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Loggia della Signoria Firenze museo all’aperto

Loggia dei Lanzi: il museo all'aperto di Firenze

In Piazza della Signoria i gruppi scultorei raccolti nella Loggia dei Lanzi sono testimoni della storia di Firenze da un luogo privilegiato

La Loggia deila Signoria
©iStockphoto
La Loggia dei Lanzi, Firenze
Dopo quasi tre mesi di chiusura, la Galleria degli Uffizi ha riaperto i battenti, tornando ad emozionare i visitatori con la sua collezione di capolavori. Solo quattro volte, nell’ultimo secolo, la Galleria ha dovuto chiudere i propri battenti. È successo durante la seconda guerra mondiale nel 1966 dopo l’alluvione di Firenze e infine nel 1993 dopo la strage mafiosa di via dei Georgofili che danneggiò il celebre Corridoio Vasariano. 
 
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La nuova stagione espositiva degli Uffizi è stata anticipata dalla riapertura della Loggia dei Lanzi che prende il suo nome dai lanzichenecchi che in parte componevano il Corpo di Guardia di Cosimo I e che alloggiavano proprio sotto la Loggia. Per quasi duecento anni, fino al 1738, i Lanzi hanno svolto una funzione cruciale nell’ambito della corte medicea. Compito principale della guardia era difendere la persona del sovrano e i suoi più stretti congiunti, pertanto nelle raffigurazioni degli eventi legati al sovrano, i suoi soldati appaiono quasi sempre, facilmente individuabili grazie ai loro costumi sgargianti e alla loro iconica alabarda. 

Gianbologna, Il Ratto delle Sabine - ©iStockphoto 
 
LE STATUE DELLA LOGGIA
 
La Loggia dei Lanzi ospita opere di scultura antica come il “Perseo con la testa di Medusa” realizzato nel Cinquecento da Benvenuto Cellini oppure il “Ratto delle Sabine” e “ Patroclo e Menelao” del Giambologna. Fondamentale per la formazione della straordinaria collezione della Loggia dei Lanzi e delle Gallerie degli Uffizi fu l'intensa opera di raccolta intrapresa dai membri della famiglia Medici di Firenze e della famiglia dei Della Rovere di Urbino.  Realizzata intorno al 1380 per ospitare cerimonie e assemblee pubbliche la Loggia dei Lanzi o della Signoria è un capolavoro di architettura medievale. Tuttavia le sue 3 arcate a tutto sesto costituiscono un anticipazione di ciò che sarà l'architettura nel periodo del Rinascimento. Col passare del tempo la loggia perse la sua funzione pubblica, diventando un vero e proprio museo all'aperto. 

Giambologna, Patroclo e Menelao - ©iStockphoto
 
Fra le opere della loggia merita particolare attenzione il “Ratto di Polissena”, gruppo monumentale realizzato in marmo dello scultore Pio Fedi. La scultura rappresenta Polissena, figlia minore di Priamo mentre viene rapita da Neottolemo per poi essere sacrificata in occasione della partenza delle navi greche di ritorno dalla guerra di Troia. Scolpito tra il 1855 e il 1865 il gruppo scultoreo è l'unica opera “moderna” ritenuta degna essere collocata accanto ai capolavori di Benvenuto Cellini e di Giambologna. Ricordiamo che come sempre ad ingresso gratuito, la loggia è ora accessibile ad un massimo di dieci persone per volta.

Pio Fedi, Ratto di Polissena ©iStockphoto

GLI UFFIZI
 
E' invece una apertura graduale, con nuove modalità di visita volte ad assicurare il rispetto delle norme contro la diffusione del coronavirus e allo stesso tempo una permanenza in museo più prolungata rispetto al passato, quella delle sale degli Uffizi. La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari. Si tratta di uno dei musei più famosi al mondo per le sue straordinarie collezioni di sculture antiche e di pitture (dal Medioevo al Seicento). Le raccolte di dipinti contengono alcuni capolavori dell'arte di tutti i tempi. È il caso di Giotto, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli,  Leonardo, Raffaello, Michelangelo e  Caravaggio. 

Caravaggio, Bacco – Ufficio Stampa Uffizi
 
All'interno della galleria si possono inoltre ammirare le più famose opere del Bronzino, come la celeberrima Eleonora da Toledo, Lorenzo il Magnifico, e il Duca Alessandro de’ Medici, dipinti da Giorgio Vasari, Cosimo il Vecchio e Cosimo I de’ Medici, del Pontormo, Eleonora Gonzaga e suo marito Francesco Maria I della Rovere di Tiziano. Nelle sale verdi della pittura veneta del Cinquecento, trovano invece spazio i capolavori quali la leggendaria Venere di Urbino e la Flora, entrambe di Tiziano, la Leda e il Cigno del Tintoretto, la “Fornarina” di Sebastiano del Piombo, il ritratto di Giuseppe da Porto con il figlio Adriano, e Venere e Mercurio del Veronese.

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GIARDINO DI BOBOLI
 
Per tutti coloro che amano la natura, il giardino di Boboli è un luogo incantevole unico al mondo, grazie al suo straordinario patrimonio botanico, e all'impianto paesaggistico e architettonico che ospita, tra i suoi viali, aiuole e boschetti, una collezione di oltre 300 sculture dell’età classica, del Rinascimento e del Barocco. Dopo oltre dieci settimane di chiusura a causa dell’emergenza epidemiologica, il Giardino di Boboli è nuovamente accessibile sia attraverso l’ingresso di Palazzo Pitti, sia attraverso la porta di Annalena. All’interno del Giardino valgono tutte le norme nazionali e regionali per contrastare la diffusione del coronavirus.

Giardino di Boboli - Ufficio Stampa Uffizi
 
 
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