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Sardegna: 4 cose da sapere sui tappeti della Gallura

Aggius è senza ombra di dubbio il centro più rappresentativo dell’artigianato tessile gallurese, un patrimonio da conoscere e scoprire tra musei e botteghe

Tappeto di Aggius<br>
Courtesy o©Murgia Mauro
Tappeto di Aggius
L’arte tessile, nel corso degli anni, è divenuta parte integrante del patrimonio culturale della Sardegna, si tratta di un’attività che, da sempre, ha rappresentato un punto fermo per l’economia dell’isola, una ricchezza minacciata dall’avvento della tecnologia, un male in grado di compromette l’abilità delle artigiane che, da sempre, portano avanti una passione realizzando tessuti consapevoli dell’importanza di quel mestiere depositario di una tradizione storica.

LA TRADIZIONE Il tappeto sardo è molto di più di un semplice oggetto d’arredo, è un pezzo di storia: tante le mete da tenere a mente per chi volesse acquistare un pezzo unico: Aggius è senza ombra di dubbio il centro più rappresentativo dell’artigianato tessile gallurese le cui origini sono da rintracciare intorno alla prima metà dell’Ottocento quando rappresentava una fonte di sostentamento di grande importanza per le famiglie in quanto, oltre a soddisfare necessità private, era una grande fonte di guadagno. La produzione locale porta in scena bellissimi e coloratissimi tappeti a strisce multicolori dalle notevoli dimensioni realizzati in lino e, soprattutto, in lana cardata, tessuto caro a un'isola da sempre dedita alla pastorizia. Interessante anche Samugheo là dove il settore tessile, un’arte tramandata di madre in figlia, impegna circa il 50% della popolazione. Un tempo le donne samughesi producevano i tappeti per portarli in dote una volta sposate ma, con il passare del tempo, questi oggetti sono usciti dal confine domestico per trovare posto tanto nelle abitazioni private quanto in strutture turistiche in loco al fine di raccontare il fascino dello stile sardo. A poco più di un’ora di macchina da Samugheo si trova Mogoro, da sempre rinomato per i suoi tessuti destinati a ricoprire le tradizionali cassapanche mentre, in quel dell’Alto Oristanese, a fare capolino è Busachi, piccolo centro del Barigadu, rinomato per i tappeti realizzati con la tecnica di tessitura “a pibionis”, ovvero a grani, attraverso la quale si realizzano piccoli anelli di filato che, sporgendo dalla superficie, vanno a formare un bellissimo disegno.

LE CARATTERISTICHE I telai utilizzati dalle tessitrici, solitamente costruiti da artigiani locali in legno di castagno o rovere, possono essere di tipo orizzontale o di tipo verticale mentre, per quel che concerne le tecniche, tipologia e motivi ornamentali dei manufatti, ogni zona della Sardegna ha le sue peculiarità. A Samugheo i meriti vanno alle abilissime artigiane che, ancora oggi, si avvalgono del telaio, ora manuale, ora meccanico ora semimeccanico per dare vita a tappeti le cui decorazioni si rifanno alla natura. La tessitura aggese invece si differenzia dalle altre produzioni per i colori e per le decorazioni che sviluppano un disegno "a dati", ovvero presentano una serie di strisce orizzontali separate da una fascia di un altro colore detta "pomu".

IL TERRITORIO Tanti i poli di riferimento dedicati a chi vuole fare una full immersion e scoprire la storia dei tessuti di tutta l’isola: ad Aggius si trova il Museo etnografico Oliva Carta Canna, noto come MEOC,  là dove, facendo sosta nella stanza del telaio, è possibile ammirare le donne del posto pronte a mostrare quelle che sono le tradizionali tecniche di lavorazione. Spostandosi a Samugheo, ecco il Museo Unico Regionale dell’arte Tessile Sarda, nato con l’intento di raccogliere, studiare e conservare un patrimonio culturale di grande importanza. Il percorso museale racconta le meraviglie di questa realtà a partire dal 1700, mettendo in mostra antichi manufatti e raccontando le varie tecniche di esecuzione. Interessante anche prendere parte alla Mostra Mercato dell’Artigianato, una vera vetrina che mette in mostra, tra le botteghe cittadine, i manufatti locali. A Busachi invece si può fare visita al Museo del Costume Tradizionale e della Lavorazione del Lino, ospitato nei locali della chiesa sconsacrata di San Domenico dove ammirare, da un lato, una raccolta di abiti tradizionali suddivisi per le varie fasi della vita, dalle cerimonie ai lutti mentre, dall’altro, è possibile seguire il ciclo della lavorazione e della tessitura del lino grazie al supporto di immagini, testi e manufatti d’epoca. A Mogoro occhi puntati sulla Fiera dell’Artigianato Artistico e del Tappeto della Sardegna l’appuntamento che, da più di 50 anni, nel periodo estivo tra luglio e agosto, mira a far conoscere l’artigianato tessile del paese portando.

INDIRIZZI A Samugheo a spiccare è il Centro Tappeti Sardi che, avvalendosi delle materie prime del luogo, produce raffinati tessuti sardi in grado di conciliare esperienza, creatività e design. Altro polo l'Arte tessile sito nel rione Turrìa che, tra tradizione e innovazione, soddisfa ogni esigenza con merce di grande pregio qualitativo. Chi volesse vedere in prima persona quelle abili mani all’opera, a Mongiongiori, in provincia di Oristano, è possibile ammirare le donne del paese che, in una cornice d’eccezione quale il Museo vivente dell’Arte Tessile, danno una dimostrazione pratica di tessitura lavorando ai telai
presenti all’esterno dell’edificio.

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