S'intitola Mondolfo Galleria Senza Soffitto l'iniziativa che vede coinvolti edifici pubblici, strade, muri, marciapiedi stazioni e musei comunali in un progetto di arte urbana permanente. Curato da Filippo Sorcinelli e dall’Associazione PAM - Pro Arte Mondolfo l'iniziativa propone nel centro dell'affascinante borgo marchigiano un percorso fra le memorie storiche e sociali della città attraverso impressioni fotografiche permanenti affidate a Mario Giacomelli e interventi di street art. Nel corso del tempo la galleria outdoor si svilupperà in tutto il territorio di Mondolfo, valorizzando sia le strutture già esistenti che alcuni luoghi scelti appositamente per le opere installative.
Tributo a Dario Fo
IL PROGETTO GIACOMELLI
Il progetto nasce per far prendere consapevolezza dei cinque sensi e delle emozioni attraverso un percorso che immerge il visitatore nell'arte mentre passeggia per i vicoli della città. Così si è deciso di trasformare una selezione di scatti del maestro della fotografia internazionale Mario Giacomelli in vere e proprie installazioni site specific. Le immagini sparse per il centro storico del borgo recano accanto alle poesie scritte dal Maestro, le materie poetiche del figlio Simone.
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L'ARTISTA
Nato a Senigallia (AN) nel 1925, Mario Giacomelli inizia a dedicarsi alla creazione delle sue intense serie fotografiche nel 1952. Dopo essere entrato nei gruppi fotografici Misa e La Bussola nel 1955 viene celebrato dal direttore della fotografia del MoMa di New York John Szarkowski e comincia a ottenere riconoscimenti e a esporre in Italia e all’estero. Fra i reportage più emozionanti realizzati negli anni sessanta dall’artista marchigiano segnaliamo “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1954-56)”, il cui titolo è mutuato da una poesia di Cesare Pavese, realizzato all’interno dell’ospizio di Senigallia. La serie è un’analisi dura, quasi brutale, del tema della vecchiaia, ma condotta con uno sguardo compassionevole e umano, che rivela i pensieri di Giacomelli sulla morte e la malattia. E poi ancora la famosa epopea dei ‘pretini’, ovvero “Io non ho mani che mi carezzino il volto” (1961-63), da una poesia di David Maria Turoldo, che coglie la vita di giovani seminaristi nei loro momenti più festosi, sia per una partita di pallone, che per un girotondo o una battaglia di palle di neve.
Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto
LA STREET ART
Oltre al percorso emozionale con le fotografie di Giacomelli, lo spazio espositivo all'aperto ha dato vita a un circuito tematico con opere di Street Art, espressioni artistiche che prendono forma proprio negli spazi pubblici, coinvolgendo nomi di punta del panorama italiano e internazionale. É il caso di Loreprod, artista tatuatore che rappresenta nelle sue creazioni sempre l’inconscio in tutte le sue varianti, ma anche di Matteo Pignataro, deejay che crea contaminazioni con il mondo dell’arte dando vita a installazioni sonore per mostre ed eventi.
Yuri Kolesnikow, Disturbing Reality - Ph Franco Simoncini
Tra gli street artist ritroviamo anche Yuri Kolesnikow che nelle sue fotografie vuole cogliere una verità “disturbata e disturbante” per mostrare un mondo dalle infinite realtà e Simone Travaglini che si definisce "Artigiano del disegno", sperimentando una pittura narrativa ed evocatrice. Non manca Gaetano Bigi “el gae”, illustratore, grafico pubblicitario, animatore 2D e Stop Motion, assieme a Enrico Ferrari la cui arte è caratterizzata da un senso del colore ed una necessità di sperimentazioni istintiva di ricerca dei materiali. I lavori di Nerodecò - Creative for change, agenzia di comunicazione e creativa, vedono invece il nero come la genesi di tutto e il preludio alla bellezza. Infine fra gli artisti che arriveranno a Mondolfo per creare e installare le loro opere ricordiamo Mindshapes, Giancarlo Pucci e Federico Zenobi.