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Sicilia, l'arte viaggia a bordo dei carretti

Il carretto siciliano è uno dei simboli indiscussi dell'artigianato regionale

carretto siciliano
Courtesy of ©Carrettosiciliano/Wikimedia Commons CC BY SA 3.0
Carretto siciliano - particolare di Damiano Rotella
Sono considerati uno dei simboli della Sicilia e, con le loro magnifiche e minuziose decorazioni, non c'è da meravigliarsene. I carretti siciliani sono delle vere e proprie opere d'arte frutto di tecniche antiche e complesse tramandate di generazione in generazione che, non a caso, ne hanno decretat l'iscrizione nel Registro delle eredità immateriali di Sicilia.

LA TRADIZIONE Non bisogna risalire tanto indietro nel tempo per ammirare ancora all'opera uno dei vanti dell'artigianato siciliano per eccellenza. Per tutto il XIX secolo e fino alla seconda metà del XX secolo, infatti, molti spostamenti in Sicilia venivano effettuati a bordo dei caratteristici carretti, un mezzo utilizzato per il trasporto di persone e merci. Originariamente il loro aspetto era molto semplice, con colorazioni in tinta unita e senza decorazioni elaborate. Con il tempo, però, le trasformazioni si fecero sempre più complesse e sulle fiancate iniziarono a comparire molti altri colori, tra cui verde, blu e rosso, ed i primi disegni, decorazioni e pitture che divennero via via più dettagliati. Non meraviglia, dunque, che gli esemplari che si possono ammirare oggi vengano considerati una vera e propria opera d'arte, resa tale dalla maestria di artigiani che realizzano decorazioni pittoriche con minuzia ed abilità. L’arte del carretto coinvolge davvero tutta la Sicilia, ma la patria indiscussa è la cittadina di Aci Sant'Antonio (CT), una realtà dal nobile passato che, grazie alle opere di personaggi illustri come Salvatore Chiarenza, Francesco D’Amico, Gaetano Bottino etc, è diventata in assoluto uno dei principali punti di riferimento a livello mondiale per quest'arte popolare, che oggi sopravvive grazie all'eccellenza dei lavori di rinomati esponenti come Domenico Di Mauro e Nerina Chiarenza ma anche all'isitituzione di vere e proprie scuole specializzate nella costruzione e nella decorazione del carretto.

LE CARATTERISTICHE Le tecniche di realizzazione di un carretto sono un patrimonio tramandato nel tempo di padre in figlio. Si tratta di un lavoro lungo ed impegnativo spesso portato a termine grazie alla sinergia tra artigiani con specializzazioni diverse che mettono a disposizione le proprie competenze per il perseguimento di un fine comune, il cui raggiungemento, a volte, richiede un impegno di diversi mesi. E' per questo motivo che il costo di ogni singolo manufatto risulta notevolmente variabile, al punto che si possono trovare esemplari da 3.500 euro così come da 150.000. La realizzazone della struttura del carretto è affidata al carradore, letteralmente colui che costruisce il carretto, che si occupa della creazione delle differenti componenti, dalla cassa, alle fiancate, alle stranghe, sino al portello e alle ruote. Il risultato finale si ottiene grazie alla collaborazione con scultori, fabbri che forgiano le parti metalliche e, naturalmente, decoratori e pittori che trasformano il carretto in un susseguirsi di dettagliate illustrazioni che raccontano una storia, mostrano scene di vita quotidiana, o gesta cavalleresche piuttosto che mitologiche, storiche o romanzesche, raffigurando personaggi storici quali Carlo Magno, Orlando, Rinaldo, Napoleone Bonaparte, Giuseppe Garibaldi etc. Ogni provincia si contraddistingue per un differente stile che consente di collocare, con una certa facilità, ogni manufatto nella sua zona di origine. Il carretto palermitano, ad esempio, si contraddistingue per le sue sfumature a base prevalentemente gialla e per le tematiche tra il cavalleresco ed il religioso. Il carretti trapanese, invece, sfoggia ruote di diametro più grande delle altre, mentre il tipo catanese è, invece, di dimensioni generalmente più piccole e con decorazioni con predominanza del colore rosso. Il carretto castelvetranese, infine, presenta caratteristiche intermedie tra quello palermitano e quello trapanese. Non c'è da meravigliarsi che, nel corso del tempo, l'arte del carretto abbia conquistato personaggi illustri del calibro dello scrittore Guy de Maupassant che, nel suo “Viaggio in Sicilia”, dedicò queste parole alla descrizione dei caratteristici carretti: “Vedo dei carretti, piccole scatole quadrate, appollaiate molto in alto su ruote gialle, sono decorati con pitture semplici e curiose, che presentano fatti storici, avventure di ogni tipo, incontri di sovrani. Persino i raggi delle ruote sono decorati. Il cavallo che li trascina porta un pennacchio sulla testa e un altro a metà della schiena. Quei veicoli dipinti, buffi e diversi tra loro, percorrono le strade, attirano l’occhio e la mente e vanno come dei rebus che viene sempre la voglia di risolvere”.

IL TERRITORIO Per ripercorrere in ogni suo dettaglio la storia dei tradizionali mezzi di trasporto siciliani vale la pena concedersi una visita al Museo del Carretto Siciliano, in Contrada Cantera sn, 95034, a Bronte, dove, in un trionfo di folklore, è possibile ammirare dal vivo carretti siciliani della famiglia Gullotti, a partire da quelli di Don Carmelo Gullotti e del figlio Pippo. Durante la visita si potranno scoprire opere, aneddoti, usi e costumi, riguardanti questa preziosa arte. Anche Terrasini, in provincia di Palermo, ha il suo Museo Regionale del carretto, presso Palazzo D’Aumale, dove è stata allestita la Mostra Permanente del Carretto Siciliano che custodisce un ricco patrimonio di carretti di modelli diversi che consentono di osservare e distinguere le differenti varianti in base alla provenienza. E non può mancare, naturalmente,una ricca esposizione anche ad Aci Sant'Antonio, dove è possibile visitare il Museo regionale del carretto siciliano, in Via V. Emanuele.

INDIRIZZI Oggi, purtroppo, sono pochissimi i maestri che ancora si dedicano all’antica arte del carretto siciliano. Tra di essi si distinguono le opere di Alfio Pulvirenti, un carradore ancora in attività in provincia di Catania. A Giarre, inoltre, in Via Antonio Paternò di San Giuliano 43, si trova il laboratorio personale di pittura del carretto del giovane Damiano Rotella.

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