Le sezioni e i percorsi
Per cominciare, il museo preistorico etnografico Luigi Pigorini offre due percorsi espositivi. Uno è dedicato all’etnografia africana, americana e oceanica (l’epoca in cui il museo fu fondato, la seconda metà del 1800, era contraddistinta dai grandi viaggi, dalle esplorazioni, dalle avventure sia romantiche, che scientifiche e militari) e uno alla preistoria e al lungo percorso che ha portato la specie homo ad evolversi dallo stadio di cacciatore/raccoglitore ad abitante di comunità complesse.
A seguire (in un percorso ‘editoriale’ che non corrisponde alla reale disposizione delle varie sezioni) il museo delle arti e delle tradizioni popolari Lamberto Loria, nasce dalla vasta opera di studio e ricerca sul folklore italiano e sulla cultura agropastorale che l’etnologo di cui porta il nome volle documentare comprendendo che, già agli inizi del ‘900, stava irrimediabilmente cambiando. Tre sono le grandi aree tematiche del percorso espositivo: una dedicata alla terra e al lavoro agricolo, marinaro e artigianale, una al tema dell’abitare, del quotidiano, e una alle feste, le cerimonie, i rituali.

Piazza Guglielmo Marconi
Si prosegue con il museo dell’Alto Medioevo Alessandra Vaccaro dedica un ampio percorso all’età postclassica: dalla Roma tardoantica alla dominazione Longobarda nel centro Italia, l’età carolingia e gli insediamenti tardomedievali. Infine, un focus è dedicato ai tessuti copti provenienti dall’Egitto tardoantico.
Il museo d’arte orientale Giuseppe Tucci si articola in un percorso geografico, che presenta collezioni rappresentative del Vicino e Medio Oriente antico, dell’arte e l’archeologia del mondo islamico, delle aree dell’antico Nord-Ovest indiano. E ancora Tibet e Nepal, Cina, Giappone, Corea, Vietnam. La ricchezza delle collezioni è dovuta anche a reperti provenienti dalle missioni archeologiche in Iran, Afghanistan e Pakistan dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), e dai reperti raccolti in Nepal e Tibet da Tucci stesso, che si annovera tra i massimi orientalisti del suo tempo.
Infine, il museo italo africano Ilaria Alpi, propone una lettura delle complesse interazioni avvenute tra l’Italia e Africa nel corso dei secoli, con particolare focus su quelle che sono state le colonie italiane. Nato come Museo Coloniale con ovvio scopo propagandistico (nel 1923) ha oggi rinnovato la sua ‘cornice critica’, inserendo nel percorso espositivo contestualizzazioni e ‘riletture’ contemporanee.
Le attività educative
Oltre a questa vastissima proposta espositiva, che già di per sé contempla cinque musei in uno, MuCIV propone anche diverse attività culturali collaterali (sempre legate alle variegate collezioni), e occasioni di approfondimento come le visite guidate. Curate da Aditum Cultura, le visite in programma sono numerose, e propongono, per il mese di settembre, un approfondimento sulla mostra 'Middle Passage -Il commercio transatlantico di esseri umani', dedicata all’abominio della tratta di uomini, donne e bambini che venivano trasportati dall'Africa verso le Americhe (visita guidata il 5 settembre). Ci sono poi iniziative dedicate ai bambini, come ad esempio il MAMEquiz, una sorta di caccia al tesoro che permetterà di conoscere i reperti del Museo dell’Alto Medioevo. Non mancano visite guidate mirate a conoscere specifiche sezioni del museo. Ancora, tantissime le iniziative che si svolgeranno il 26 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sia per grandi che per piccini.
Trovate l’intera programmazione degli eventi a questo link
La sede e i dintorni
Il Museo delle Civiltà si trova in piazza Guglielmo Marconi, nel quartiere romano dell’EUR. Si trova in due sedi, il Palazzo delle Scienze e il Palazzo delle Tradizioni, all’interno di un complesso iconico, uno dei maggiori simboli del vasto progetto urbanistico-architettonico dell’Esposizione Universale Romana del 1942. Nel progetto presentato alla candidatura la piazza doveva essere il nucleo centrale della grande esposizione (Piazza Imperiale). Né il compimento del progetto, né la grande esposizione avvennero, a causa dello scoppio della guerra. Molte opere non videro mai la luce, altre rimasero incompiute e solo nel dopoguerra si procedette a finire la mastodontica opera, adattandola alle nuove esigenze: un’area residenziale, con molto verde, ma anche uffici e importanti musei.

Palazzo della Civiltà Italiana - EUR
Il quartiere romano è decisamente unico nel suo genere, non solo per la sua storia ma anche per l’estetica: ispirato alla classicità antica e con elementi del razionalismo tanto cari all’epoca fascista, è immediatamente riconoscibile nel contesto della capitale. Suo cuore e simbolo è il cosiddetto Colosseo Quadrato, ovvero il Palazzo della Civiltà Italiana: in questo articolo vi abbiamo parlato meglio sia dell’edificio che della genesi dell’EUR.