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PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo prende avvio dal pianoterra dove è presente la ‘scuola’ pistoiese attiva nel periodo tra le due guerre come Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Francesco Chiappelli, Giulio Innocenti, Umberto Mariotti, Corrado Zanzotto. Si prosegue con il gruppo di artisti pistoiesi nati dopo la prima guerra mondiale e attivi nel secondo dopoguerra, come Aldo Frosini, Valerio Gelli, Remo Gordigiani e Jorio Vivarelli, artisti segnati dal contrasto tra figurativo e informale. Si arriva poi allo scultore Marino Marini, alla sorella gemella Egle e agli artisti del gruppo denominato “Scuola di Pistoia” nel clima Pop degli anni Sessanta del secolo scorso. Ad aprire il percorso del secondo piano è Diego Esposito che introduce i visitatori alla “Scultura d’ombra” di Claudio Parmiggiani. Si accede poi alle sale monografiche che ospitano le opere di Mario Nigro, Gualtiero Nativi e Agenore Fabbri che intrapresero fuori da Pistoia la strada dell’Astrattismo e dell’Informale. L'ultima sala monografica mette in scena le grandi opere del pistoiese Fernando Melani. Le sucessive sale collettive raccolgono invece le opere donate al Comune di Pistoia da artisti intervenuti a Palazzo Fabroni con mostre personali o tematiche. Il percorso attraversa quindi l’Arte Povera, il Concettuale, la Minimal Art e la Poesia. In mostra opere di Burri, Castellani, De Chirico, Kounellis, Marini, Warhol e Castellani, uno dei protagonisti dagli anni Sessanta del rinnovamento dell’arte italiana. Non manca Luciano Fabro, Renato Ranaldi e la generazione formatasi entro gli anni Ottanta del Novecento. É il caso di Alfredo Pirri Bizhan Bassiri, Alberto Garutti, Vittorio Messina, Nunzio e Marco Tirelli.
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DA NON PERDERE
Ricordiamo che al primo piano sono presenti con le opere anche alcuni maestri della fotografia come Aurelio Amendola, Giovanni Frangi, Marco Delogu, Gerardo Paoletti e George Tatge. Presente anche l’installazione ‘site specific’ Underground n° 02, pensata ‘ad hoc’ da Federico Gori per lo spazio a lui riservato all’interno del museo. Gli spazi del secondo piano sono, invece destinati alle mostre temporanee mentre sul retro del palazzo, lo spazio esterno è configurato come un ‘giardino d’autore’ contemporaneo. Alcuni degli artisti presenti nella collezione permanente di Palazzo Fabroni sono anche gli autori di opere pubbliche, collocate in spazi e luoghi della città. Ad Agenore Fabbri si deve per esempio la scultura in bronzo e acciaio “Condizione Umana” nella rotonda di via dell’Annona.
Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni
Pistoia, Via Sant’Andrea 18
Info: 0573 371817 / fabroni.artivisive@comune.pistoia.it
Sito: musei.comune.pistoia.it