterra. Di queste sei attualmente ne sono state riconosciute solo quattro di cui tre sono oggi visitabili: Villa San  Marco, Villa Arianna e infine il “Secondo complesso”.

Scavi archeologici di Oplonti
Torre Annunziata (NA), Via Sepolcri
Info: 081 857 5347
 
 
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