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Cervara cosa vedere e cosa fare

Cervara, il borgo degli artisti scolpito nella roccia

Il borgo a poca distanza da Roma, immerso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, è un museo a cielo aperto: scopriamo il perché

Panorama
©iStockphoto
Veduta panoramica di Cervara
A cavallo tra le Province di Roma e Frosinone, su un territorio di quasi 30 mila ettari, si estende il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, la più vasta area protetta del Lazio. Il territorio abbraccia sette comuni, situati tra 408 e 1075 metri: Jenne, sede dell'Ente, Subiaco, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Trevi nel Lazio e Vallepietra. E Cervara è proprio uno dei gioielli di parco, poiché qui c’è la Montagna scolpita dagli Artisti, quello che si può a ben ragione definire un museo a cielo aperto perché interamente inciso nella roccia. Il borgo si trova a oltre 1000 metri di altitudine, vantando il primato di più alto comune della provincia di Roma e il secondo del Lazio dopo Filettino. Dal nome che porta si può intuire che, fino a diverso tempo fa, il paese era popolato da numerosi cervi. Quello che rende Cervara una destinazione da non perdere sono non solo i paesaggi naturalistici di rara bellezza, con l’impianto urbanistico che si fonde in modo perfetto ed armonioso nella natura, ma anche il suo patrimonio artistico visto che numerosi artisti, anche di fama internazionale, durante il XIX e XX secolo l’hanno scelta come fonte di ispirazione. E’ il caso di F.B. Morse, l’inventore dell’Alfabeto Morse, del pittore francese Ernest A. Hébert o del poeta spagnolo Raphael Alberti. O ancora del pittore tirolese Giuseppe Antonio Kock, a cui seguì Bartolomeo Pinelli, prolifico illustratore di Roma e provincia, Kokoshka, Sante Monachesi, Domenico Purificato, Aldo Riso e molti altri ancora. Negli anni Ottanta del Novecento un professore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, con i suoi studenti e gli abitanti, iniziarono a creare figure, forme e ritratti scolpiti nella roccia calcarea e ben presto Cervara di Roma fu nominata il “paese scolpito nella roccia”. E l’atmosfera magica che avvolge l’intero paese si respira ancora oggi. Ultimo, in ordine di data, l’intervento di Fabio Piscopo, che nel 1995 creò il bassorilievo in ceramica collocato in cima alla “scalinata degli artisti”



Ecco, dunque, che una semplice passeggiata significa ammirare murales, dipinti e sculture che compaiono tra le case di pietra, le scalinate, le piazze, regalando magnifici scorci. La caratteristica della conformazione urbanistica è data dal fatto che, per il forte dislivello, ci sono numerose rampe gradinate ad unire i percorsi che attraversano in diverse direzioni l’abitato. Il fulcro principale è la Rocca, chiamata anche “Castello” o “Borgo”, costruita nella prima metà dell’XI secolo. Oggi ne rimangono i ruderi ma offrono l’idea della sua imponenza originaria, in posizione dominante la città. La fortezza era circondata da mura, il cui andamento è ancora riconoscibile nel profilo esterno delle case più alte del paese. Sotto il Castello, resta una torre di vedetta che spicca tra le abitazioni arroccate. Al di sotto è collocata la chiesa Collegiata dedicata alla Maria SS. Della Visitazione, risalente al XV secolo ma rimaneggiata più volte fino alla radicale trasformazione ottocentesca. La chiesa è in pietra locale e dotata di una vecchia e caratteristica torre campanaria. Si presenta all’esterno con un bel portale mentre all’interno è arricchita da marmi policromi sull’altare, una Visitazione e una Madonna del Carmine dipinti nel Settecento. Da visitare anche  la Chiesa di Santa Maria della Portella, che sorge alle porte del paese, isolata e a dominio della valle dell’Aniene, dove si venera un’antica statua in terracotta della Madonna col Bambino e San Rocco, decorata con pitture. Piuttosto interessanti anche alcuni palazzi storici che mantengono ancora intatti i caratteri originari e spesso anche gli arredi. Quello che ospita il Municipio si offrecon l’articolata facciata che caratterizza Piazza Umberto I e l’accogliente sala consiliare.



Da non perdere la visita al “Museo della montagna: transumanti e pitturi”, che narra del rapporto stretto che legava chi partiva, ovvero i pastori transumanti che, nella campagna romana erano lontani dal paese per nove mesi l'anno, chi arrivava come gli artisti e chi restava come i contadini e gli allevatori locali insieme alle donne, le quali svolgevano un ruolo fondamentale nell'economia locale. Il nome del museo acquista un'ulteriore importanza per la "Montagna scolpita" con  le raffigurazioni del paese e delle sue donne abbigliate nei ricchissimi costumi, illustrati attraverso riproduzioni tratte da una importante collezione privata. Ci sono, poi, altri luoghi nelle diverse frazioni che possono stuzzicare la curiosità del visitatore, come l’Osservatorio astronomico Claudio del Sole in località Prataglia, una struttura aperta su prenotazione, l’area faunistica del Cervo, anche questa visitabile su prenotazione, e i tanti sentieri perfetti per le diverse attività outdoor come escursioni a piedi, in ciaspole, a cavallo e in mountain bike che permettono di immergersi nello splendido paesaggio circostante. La splendida frazione di Campaegli è una delle più apprezzate e visitate del paese sia in estate che in inverno, grazie anche alle chilometriche piste da sci di fondo ed alle aree perfettamente attrezzate per il noleggio del materiale.

Scopri i Monti Simbruini con le ciaspole



Ma tutta l’area del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, ricca di natura e di storia, merita diversi giorni di visita grazie ai boschi intervallati alle vallate, ai borghi che sbucano tra le praterie ad alta quota e ai numerosi torrenti. Inoltre nei pressi della località Le Morre si trova un sito archeologico risalente alla tarda età della pietra e nel raggio di qualche chilometro si possono visitare anche Subiaco con i suoi bellissimi monasteri di San Benedetto e Santa Scolastica, e Arsoli con il suo turrito Castello Massimo. Dalla natura alla gastronomia, anch’essa che non manca di sorprese. Tra le specialità culinarie di Cervara da provare sono le fettuccine al tartufo, i piatti a base dei prelibati funghi porcini e del castrato, gli gnocchi fatti in casa, la polenta e i famosi strozzapreti. Tra i secondi regna sovrana la carne alla brace e poi il pecorino, che viene cotto anche al forno.  Squisite le ricotte di produzione locale. 

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