Ricostruisce l'iter incisorio di Giorgio Morandi, attraverso un accurato e selezionato accostamento di matrici e delle corrispondenti stampe, la mostra Il segno inciso di Giorgio Morandi. Matrici e stampe a confronto che fino al 26 giugno rimarrà visibile al Museo Morandi. L'incisione è, infatti, un capitolo fondamentale dell'intera vicenda artistica di Giorgio Morandi che, sebbene sia più noto al grande pubblico per i dipinti, ne è stato un interprete straordinario, fra i più significativi di tutto il panorama europeo.
Rimarrà visitabile fino al 24 giugno la mostra che la Gagosian Gallery dedica all'artista newyorkese Taryn Simon. Si tratta della prima personale di Simon in Italia in cui presenta la più recente serie “Paperwork and the Will of Capital.” Narratrice la cui forza si concentra nell'imprevedibilità della realtà, Simon ha basato il suo lavoro sulla ricerca producendo serie artistiche importanti quali The Innocents (2002); An American Index of the Hidden and Unfamiliar (2007); Contraband (2010); e A Living Man Declared Dead and Other Chapters I–XVIII (2008–11). Per Simon la fotografia è sempre stata il modo di veicolare concetti più ampi: in Paperwork and the Will of Capital avvicina il medium alla pittura attraverso la cura dettagliata degli aspetti estetici e formali, ed esplorando per la prima volta la scultura.
Rimarrà visitabile fino al 3 luglio al Man di Nuoro la mostra Roman Signer. Films and Installations. Curata da Lorenzo Giusti e Li Zhenhua è la prima mostra personale in un museo italiano dell'artista nato ad Appenzell che ha iniziato la sua carriera nella seconda metà degli anni Sessanta, dopo avere lavorato come disegnatore per un architetto, come ingegnere radio apprendista, e, per un breve periodo, come tecnico in una fabbrica di pentole a pressione. Conosciuto per avere definito un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento, Signer crea installazioni come azioni, esperimenti, quasi sempre solitari, per i quali utilizza oggetti d’uso comune (ombrelli, tavoli, stivali, contenitori, cappelli, biciclette) attivati da polveri da sparo o da forze naturali, come il vento o l’acqua.
Warhol e' Noto" e' il titolo della mostra che fino al 28 agosto rimarrà aperta all’Ex Convitto di Noto. La mostra nata dall'idea di raccontare e far conoscere al grande pubblico la potente forza comunicativa della personalità più ecclettica e importante dell’arte del ‘900: Andy Warhol. Curata da Giuseppe Stagnitta l'esposizione mette in scena 120 opere, provenienti dalla famosissima Collezione Rosini-Gutman.