Vita, in Sicilia, sorge in una zona centrale della provincia di Trapani e deve questo nome al suo fondatore, il nobile Vito Sicomo di Calatafimi. Divisa in due zone, la parte antica con il centro storico e il nuovo centro, è celebre soprattutto per la sua natura e i suoi paesaggi. Il bosco della Bronia, a circa due chilometri dall’abitato, è infatti una destinazione amata da molti escursionisti. Ma Vita è celebre anche per la Festa della Madonna di Tagliavia, che si rinnova ogni anno dopo 40 giorni dalla Pasqua. I cittadini si preparano con grande partecipazione a celebrare la Madonna. L’evento si tiene durante un altro imperdibile appuntamento, l’Infiorata del Pane, portando cosi a partecipare sia ad una manifestazione religiosa che folcloristica.
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Tutto è iniziato ai primi anni del Novecento quando, in occasione dell’Ascensione, i contadini erano soliti condurre il proprio bestiame presso il Santuario di Tagliavia per far benedire gli animali, dove trovavano i fedeli che portavano immaginai sacre. Per tutto il periodo, in onore della Madonna del Rosario, iniziarono a sorgere a Vita piccole edicole votive e nicchie che inizialmente rimasero private fino a quando si decise di celebrare un evento miracoloso, in seguito al quale un uomo paralizzato al braccio ricevette la grazia e per devozione costruì per la Madonna di Tagliavia una vera e propria cappella, che venne nel tempo ampliata fino a trasformarsi nell’attuale Santuario. Ecco che iniziarono i grandiosi festeggiamenti religiosi tra cui la solenne processione del quadro della Madonna del Rosario. Ancora oggi, durante le celebrazioni, rimangono il rito della benedizione mattutina degli animali, la messa di mezzanotte e il pellegrinaggio al Santuario.
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I momenti profani dell’evento riguardano costumi e gastronomia. Particolarmente atteso è il pomeriggio, in cui prende il via il Corteo dell'Abbondanza. Si tratta di una sfilata di cavalcature e carri infiorati per le vie del paese, tra addobbi tradizionali e buste di vino e olive, confetti, nocciole e caramelle che vengono lanciati ai passanti. A questo segue la sfilata della Carrozza trainata da buoi con la distribuzione de lu cucciddatu, il pane tipico della Festa, che in grosse forme orna anche i quattro angoli dei carri e l’altare di San Giuseppe. E’ proprio lu cucciddatu l’elemento più sacro e più importante di tutta la celebrazione: di facile realizzazione, si presenta con la sua lavorazione a zig zag che ricorda i solchi della terra dopo l’aratura.