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Calabria Dorsale Jonica itinerario in Vespa scooter

Alla scoperta della Dorsale Jonica calabrese sulle due ruote

In viaggio da Sibari a Reggio Calabria lungo la Statale 106 alla scoperta di luoghi incantevoli che rendono unica la regione

Scorcio di Bova Marina
©Nilo Domanico
Bova Marina, foto di Nilo Domanico
In America c’era la leggendaria Route 66, una delle prime highway federali, che partiva da Chicago per finire a Santa Monica, in California, attraversando otto Stati per 3.755 chilometri. Rimpiazzata dallo Interstate Highway System, oggi esiste ancora sotto il nome di Historic Route 66 e molti sognano di percorrerla a bordo di una Harley Davidson o noleggiando un enorme camper in perfetto stile a stelle e a strisce. Anche in Italia ci sono diverse realtà per vivere esperienze del genere, certamente in misura ristretta date le più esigue dimensioni ma non per questo meno affascinanti. Si può scegliere, ad esempio, di percorre la Strada Statale 106  (nella sua totalità 491 chilometri che collegano Taranto a Reggio Calabria) in un viaggio in vespa che comprende la parte calabrese lambita dalle acque dello Jonio.

Il Mar Jonio -trasparenze verdi e blu / Foto di Agostino Domanico

Cosi come abbiamo fatto io ed i miei compagni di ventura, Agostino e Fabio, almeno per quei giorni straordinari, abbiamo tramutato, come per magia, la Strada Statale 106 in ROUTE SS 106. Ci siamo librati in un viaggio senza tempo che ha emanato senza ritegno la sua bellezza e il suo fascino.

La mitica vespa / Foto di Agostino Domanico

Trovarsi su questa strada è come perdersi in un tempo antico, catapultati come d’incanto nel mondo ellenico, per poi lasciarsi avviluppare dall’universo Bizantino e Normanno, mentre il vento sferza carezzevole il viso con il suo dolce tepore, impregnando le anime di ancestrali vibrazioni. Quelle riverberate dalle genti che lì hanno vissuto nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Questa era la terra un tempo chiamata Magna Grecia, dove oggi si rincorrono strade assolate e panoramiche e spiagge paradisiache di sabbia fine e ghiaia, accarezzate dalle sfumature cristalline del mare. Si contempla, stupefatti, le vestigia del glorioso passato di Sibari e l’incisione, sulla grande muraglia della Storia, di una delle più importanti e sfarzose città del mondo occidentale, la più potente colonia degli Achei in Italia. Questa piccola località vanta una storia antica di 3000 anni che si unisce ad un mare meraviglioso, ed è infatti famosa per i suoi siti archeologici e il turismo balneare. Un soffio più a meridione, Corigliano Rossano è una delle più belle finestre sul Mediterraneo (ne abbiamo parlato qui). Laddove è un infinito perdersi nel mare della Bellezza, fra antichi palazzi e scorci di raro fascino e suggestione. Volgendo lo sguardo ad Oriente, si scorge Rossano, la Perla Bizantina della Calabria, con le sue icone: il Codex ed il San Marco. Ad occidente, invece, gli occhi si posano verso l’aragonese Corigliano ed il suo magnifico castello maestoso erto sulla rocca più alta.Tra vicoli e viuzze, a Badolato, trovano dimora le botteghe degli artigiani e, in controcanto, rivive pulsante e solidale il borgo, per la forza e la passione di chi vuol tenere in vita la propria storia e le proprie tradizioni. E’ un luogo che conserva ancora intatto il suo fascino medievale, dato dalle 14 chiese testimoni del passaggio di monaci di diverse confraternite, dai palazzi storici con bellissimi portali in granito e dai suoi vicoli caratteristici che riportano indietro nel tempo.

Pietragrande di Caminia / Foto di Nilo Domanico

Scendendo ancor più giù, si incontra Riace Marina, nei cui fondali vennero rinvenuti i celebri Bronzi. Appena dopo ci si imbatte nella rupe possente di Roccella Ionica dove è arroccato il castello angioino dei Carafa. Posto a controllo e difesa del litorale, il castello di Roccella venne costruito probabilmente dagli Svevi intorno al XIII secolo ma subì diversi rimaneggiamenti nei secoli successivi che culminarono, nel Settecento, con la trasformazione in dimora signorile ad opera dei Carafa. Il maniero si presenta oggi a pianta quadrangolare con un piccolo cortile quadrato, si sviluppa su tre piani collegati da un'ampia scala a due rampe e da una più piccola a chiocciola. Del borgo-castello fanno parte, oltre al castello, un cortile, una grande torre circolare di origine medioevale, un gruppo di case antiche, un recinto murario. L’elemento che lo caratterizza dal punto di vista stilistico è un balcone sorretto da mensole con maschere antropomorfiche di stile barocco. Gerace appare con la sua maestosa cattedrale (scopri di più leggendo qui), con la sua corte di innumerevoli chiese, e poi ancora palazzi d'epoca e vani che appaiono come antichi ricordi di abitazioni scavate nel tufo, dal respiro tipicamente medievale. Eccola Locri, antica colonia della Magna Grecia, in cui gli scavi archeologici della Locri Epizefiri raccontano di un tempo antico, mentre tra i riflessi di un sole ancora tiepido riemergono i colori del Tempio ionico di Marasà. 

Spiaggia di Africo Nuovo / Foto di Agostino Domanico

L'intima essenza di questo tratto di costa si racconta anche attraverso Brancaleone, situato lungo la Costa dei Gelsomini, dove la pianta di gelsomino venne importata dalla Liguria intorno alla fine degli Anni Venti del secolo scorso. Il borgo deve il suo nome alla configurazione a zampa di leone del nucleo abitato, caratterizzato da una torre medievale di avvistamento. Affacciato sulla costa ionica, Bovalino Marina si distende tra sassi levigati e spiagge di ragguardevole bellezza. L’ultimo tratto meridionale della costa termina a Capo Spartivento, nel comune di Palizzi, attraverso paesaggi di un altro mondo, esotici e selvaggi. La zona è particolarmente importante perché qui vengono a deporre le loro uova le tartarughe Carretta carretta, ed un Centro di Recupero delle Tartarughe Marine da anni si occupa della riabilitazione di questo splendido animale. Queste spiagge sono la principale area di nidificazione di tutto il Mediterraneo. 

Pentadattilo / Foto di Nilo Domanico

Pentedattilo, arroccato su una monumentale roccia a forma di mano, si erge in lontananza sulla rupe del Monte Calvario stagliando sull’orizzonte uno dei più incantevoli borghi della terra Grecanica, tanto che, già nel corso dell’Ottocento, era apprezzato da scrittori, artisti e viaggiatori che lo definirono “uno dei luoghi più belli del Mediterraneo”. Il viaggio, ricco di immagini, suoni, odori, sapori che contraddistinguono la meravigliosa terra calabrese, giunge a conclusione sul più bel “chilometro d’Italia”, come lo definì il poeta Gabriele D’Annunzio: il lungomare di Reggio Calabria, dove i raggi del sole stagliano gli affascinanti contorni dei monti oltre lo Stretto. 

Scopri Reggio Calabria oltre i Bronzi

 
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