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Costola drago Sombreno Santuario Paladina Bergamo

Cosa ci fa la costola di un drago in un santuario?

A Sombrano, nella bergamasca, un luogo di culto custodisce un misterioso osso animale

Drago
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Statua di un drago
Poco fuori Bergamo, a ovest sulle colline boscose, sorge un santuario la cui storia di intreccia con la leggenda. Non parliamo ‘semplicemente’ di santi o di miracoli, ma della presenza dei resti di un animale mitologico: un drago. Il Santuario della Madonna di Sombreno, frazione del comune di Paladina, custodisce infatti un gigantesco osso che non apparterrebbe ad alcun animale conosciuto. Proprio in questa zona, si narra, un tempo visse un drago, e quella potrebbe essere la sua costola.

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Si suppone che in quell’area della Lombardia un tempo sorgesse un enorme lago chiamato Gerundo. Uno specchio d’acqua che le fonti storiche non citano, ma la tradizione orale racconta da secoli. In questo bacino d’acqua dolce viveva un drago, di nome Tarantasio, che terrorizzava gli abitanti mietendo vittime specialmente tra i bambini. Le esalazioni del suo pestilenziale alito avvelenavano l’aria (in effetti, il sottosuolo dell’area era ricco di metano e zolfo). Leggenda narra che il capostipite dei Visconti di Milano uccise il drago – come stemma la famiglia nobiliare non a caso porta un biscione. Negli anni il lago fu prosciugato (a questo punto la leggenda prende diverse pieghe), ma del mostro mitologico si conserva ancora la costola nel Santuario di Sombreno. Un’altra versione dei fatti leggendari attribuisce niente meno che a San Giorgio l’uccisione del drago, anche se nell’agiografia il fatto si compì in Libia. 

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Fatto sta che dal soffitto del luogo di culto penzola appesa ad una corda la grande costola. A monito per tutti i mostri. Anche se alcuni studiosi avrebbero individuato nel reperto i resti di un mammut, la tradizione non esita a definirla ancora oggi la costola del drago. Il Santuario del XII secolo sorge su un terrapieno dal quale si può godere di un piacevole panorama, un luogo perfetto per una breve gita domenicale. Occorre una camminata in salita e una scalinata per accedervi. Oltre alla misteriosa costola, ospita una Madonna lignea di pregevole fattura, una Pietà di autore anonimo. 
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