In un paesaggio naturalistico talmente privo di rilievi che l’orizzonte si estende per chilometri, dove l’acqua e la terra si alternano e spesso scambiano i loro confini, svetta sorprendente il campanile dell’Abbazia di Pomposa, gioiello di architettura medievale tra i complessi monastici più importanti del nord Italia. Immersa nel paesaggio del Parco del Delta del Po, nel comune di Codigoro (Ferrara), l’abbazia di Pomposa sorgeva un tempo su un’isola, l’insula Pomposiana, circondata dalle acque del Po e lambita dal mare, e proprio qui si insediò in origine la comunità monastica benedettina – nel VI-VII secolo, fondando una prima cappella in epoca longobarda. E’ tuttavia dal IX secolo che abbiamo la certezza dell’esistenza del complesso monastico di Pomposa, destinato a diventare fulcro della vita spirituale e culturale dell’area per i secoli a venire.
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La basilica, nelle sembianze in cui si presenta oggi, fu consacrata nel 1026 dall’abate Guido, e fino al XIV secolo godette di prosperità, terreni agricoli e lagunari, e fu un perno fondamentale della conservazione della cultura medievale, grazie al lavoro dei monaci amanuensi che vi risiedevano. Qui soggiornarono Pier Damiani, illustre teologo e riformatore della Chiesa cattolica, e Guido d’Arezzo, che si narra proprio a Pomposa inventò la scrittura musicale basata sulle 7 note, Alluvioni del Po e ondate di malaria contribuirono al declino dell’abbazia, fino a che, sul finire del 1500, il monastero venne soppresso. Per un paio di secoli la meravigliosa struttura rimase vittima dell’incuria, passando di proprietà in proprietà, diventando addirittura un magazzino per imprenditori agricoli. E’ solo dai primi anni del 1900 che il complesso passa nelle mani dello Stato, che opera i restauri necessari a far tornare gli edifici e le loro decorazioni splendenti come un tempo.
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Oggi dunque è possibile visitare il complesso Pomposiano, costituito in gran parte dalla Basilica di Santa Maria e il suo svettante campanile di 48 metri d’altezza (visitabile nei mesi primaverili ed estivi), che spicca rispetto alla conformazione degli edifici circostanti, La basilica, nonostante le perdite subite nei secoli, è splendidamente decorata: lo stile ravennate-bizantino ne caratterizza l’architettura interna, di enorme pregio il pavimento a mosaico realizzato in diverse epoche, dal VI al XIII secolo; l’abside e le pareti affrescate con cicli biblici. Di grande valore l’Aula Capitolare e la Sala del Refettorio, riccamente affrescate, alle quali si accede da un meraviglioso chiostro. Dove un tempo sorgeva il dormitorio dei monaci oggi ha sede il Museo Pomposiano, che conserva rari stucchi, marmi, iscrizioni, maioliche, pezzi recuperati dal restauro e testimonianze archeologiche. Per maggiori informazioni www.abbaziadipomposa.it