A partire dal 21 settembre si potrà visitare a Palazzo Strozzi “Il Cinquecento a Firenze”, una straordinaria mostra dedicata all’arte del secondo Cinquecento a Firenze che mette in dialogo opere di artisti come Michelangelo, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Pontormo, Bronzino, Giorgio Vasari, Santi di Tito, Giambologna. Si tratta dell'ultimo atto d’una trilogia di mostre di Palazzo Strozzi a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, iniziata con Bronzino nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014, la rassegna celebra una eccezionale epoca culturale e di estro intellettuale, la seconda metà del Cinquecento a Firenze, in un confronto serrato tra “maniera moderna” e controriforma, tra sacro e profano: una stagione unica per la storia dell’arte a Firenze, segnata dal concilio di Trento e dalla figura di Francesco I de’ Medici, uno dei più geniali rappresentanti del mecenatismo di corte in Europa.
Dopo il grande successo delle mostre dedicate a Tamara de Lempicka, a Matisse e a Toulouse-Lautrec, la Città di Torino prosegue la sua collaborazione con Arthemisia ospitando a partire dal 4 ottobre, la straordinaria esposizione “Miró! Sogno e colore” dedicata a uno dei massimi interpreti del Novecento, Joan Miró (Barcellona, 1893 – Palma di Maiorca, 1983). Trasgressivo, anticonformista e selvaggio, l’artista catalano per tutta la vita ha affiancato alla sua anima più contemplativa una poetica unica tra sogno e colore, così da sfuggire alla banalità e al convenzionalismo, dando vita a un linguaggio artistico universale ma allo stesso tempo unico e personale. Le opere in mostra provengono dalla Fondazione Pilar i Joan Miró di Maiorca che custodisce una collezione donata dall’artista e da sua moglie di 5000 pezzi e che conserva ancora pennelli, tavolozze e attrezzi del mestiere rimasti lì dal giorno in cui è morto, come lui li aveva lasciati.
L’opera di Katsushika Hokusai, maestro indiscusso dell’ukiyoe, attivo in Giappone tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, è al centro di Hokusai. Sulle orme del Maestro, la mostra autunnale che aprirà il prossimo 12 ottobre al Museo dell’Ara Pacis di Roma. Hokusai deve la sua fama universale alla “Grande Onda” parte della serie di Trentasei vedute del monte Fuji e all’influenza che le sue riproduzioni ebbero sugli artisti parigini di fine Ottocento, tra i quali Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet, protagonisti del movimento del Japonisme. Nel corso della sua carriera l'artista ha esplorato molteplici soggetti c dal paesaggio alla natura, dagli animali ai fiori, fino a mirabili ritratti di attori kabuki e di beltà femminili.