
Una passeggiata per Reggio Calabria potrebbe iniziare proprio respirando la brezza marina dal Lungomare, definito da Gabriele D’Annunzio come “Il più bel chilometro d’Italia”, che offre incredibili scorci sullo stretto e sulla sommità dell’Etna. Alla fine del molo appaiono i frammenti delle antiche mura greche, quella che era la colonia ionica originaria, a cui si affiancano le vestigia delle terme romane. Passeggiamo insieme lungo le mura.
Il Lungomare è adornato da palazzi in stile liberty come Villa Genoese Zerbi, Palazzo Spinelli e Palazzo Zani, monumenti e una grande varietà di alberi tra cui specie tropicali e subtropicali centenarie. Tutta la zona, riqualificata nel 1994, offre uno degli spazi europei pubblici più ampi dove zone vecchie e nuove sono in perfetta armonia. Villa Genoese Zerbi appare con il suo stile neogotico veneziano, unico nel Sud Italia: le sue facciate in mattone rosso si rifanno alle ca’ veneziane e sono decorate da archi in stile gotico, colonne, stipiti e balaustre. Fino al 2007 la villa è stata la sede espositiva della Biennale di Venezia nel mezzogiorno, ed ha ospitato le tre statue di Rabarama che oggi si trovano all’esterno: le tre gigantesche sculture, acquistate dal comune di Reggio Calabria, oggi fanno parte del decoro permanente del lungomare. Altro simbolo cittadino è il Castello Aragonese, in realtà realizzato dai bizantini, trasformato in residenza dei Normanni e diventato Angioino fino a quando, nel 1458, Ferdinando d’Aragona ne ordina la fortificazione. Nel corso dei secoli la struttura mutò più volte la destinazione d’uso, diventando prigione, caserma, e anche rifugio. A causa del terremoto del 1908 il castello è stato demolito in gran parte, e oggi rimangono in piedi le due torri aragonesi e gli interni, che si possono visitare, ospitano eventi culturali e mostre.

Altre interessanti attrazioni sono la Villa comunale, oggi sede dell’orto botanico, e diversi edifici religiosi, in primis il Duomo, la cui struttura originale risale all’epoca normanna ma venne ricostruita nel corso del Settecento. La cattedrale, dedicata a Maria Santissima Assunta, è l’edificio sacro più grande di tutta la regione, lungo ben 94 metri e svetta sulla piazza del Duomo. Tra i tanti tesori che custodisce spiccano il pulpito in marmo, il crocifisso ligneo del Settecento, il battistero di bronzo argentato, la fonte battesimale, il museo diocesano e la Cappella del Santissimo Sacramento, il monumento barocco è più importante di tutta la Arcidiocesi di Reggio, pregevole esempio di barocco della Calabria meridionale. Scopri di più sui tesori della Cappella del Sacramento
La moderna Basilica di Santa Maria della Consolazione è meta di diversi pellegrinaggi in quanto custodisce il quadro della Madonna della Consolazione, Patrona di Reggio Calabria, sin dal 1752, anche se il suo culto inizia almeno due secoli prima, quando, durante la peste, la Madonna apparve ad un frate Cappuccino annunciandogli la fine dell’epidemia. La Chiesa di San Giorgio al Corso, anch’essa di recente costruzione, è dedicata ai morti della Prima Guerra mondiale: sulla facciata in stile classico si può ammirare una raffigurazione di San Giorgio mentre uccide il drago e, all’interno, diverse altre statue. Con la facciata in stile romanico si presenta la Chiesa di San Paolo, il cui interno è un incanto di mosaici che ritraggono episodi importanti del Vangelo. Di fronte al Castello si trova la Chiesa degli Ottimati, che spicca per la sua cupola rossa in stile normanno-bizantino, emblema della dominazione spagnola di Reggio Calabria. Qui, oltre ad importanti opere come il dipinto della SS. Vergine Annunciata dell’Annunziata del 1597, il quadro con Sant’Ignazio di Loyola, si ammira il mosaico più prezioso del mondo, realizzato oltre 1000 anni fa e formato da 33 tipi di marmi diversi a rappresentare Dio con gli evangelisti nei quattro cerchi circostanti e gli Apostoli negli altri cerchi.

Gli appassionati di storia non possono perdere il Museo Nazionale, ricco di reperti archeologici rinvenuti nell’area cittadina e nel resto della Calabria, che vanno dall’età preistorica al periodo di colonizzazione greca, a cui si aggiungono la collezione di opere d’arte romane, bizantine e medievali. Ma il Museo Nazionale è anche il luogo dove si trovano i Bronzi di Riace, rinvenuti nelle profondità marine nei pressi del borgo a cui devono il nome, ora collocati al livello D in un ambiente in cui l’accesso è regolamentato e si può sostare al massimo 20 minuti. I due bronzi, restaurati varie volte, sono in questo museo dal 1981 e rappresentano rispettivamente un guerriero e un re. Il guerriero è alto 198 cm e originariamente, come il re, aveva l’elmo e lo scudo, oltre alla lancia che si indovina dalla posizione abbassata del braccio destro. La statua B ha fatto pensare ad un re perché sulla testa ha la tenia, la fascia usata per le acconciature regali. Insieme ai bronzi, la sala ospita anche il cosiddetto Relitto di Porticello, dove, nello stretto di Messina, nel 1969 sono stati trovati i resti di una nave affondata intorno al V secolo a.C.
