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Grosio Parco delle Incisioni Rupestri

Lombardia, la Valtellina dell'arte rupestre

Visitare il Parco delle Incisioni rupestri di Grosio significa scoprire arte, archeologia, castelli e natura

Roccia degli Armigeri
©Consorzio Turistico Medio della Valtellina / Parco Incisioni Grosio
Particolare della Roccia degli Armigeri
Tra i comuni di Grosio e Grosotto, nella Media Valtellina, si trova il Parco delle Incisioni Rupestri, la più importante testimonianza del passaggio delle antiche popolazioni in Valtellina. Siamo in Lombardia, nella Comunità Montana in provincia di Sondrio, in un ambiente naturalistico con delle peculiarità che già lo rendono unico. Il Parco delle incisioni rupestri di Grosio è un viaggio tra arte rupestre, archeologia, castelli e natura ed è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì. Venne istituito nel 1978 da un Consorzio di Enti Locali che comprendevano la Provincia di Sondrio, la Comunità Montana di Tirano, i Comuni di Grosio e di Grosotto, per valorizzare le numerose rocce con incisioni scoperte da Davide Pace nel 1966.

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Si sviluppa su due rilievi, il Dosso dei Castelli e il Dosso Giroldo, tra la Valle dell'Adda e la Val Grosina. Fiore all’occhiello è la presenza della Rupe Magna, una delle più grandi rocce incise dell'arco alpino con oltre 5.000 raffigurazioni, databili tra la fine del Neolitico e l'età del Ferro. Tra i temi raffigurati si possono riconoscere figure antropomorfe e animali, figure geometriche, coppelle ed oggetti di vita quotidiana. Arrivando alla sommità Sud del colle si scorgono i resti del Castello di San Faustino risalente al X-XI secolo. Fra il 1350 e il 1375 venne edificato il Castello Nuovo per rispondere alle diverse esigenze strategiche, di cui rimangono la doppia cortina di mura e il poderoso donjon, la torre interna fortificata, cui era affidata l’estrema difesa del castello.

A nord del dosso dei castelli si trova il complesso di rocce scoperto nel 1970, il Dosso Giroldo, con oltre 50 rocce individuate: particolarmente interessante è quella chiamata “Roccia degli Armigeri”, per la presenza di antropomorfi armati di scudo e lancia, databili all’età del Ferro. Il simbolo del parco è un incisione che rappresenta un uomo armato di uno scudo rotondo e di una spada o bastone. Vale la pena una sosta anche all’Antiquarium, collocato all’interno dell’edificio della Ca’ del Cap, dove ha sede anche il Centro Studi. Offre una preziosa esposizione permanente con i risultati degli scavi archeologici condotti, a partire dai primi anni Novanta del secolo scorso, sul Dosso dei Castelli e sul Dosso Giroldo. Si può ammirare una selezione di reperti, soprattutto ceramici, che hanno permesso di definire le caratteristiche degli insediamenti protostorici individuati sui due Dossi e di inquadrarne cronologicamente la nascita e lo sviluppo. 
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