Cerca nel sito
Dimore Storiche Italiane: Castello di Pralormo

Castello di Pralormo, secoli di storia vicino Torino

Da fortezza militare a splendida dimora nobiliare circondata da un parco all'inglese: le trasformazioni del Castello di Pralormo

Pralormo, il Castello
©Dimore Storiche Italiane
Veduta del Castello di Pralormo
Pralormo è il comune più sudorientale di Torino, adagiato su una collina all’inizio del Roero, la cui fisionomia è caratterizzata dalla Parrocchiale di San Donato e dal Castello Breaudo. Quest’ultima struttura affonda le proprie origini nel Medioevo: la sua prima costruzione risale infatti al XIII secolo come parte del sistema di fortificazioni della zona, quella contesa tra Asti e i Biandrate. All’epoca era una fortezza a pianta quadrata utilizzata dunque per la difesa del territorio. Dal Medioevo sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e il suo accesso era reso possibile da un ponte levatoio ed una rampa che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico d’ingresso. La storia del Castello di Pralormo è strettamente legata a quella delle famiglie che, nel corso dei secoli, lo possedettero.

Leggi anche: Brunico, il Castello che racconta i popoli della montagna

A fondarlo furono i Signori di Anterisio, per poi passare alla famiglia Biandrate, importanti feudatari imperiali a cui sopraggiunsero, intorno al 1300, i Roero di Pralormo, che ne ampliarono la struttura arricchendolo di due torri rotonde a nord ovest e sud est e di un grande torrione a sud ovest. Nel 1399 tre fratelli Roero divisero sia il castello che il feudo in tre parti uguali, divise successivamente in frazioni ancora minori. Da quel momento furono diverse  e numerose le famiglie che si succedettero nella proprietà di porzioni del feudo e del castello, fino al 1680 quando giunse, da Barcellonette, Giacomo Beraudo, capostipite della famiglia attuale proprietaria, quella dei conti Beraudo di Pralormo. I suoi eredi operarono grandi trasformazioni alla dimora, come l’aggiunta, nel 1730, della bella cappella ad opera dell’architetto Galletti ed una sopraelevazione della stessa con saloni e camere decorate con affreschi. Un secolo dopo il diplomatico e politico conte Carlo Breaudo di Pralormo divenne unico proprietario ed avviò un radicale cambiamento degli ambienti interni trasformandolo in una prestigiosa dimora di rappresentanza, grazie anche all’ausilio dell’architetto Ernesto Melano, famoso per essere stato l’artefice della trasformazione del Castello Reale di Racconigi.

Scopri di più su TORINO con STILE.IT

Venendo meno la destinazione d’uso originale, ovvero quella militare, si abolirono fossato e ponte levatoio per essere sostituiti da un portico d’ingresso, un grandioso scalone ed essere trasformato il cortile centrale in un salone d’onore alto tre piani, sormontato da una volta e da un lucernario con arcate e finestre neoclassiche sulle facciate interne. Ad abbellire ulteriormente l’intera opera di ristrutturazione venne chiamato il celebre architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten che creò il magnifico parco all’inglese, tutt’oggi di grande interesse storico e paesaggistico grazie anche al gusto profondamente romantico in contrapposizione alla mole della struttura. Sul finire del secolo il nipote del ministro, anch’egli di nome Carlo, nonno dell’attuale proprietario, fece edificare l’Orangerie, la grandiosa Cascina datata 1875, e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi. Abitato in modo permanete dati proprietari, i Conti Breuado di Pralormo, oggi il Castello si può visitare parzialmente e vi vengono organizzati ricevimenti ed esposizioni temporanee. 

Il Castello di Pralormo fa parte dell' ADSI Associazione Dimore Storiche Italiane
L'ssociazione Dimore Storiche Italiane, Ente riconosciuto senza fini di lucro, è l'associazione che riunisce tutti i titolari di dimore storiche presenti in Italia.
Saperne di più su CULTURA
Correlati per regione Piemonte
Seguici su:
Le Offerte della Settimana
Altri luoghi da visitare
Chi siamo | Privacy | Cookie policy | Copyright © 2019 GEDI Digital S.r.l. Tutti i diritti riservati