Siamo lontani dalla Calabria, ambientazione della serie televisiva Rai Gente di Mare, ma per quanto personaggi e panorami siano differenti, non lo sono lo spirito con cui la Palomar e Rai Fiction avevano deciso di spostarsi in un'altra delle località di mare più amate dai nostri connazionali, sia sul piccolo schermo (come confermano i circa sei milioni di spettatori, dichiarati dal produttore Carlo Degli Esposti, raccolti in media dalle dodici puntate trasmesse tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013) sia all'atto di decidere dove andare a passare le vacanze: L'Isola d'Elba.
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E per più di un anno, dal 22 marzo 2010 al 12 maggio 2011, la troupe della serie ha potuto approfittare dell'occasione per unire utile e dilettevole, arrivando a visitare i luoghi più interessanti de L'Isola (questo il titolo della nuova serie, spinoff della precedente), ambientandovi le avventure degli appartenenti al corpo della Guardia Costiera, ovviamente locale. Non solo, visto che in almeno una occasione si è assistito all'apparizione importante (per mezzi e volontari) di alcune 'Misericordie' toscane, con il gruppo Pma (Posto medico avanzato) di Empoli, di Portoferraio (presente con 4 ambulanze) e di Pistoia, il cui Servizio infermi ha allestito un ospedale da campo dotato di internet, tv digitale e radio lavorando giorno e notte, appositamente per alcune delle riprese relative al salvataggio dei feriti dello schianto di un aereo.
Stavolta, infatti. al centro della vicenda ci sono il comandante della Guardia Costiera Tara Riva e il ricercatore Luca Bottai, rapiti dall'organizzazione delle proprie nozze quando l'aereo di cui accennavamo, precipitato nelle splendide acque dell'arcipelago toscano cui l'Isola afferisce, dà il via a una misteriosa indagine. Nel disastro perde la vita Arianna Ferri, collega del ricercatore capo progetto di un progetto della multinazionale EnergySeaLine. Costretto a rinunciare al viaggio di nozze e - per quanto tra i sospettati - a partire per la Tunisia, Luca però muore in un incidente su una piattaforma. O almeno cosi sembra, visto che lo ritroviamo sopravvissuto ma in preda a una totale amnesia che impedisce alla fidanzata di sapere di più dei piani di Leopold Amery, il ricco principale del Bottai disposto a tutto per salvaguardare i propri interessi. Sarà Tara, con l'aiuto di figure non secondarie (un latitante, un avvocato) a mettersi tra questi e la salvaguardia dell'Isola.
Un intreccio fitto, costruito intorno a pochi personaggi e molto caratterizzati. Ma più che le sorprese ideate dagli sceneggiatori - sicuramente avvincenti per gli appassionati del giallo in televisione e degli 'orfani' di Gente di Mare - ad attrarre la nostra attenzione, in questo caso, non possono non essere gli sfondi e le cornici nei quali questo intrigo si va sviluppando… A cavallo tra l'Italia e la Tunisia (dove molte scene di alcune delle 12 puntate, di 90 minuti ciascuna, sono state girate inizialmente), la troupe si è spostata tra le isole toscane per portare avanti un prodotto da molti definito "diverso" e di certo molto attento ai temi della difesa dell'ambiente e dell'archeologia marina e che la stessa produzione definiva una scommessa (visto l'inedito costituito dal taglio catastrofico-sentimentale nel genere) "vinta", nella speranza di riuscire a sensibilizzare il pubblico.
Un pubblico che inizialmente era rimasto scioccato, almeno quello di Portoferraio, dove l'inizio delle riprese aveva creato un certo trambusto. Un elicottero della Guardia costiera, due motovedette di altura, due motovedette Sar, una quinta dedicata al pattugliamento della costa e tre battelli pneumatici veloci hanno fatto preoccupare i locali, poco abituati a tanto trambusto nella Darsena Medicea (o 'Calata', come chiamano gli abitanti la passeggiata lungomare del capoluogo fondata nel 1548 da Cosimo I de' Medici Granduca di Toscana) della cittadina, divenuta per due notti - quelle necessarie alle scene del famoso incidente - una protagonista della serie. Anche il tratto marino tra la Torre della Linguella ed il Molo Gallo non è usualmente illuminato a giorno, nonostante sia una delle mete (al pari dell'affascinante centro storico, più volte mostrato) dei turisti qui presenti tutto l'anno.
Passata la buriana, la fiction 'fantaecologica' si è poi spostata all'Hotel Villa Ottone - realizzato nella omonima Villa ottocentesca che domina il golfo di Portoferraio - dove è stata ambientata la lussuosa dimora del ricco Leopold, a due passi dal mare. Una soluzione non per tutti quelli che vorranno alloggiare nelle stanze ammirate sul piccolo schermo o passeggiare al suo interno e al suo esterno, entrando e uscendo dalla realtà. Un fascino che potrebbe valere un piccolo sacrificio. O almeno una visita, magari alloggiando in una altra delle strutture della zona: dagli Hotel Hermitage di Magazzini, Fabricia e Airone del Parco e delle Terme, al Caminetto di San Martino fino all'Acquaviva Park Hotel della omonima località.
La scelta non manca d'altronde, potendo contare sulle località elbane di Magazzini e Schiopparello - location principali della serie - come anche quelle di Capoliveri, altro centro di aggregazione turistica dell'Isola. Un'ottima alternativa alle opzioni segnalate fino ad ora, con le sue chiese (Santa Maria Assunta, Madonna delle Grazie e Madonna della Neve su tutte), il Faro di Capo Focardo (con Forte spagnolo annesso), la strada panoramica e il Borgo medievale. E per gli amanti del mare, potrebbe bastare semplicemente organizzare una breve escursione per toccare terra su alcune delle altre isole circostanti. Pianosa, Capraia, Gorgona e Montecristo, infatti, sono state parimenti utilizzate dalla produzione, che ne ha fatto lo sfondo di molte delle scene 'esterne' al nucleo dell'azione.
Come esterne al nucleo dell'azione, ma indimenticabili, devono essere state le visite che immaginiamo la troupe possa aver fatto - e se non hanno approfittato han fatto male, e vi invitiamo a non imitarli - ad alcuni dei ristoranti più consigliati della zona. Dall'Osteria Del Noce di Marciana, alla Botte Gaia di Porto Azzurro, dalla Pepe Nero di Portoferraio al Ristorante Bagni Orano di Capoliveri e i vari altri segnalati da gourmetvacation.it insieme ad alcuni piatti e prodotti tipici isolani: le zuppe tipiche della sburrita (di origine spagnola a base di baccalà) e del gurguglione (di peperoni gialli e rossi), il polpo alla cacciatora, lo stoccafisso alla riese, il soffice e dolce corollo e la sportella, un pane tradizionale da sempre segno di buon auspicio, che potrebbe essere un ottimo e gustoso souvenir dell'Isola, e dell'esperienza tramutata in realtà dopo la visione della serie.