Nel cuore della Romagna, Cesena è una destinazione perfetta per una gita fuori porta. Nonostante sia di modeste dimensioni è ricca di monumenti e luoghi interessanti. Basta anche semplicemente passeggiare nel centro storico per seguire le indicazioni a seconda dell’ispirazione del momento, anche perché è facile orientarsi sapendo che è delimitato dalle mura e sovrastato dalla Rocca Malatestiana. La città riserva sorprese anche a poca distanza dal centro, come fa l’Abbazia di Santa Maria del Monte che si erge sul Colle Spaziano. Si presenta con la sua struttura prevalentemente rinascimentale anche se le sue origini si collocano intorno all’anno 1000, e comprende la Chiesa e il Monastero con due chiostri.
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La Basilica è a pianta rettangolare, a navata unica, con sette cappelle laterali. I due corpi che la costituiscono, ovvero la navata e il presbiterio, sono su differenti livelli e collegati tra loro da uno scalone centrale affiancato da due laterali che discendono verso la cripta. Nella navata ogni cappella è abbellita da varie decorazioni pittoriche cosi come sull’altare fa bella mostra di se una preziosa cornice. Al termine del grande scalone si ammirano gli affreschi della cupola e dietro l’altare maggiore il bellissimo coro ligneo dove sono rappresentati personaggi biblici. Intorno alla chiesa ci sono due chiostri. Il primo, il più piccolo, è riservato all’accoglienza: circondato da un elegante portico quattrocentesco è sostenuto da colonnine diversificate nei capitelli. E’ qui, nel chiostro piccolo, che si trova l’ingresso principale alla Basilica. Il chiostro grande, meno elegante del primo, si presenta con pesanti pilastri in laterizio e al centro vi si ammira un pozzo artistico costruito e scolpito nel 1588 da Alessandro Corsi di Giovanni e sistemato sulla cisterna disegnata da Leonardo da Vinci.
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Non è un caso che l’Abbazia abbia trovato questa collocazione sul colle: sembra infatti che il luogo sia stato scelto in seguito ad una serie di miracoli che sono avvenuti nel punto esatto in cui San Pier Damiani si raccoglieva in preghiera. La sua storia vede un periodo buio perché profanata, ma visse anche un secolo d’oro nel Cinquecento per merito dei Malatesta. Risale infatti alla metà del XVI secolo l’aspetto odierno grazie anche ai disegni originali del Bramante. Durante il Settecento visse un’ulteriore periodo di decadenza aggravato anche dal crollo della cupola durante un terremoto. Durante la Seconda Guerra mondiale l’edificio fece da rifugio agli sfollato e subì un bombardamento.
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