Scorcio del centro con gradinata / ©iStockphoto
Siamo in provincia di Imperia, abbracciati tra le Alpi Marittime e le Alpi Liguri, con il paese che sorprende per le sue atmosfere fiabesche tanto è suggestivo. Il dedalo di viuzze, i muretti a secco, i ponticelli di pietra, le gallerie costituiscono l’ossatura del borgo che è entrato a buon diritto a fare parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia. A metà strada tra le sublimi atmosfere della montagna e il calore solare della Riviera Ligure, Apricale può vantare diverse bellezze storiche, artistiche ed architettoniche che ne arricchiscono il centro storico. Come la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, ai piedi del paese, decorata con magnifici affreschi risalenti al Quattrocento. Situata lungo l'antica mulattiera per Isolabona, nei pressi del rio San Rocco, la chiesa sorge su uno sperone roccioso e con tutta probabilità era nata come una cappella per la sosta o una cappella "di guardia" lungo il percorso a valle.
Chiesa della Purificazione di Maria Vergine, facciata esterna / ©iStockphoto
Il borgo si snoda tra infinite viuzze di pietra fino a Piazza Torracca, dove sorgono la Chiesa della Purificazione di Maria Vergine, con diversi stili e un'opera d'arte contemporanea posta in cima al campanile, e il Castello della Lucertola, costruito su uno sperone di roccia, oggi divenuto Museo della Storia di Apricale, dove si ammirano reperti che raccontano il passato del paesino di pietra con testimonianze storiche come gli statuti medievali del 1267. Il maniero venne realizzato per i Conti di Ventimiglia nel X secolo, per passare poi di mano ai Doria, ai Savoia fino ai Cassini di Apricale: oggi appartiene al Comune che l’ha trasformato in sede di eventi culturali e mostre annuali. Anticamente la struttura era dotata di due torri quadrate, molto simile al castello di Dolceacqua, finché in seguito una delle due torri rimasta in piedi fu trasformata nel campanile della vicina chiesa della Purificazione di Maria Vergine. Nei secoli successivi subì diversi rimaneggiamenti che trasformarono il castello in una vera e propria fortezza ritenuta inespugnabile Ci sono poi la Chiesa di Sant’Antonio del XIII secolo, eretta presso il cimitero, l’Oratorio di San Bartolomeo dove spicca il polittico di legno del 1544, i ruderi della Chiesa di San Pietro in Ento e la Cappella di San Vincenzo Ferrer, edificata nel Cinquecento ma arricchita in forma barocche. Proseguendo meritevoli di una visita sono anche la Cappella di San Martino e quella di San Rocco.Oratorio di San Bartolomeo ©Di Davide Papalini - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons
La bella piazza su cui si affacciano da un lato la chiesa, dall’altro il Castello fanno di Apricale una meta imperdibile per chi ama scoprire i borghi medievali. Salendo verso la piazza si notano sulle pareti delle case dei murales naif, una cinquantina, pensati per creare un’atmosfera unica, di riconnessione con il passato, con la natura, con i veri valori del mondo: tra questi spicca l’opera con un giullare che fa una serenata alla luna, realizzato dal compianto artista genovese Emanuele Luzzati per onorare il borgo. In virtù di questo fatto Apricale viene considerato Borgo degli Artisti perché negli anni ha ospitato mostre di alcuni importanti e noti artisti contemporanei tra cui Folon e Niki de Sainte-Phalle, l’artista che ha realizzato il Giardino dei Tarocchi a Capalbio. Un’altra caratteristica che rende questo luogo ancora più attraente è l’amore incondizionato degli abitanti per i gatti: tanti amici felini girano per il paese, si nascondono ed appaiono all'improvviso godendo di tutta la tranquillità appollaiati tra le tante scalinate. I gatti, qui, sono i veri protagonisti della vista quotidiana, dipinti sulle cassette per le lettere, sui pannelli davanti le porte di casa ed omaggiati in ogni forma, rendendo Apricale anche il Borgo dei Gatti.Gatti di Apricale / ©iStockphoto
Vieni a scoprire il lato romantico di Apricale