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Millenaria tradizione artistica in Emilia Romagna

Ravenna, la capitale dei mosaici

Storia e origini dell’arte musiva nella città romagnola che ne conserva alcune delle più prestigiose testimonianze.

Cielo stellato, mosaico<br>
Courtesy of©turismo.ra.it
Cielo stellato, mosaico
Eletta come una delle candidate italiane per il titolo di “Capitale Europea della Cultura” per il 2019, Ravenna è una realtà che sa come fare breccia nel cuore di tutti gli appassionati d’arte. La città, cara a personalità illustri come tra Dante Alighieri, Klimt, Byron e Leopardi, custodisce gelosamente quel ricco patrimonio ereditato dal suo fluente passato che si traduce in mosaici antichi, una meraviglia che ha alle spalle 1500 anni di storia. Quando si parla di mosaico si fa riferimento ad una sorta di puzzle, una sublime lavorazione eseguita per frammentazione e ricomposizione del materiale di cui è costituito, piccoli quadratini di pietra, terracotta o pasta vitrea che, insieme, vanno a formare una superficie decorata con motivi geometrici o elementi figurativi.

LA TRADIZIONE  Le origini del mosaico risalgono al 3000 a.C. e sono legate alla civiltà dei Sumeri che se ne servivano per le proprie dimore avvalendosi di decorazioni geometriche; nel periodo ellenistico invece, i greci utilizzavano, fino al I secolo a. C il mosaico a ciottoli, rimpiazzato poi dal mosaico a tessere con suggestive rappresentazioni figurative, storiche, mitologiche o riproduzione di scene di vita quotidiana. Molto amato anche dai i romani, il mosaico assunse una funzione decorativa e venne impiegato per rivestire gli ambienti domestici, tanto i pavimenti quanto le pareti, diversificandosi dai motivi greci per una prevalenza di forme geometriche o disegni che riproducono vegetazioni stilizzate. Con i cristiani e, soprattutto, i bizantini, il linguaggio musivo raggiunse il massimo splendore fra i primi decenni del IV secolo e gli inizi del VI secolo, quando la produzione artistica conquistò anche l’Italia, avendo come fulcro Ravenna nel periodo che fu capitale dell'Impero romano. Il sui uso era legato soprattutto all’esigenza di impreziosire le pareti delle basiliche con smalti, oro zecchino fino ad arrivare al Medioevo quando, a rubare la scena, sono soprattutto episodi della Bibbia. In epoca moderna una lettura ed un uso stravagante è quello firmato dal catalano Antoni Gaudí che, come si può ammirare al Parco Güell di Barcellona, usa il mosaico avvalendosi di giochi di linee, forme, disegni e colori che rimandano ad una dimensione onirica; non furono da meno Gustav Klimt e Joan Mirò che, innamorati del mosaico, lo resero parte integrante della propria arte. Impossibile vedere il declino di questo lusso tanto da essere abbracciato da innumerevoli personalità contemporanee: per chi volesse approfondire l’argomento, il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico ha realizzato un archivio mediante il quale è possibile conoscere, online, tutti i mosaicisti attivi al giorno d’oggi scoprendo curiosità, i laboratori e tutto ciò che milita intorno alla loro attività artistica.

LE CARATTERISTICHE Sono molte le scuole che ancora perpetuano le antiche tecniche di composizione e taglio delle tessere dei mosaici; il lavoro richiede occhio e pazienza in quanto è necessario essere in grado di osservare ogni singola unità, tanto nelle forme quanto nei colori, per creare poi una composizione funzionale. Il lavoro viene svolto rigorosamente a mano, avvalendosi di strumenti quali martellina e tagliolo che conferiscono alle pietre naturali, ricavate principalmente da smalti, marmi policromi e ori, trame di luci e colori unici. Tante le tecniche di lavorazione, il metodo più conosciuto, nonché il più rapido e semplice, è quello “diretto” che vede applicare le tessere direttamente sulla superficie da decorare andando così, gradualmente, a ricoprire il disegno sottostante.

IL TERRITORIO Ravenna custodisce alcuni dei migliori esempi dell'arte del mosaico, molti monumenti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO di cui sette decorati con bellissimi mosaici come il Mausoleo di Galla Placidia o la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale nonché poli culturali come il Museo d’Arte (MAR), al cui interno viene messa in mostra una collezione dei Mosaici Moderni. Arte en plein air invece al Parco della Pace, realizzato nel 1984 su progetto di una commissione artistica presieduta da Giulio Carlo Argan per diffondere un messaggio universale di pace e d’amicizia fra i popoli o ancora i Giardini Speyer, in Piazza della Resistenza, dove spicca un elemento musivo verticale su progetto di Enzo Pezzi. Interessante anche il TAMO, “Tutta l'Avventura del Mosaico”, allestito nella Chiesa di San Nicolò dove viene raccontata la storia del mosaico iniziando da antichi da reperti giungendo fino a quelli contemporanei.

INDIRIZZI Dal tempo dai Romani, passando per i bizantini e l'arte sacra cristiana, la sapienza dell'arte mosaicale ravennate è stata tramandata per generazioni attraverso gli artigiani e le innumerevoli botteghe d'arte presenti ancora oggi in città. Affascinante addentrarsi nel cuore della tradizione visitando gli atelier di mosaico che affollano tanto il centro storico quanto la periferia di Ravenna. Akomena studio, sito in Via Chartres 3, organizza percorsi didattici rivolti ai bambini che permette loro di avvicinarsi, in maniera ludica, al fascino dell'arte musiva così come Annafietta, Via Argentario 21, il tempio di Anna Finelli, una galleria d'arte ora laboratorio ora atelier dove riprende vita l’arte bizantina e si tramanda attraverso interessanti workshop di mosaico.
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