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Museo di Santa Giulia, Brescia

A Brescia il Museo fonte continua di scoperte

Intreccio visibile di epoche, il Museo di Santa Giulia racconta la storia di Brescia dal terzo millennio a.C sino all'età rinascimentale

 Santa Maria in Solario
©CLP
La Chiesa di Santa Maria in Solario con croce Desiderio
Era l'anno 753 d.C. quando Desiderio, ultimo re longobardo e la moglie Ansa decisero di fondare il monastero benedettino femminile di San Salvatore. Il complesso monumentale nel quale Alessandro  Manzoni ambientò la morte di Emengarda, figlia di Desiderio, ripudiata da Carlo Magno, si arricchì nel corso dei secoli di edifici dedicati al culto e ala vita della comunità, con preziosi cicli affrescati sino alla spressione voluta da Napoleone nel 1798. A seguito di diverse funzioni, dopo un intervento di recupero, valorizzazione e una campagna di indagini archeologiche dal 1998 nel monastero è stato aperto il Museo della Città. Così lungo un percorso cronologico che si estende su 14.000 metri quadrati, sono presentate circa 12000 opere che raccontano la storia di Brescia dal terzo millennio a.C sino al periodo rinascimentale. In mostra reperti dei Galli Cenomani, statue in marmo e in bronzo di età romana, corredi funerari romani e longobardi, masaici di abitazioni portati alla luce in città e frammenti di architetture romaniche e rinascimentali.

La Chiesa di Santa Giulia - ©CLP
 
I PERCORSI  
 
Il Museo di Santa Giulia è un luogo di memorie storiche stratificate nel corso dei secoli, un intreccio visibile di epoche che si snodano negli spazi dell'ex-monastero e che si aprono in luoghi ed edifici significativi. È il caso dell'area archeologica con due abitazioni di età romana datate I e II secolo d.C, della basilica longobarda di San Salvatore con la sua cripta, ma anche del Coro delle Monache e della cinquecentesca chiesa di Santa Giulia. Fa parte dello stesso complesso anche l'oratorio romanico di Santa Maria in Solario, nel quale le monache custodivano il tesoro del monastero di cui ancora rimangono la lipsanoteca, un contenitore in avorio per reliquie e naturalmente la Croce di Desiderio, ornata da 212 gemme, opera di rafinata oreficeria carolingia. 

La cripta della Basilica di San Salvatore - ©CLP  
 
IL MUSEO IN CLASSE
 
Recentemente la Fondazione Brescia Musei, grazie al prezioso contributo di Fondazione ASM, ha lanciato l'iniziativa “Il museo in classe”, con l'obiettivo di continuare a supportare docenti e studenti in questo periodo di particolare difficoltà dovuta al Covid-19. Malgrado la chiusura temporanea al pubblico dovuta all'emergenza, i Servizi educativi di Fondazione Brescia Musei sono riusciti infatti a individuare una  modalità alternativa per mantenere il rapporto virtuoso costruito negli anni tra museo e scuola e per sostituire virtualmente le gite che erano state programmate e che sono poi state cancellate. Il progetto “Il museo in classe” ha visto, infatti, la realizzazione di 6 video-lezioni, per la regia di Simone Rigamonti. Per scoprire i video realizzati per la scuola cliccare qui.

Domus dell'Ortaglia - ©CLP
 
 LA VITTORIA ALATA 
 
Ricordiamo che il simbolo di Brescia è sicuramente la Vittoria Alata, una grande statua in bronzo proveniente dal Capitolium, oggetto di recenti indagini che hanno gettato nuova luce sulla storia dell’arte antica e della romana Brixia. Dopo quasi due anni di lavori di restauro, la statua sarà ufficialmente restituita a Brescia a novembre 2020. Fra le opere più importanti della romanità la Vittoria Alata che era conservata prima del restauro nel Museo di Santa Giulia, avrà una nuova collocazione nella cella orientale del Capitolium, in un allestimento museale originale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
 
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LA MOSTRA TEMPORANEA
 
È sarà proprio l'opera dell'architetto spagnolo ad essere al centro della prima mostra dopo il lockdown al Museo di Santa Giulia. A partire dal 18 settembre 2020 verrà infatti ospitata la retrospettiva “JUAN NAVARRO BALDEWEG Architettura, Pittura, Scultura. In un campo di energia e processo” che curata da Pierre-Alain Croset, presenterà una serie di opere - modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture - che ripercorreranno la poliedrica carriera di Navarro Baldeweg, come architetto, pittore e scultore, e che consentiranno di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti. Il percorso espositivo si snoderà, all’interno del Museo di Santa Giulia, in tre luoghi particolarmente suggestivi.

Ampliación de los Juzgados de Mahón © Pablo Sánchez de Vega Gutiérrez © Juan Navarro Baldeweg
 
Nel Coro delle Monache, sarà possibile ammirare un grande polittico bifacciale con sei quadri su ciascun lato, che documenterà processi espressivi manuali e forme elementari di manipolazione. Nella Basilica longobarda di San Salvatore saranno esposti i lavori plastici sul tema dell’equilibrio e della gravità, a fianco di opere che indagheranno il tema della luce zenitale, l'appropriazione organica dello spazio. Nella Cripta sottostante saranno esposti modelli e disegni dei più importanti progetti di Navarro Baldeweg, tra i quali il Palazzo dei Congressi di Salamanca, il Museo delle Grotte di Altamira, il Teatro del Canal a Madrid e la Biblioteca Hertziana a Roma.
 
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