I fiorentini la chiamano ‘La Berta’, ed è un volto di donna attorno al quale sono fiorite leggende perdurate nei secoli. Cosa ci fa lì, in quella facciata, apparentemente fuori contesto, così in alto? Potrebbe trattarsi della punizione soprannaturale inflitta ad una donna, narra la versione più leggendaria di questa storia. Per scoprirla dobbiamo tornare al 1327, anno in cui Cecco d’Ascoli, scienziato e umanista, fu condannato al rogo per le sue posizioni considerate eretiche dal tribunale dell'Inquisizione.

Fu arso in piazza Santa Croce, e durante il percorso che lo portava al patibolo fu costretto a ‘sfilare’ per le vie cittadine, passando dinanzi alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. Si dice che il prigioniero implorasse dell’acqua. Proprio a quell’altezza, una donna – qui la versione della storia si sdoppia, e narra di un prete affacciato alle finestre della chiesa – arringò la folla dicendo di non dargli da bere: secondo la credenza popolare, i condannati per stregoneria potevano salvarsi dalle fiamme del rogo se idratati. Quando la donna (o il prete) disse ‘Se beve non brucia!’ – o qualcosa di simile, Cecco le si rivolse dicendo “E tu di lì il capo non caverai mai”. Fu così che la donna rimase pietrificata all’istante a causa della maledizione lanciatale.
Una versione meno ‘magica’ ma comunque non appurata, è quella secondo cui il viso marmoreo ritrae un’erbivendola che regalò alla chiesa una campana, comprata grazie ai suoi risparmi. Per ringraziarla, i suoi concittadini ne immortalarono il volto sulla torre campanaria oggi mozzata. In verità, è poco probabile che un’erbivendola avesse tanto denaro da poter fare un simile regalo, ma questa è la narrazione più ‘felice’ de La Berta.

Qual è la verità? Non si sa con certezza. Tuttavia, la statua risale all’epoca tardo romana, e non era raro che nel medioevo i reperti architettonici e artistici di epoche precedenti venissero impiegati come elementi decorativi nei nuovi edifici. Non si sa quale fosse la sua collocazione originaria, ma è probabile si tratti di una semplice scelta ornamentale.
NEI DINTORNI
La Chiesa di Santa Maria Maggiore si trova a metà – circa - di Via de’ Cerretani, che collega la stazione di Santa Maria Novella al Duomo. È dunque chiaro che nei suoi dintorni le opere artistiche e architettoniche da ammirare non mancano, anzi. Il centro storico di Firenze è stato dichiarato Patrimonio Mondiale Unesco nel 1982 (qui vi spieghiamo perché), e tra palazzi storici, luoghi di culto, opere d’arte disseminate tra piazze, musei e logge è davvero difficile scegliere su cosa puntare avendo poco tempo a disposizione. Duomo, Palazzo Vecchio e Uffizi valgono da soli la visita, e, per dirla tutta, anche un viaggio intercontinentale. Ma a Firenze c’è molto di più. Un modo interessante di percorrerla è, per esempio, tracciare un itinerario che ripercorra le orme dei suoi abitanti più illustri. Michelangelo, Galileo, la famiglia de’ Medici: ecco 5 idee per visitare Firenze da questa prospettiva.

Se vogliamo rimanere a due passi dalla chiesa che ‘ospita’ La Berta, possiamo invece rivolgerci alle straordinarie Cappelle Medicee, veri e propri mausolei adiacenti alla Basilica di San Lorenzo che ospitano, oltre alle tombe di uomini e donne dell’illustre famiglia, opere d’arte degne di un museo. Questo luogo custodisce anche un segreto, una stanza nella quale si dice avesse trovato rifugio Michelangelo, e sulle cui pareti sono visibili gli schizzi a carboncino del genio rinascimentale. Maggiori informazioni sulla stanza segreta a questo link.

Per chi invece fosse in cerca di aspetti più curiosi, meno noti della Firenze ‘classica’, a due passi da Santa Maria Novella si trova l’Officina-Profumo Farmaceutica, la più antica farmacia d’Europa e uno degli esercizi commerciali più longevi: risale addirittura al 1612, ed è ancora in funzione. Un luogo dove il tempo si è fermato, che custodisce i più antichi saperi del mondo dello speziale, e offre la possibilità non solo di acquistare i prodotti che ancora vengono preparati artigianalmente, ma anche di visitare le stanze dalle volte affrescate e la sala vendite dell’erboristeria antica, con tanto di mobilio e strumenti d’epoca. Scoprite i dettagli qui.
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