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Murano: bellezze allo specchio

Uno dei più grandi vanti dell'artigianato artistico dell'isola veneta è un oggetto di classe da scoprire nelle suggestive botteghe tra i canali

Specchio Fratelli Tosi
Courtesy of©fratellitosi.com
“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. Come non ricordare una delle più celebri frasi di un capolavoro della Disney, Biancaneve. Passano i secoli e, al di là del mondo delle fiabe, anche nella sfera reale lo specchio è da sempre un prezioso alleato di bellezza che si è soliti interrogare, tacitamente, per avere un riscontro sulla propria immagine. A quanto pare uno dei simboli più rinomati di vanità è nato in quel di Murano, là dove l’artigianato artistico legato alla vetreria ha un ricco e importante passato.

LE FOTO: SPECCHI VENEZIANI, LUSTRO ARTIGIANALE

LA TRADIZIONE  Se in passato, come racconta il mito di Narciso, i primi uomini erano soliti ammirare la propria immagine riflessa nei corsi d’acqua, fu nel Rinascimento che, in quel di Venezia, iniziò a fiorire l’arte del vetro: nel 1369 è datata la prima produzione di specchi a Murano, un'arte però ancora piuttosto complicato e onerosa, motivo per cui lo specchio venne relegato ad essere un oggetto di lusso non adato ad una vasta utenza. Il grande decollo avvenne solo verso la fine del Seicento quando si adottò una tecnica di lavorazione meno laboriosa e dispendiosa, una soluzione che portò in moltissime case, come elemento d'arredo e non solo questo gioiello di vanità. La produzione iniziò a riscuotere un grande successo tanto che, nel 1569, gli specchieri veneziani si riunirono in corporazioni pronti a sviluppare nuove tecniche. Si tratta però di un mestiere che andava salvaguardato per tenere testa alla concorrenza, soprattutto quella francese, tanto che, nel 1605, le autorità della Serenissima cercarono di arginare il fenomeno della fuga dei maestri vetrai e preservare i segreti delle loro tecniche di lavorazione: nonostante gli sforzi, furono molti gli operai muranesi che trovarono fortuna all’estero avviando produzioni in Spagna, in Inghilterra, in Germania, in Belgio, in Olanda, in Danimarca e in Francia.

LE CARATTERISTICHE Il modello di punta era lo specchio convesso, conosciuto anche come “oeil de sorcière”, ovvero occhio della strega, un modello che, grazie alla sua forma rotonda e convessa, regalava un’ampia visione su tutto ciò che si trova alle spalle dell'utilizzatore, lo sapeva bene Leonardo da Vinci che ne fece abbondante uso così come il pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto Il Parmigianino, che ne rimase particolarmente colpito, una passione testimoniata da uno dei suoi capolavori, un autoritratto che lo vede riflesso in uno specchio, un capolavoro esposto presso il Kunsthistoriscshes Museum di Vienna. Oggigiorno questi specchi sono di elevato pregio e manifattura, rappresentano un inestimabile patrimonio disponibile in ogni dimensioni, tutti fatti a mano avvalendosi delle tecniche originali dell'arte vetraria veneziana ovvero quella che prevedeva stendere sottili fogli di stagno e, una volta lisciati, erano uniti al vetro con un bagno di mercurio, un lavoro impegnativo, motivo per cui i prezzi erano alti e lo rendevano un prodotto d’elite. Le cose cambiarono nel 1836 quando, grazie al contributo del chimico tedesco Justus Von Liebig, furono apportate delle semplificazioni nel processo di produzione rivestendo di argento uno dei due lati della lastra di vetro o ancora, nella maggior parte dei casi, ci si avveleva dell’alluminio, tecnica arrivata fino al giorno d’oggi.

IL TERRITORIO C’è tempo fino al 31 marzo 2014 per ammirare con i propri occhi "Specchio delle mie Brame. Riflessi di Bellezza" - XXIV Corso di Storia dell'Arte, presso l’Accademia dell'Incanto, via Pio Ferrari 2, in quel di San Giorgio di Nogaro, tenuto dalla dott.ssa Rachele Di Luca, un modo per confrontarsi e approfondire l’argomento.

INDIRIZZI Tra i nomi di rilievo militanti nel settore, la Ditta dei fratelli Tosi, in quel di Calle delle conterie 16 a Murano, un’azienda a carattere familiare specializzata nella realizzazione di specchi veneziani la cui firma percepisce nel modus operandi che vede avvalersi solo della miglior qualità della argentatura, con una meticolosa precisione nelle incisioni e nelle rifiniture, tutto fatte a mano. Altro indirizzo prezioso è in quel di Calle Dietro gli Orti 7, sede dell’Artigianato Artistico Veneziano, una delle più antiche ditte muranesi militante nel settore. A Venezia, in via Dorsoduro 1173, tra Ca' Rezzonico e le Gallerie dell'Accademia, un artigiano, Stefano Coluccio, da appuntamento nella sua bottega-laboratorio là dove realizza a mano gli "oeil de sorcière", gli specchi che prendono ispirazione dalla storia dell’arte, da illustri dipinti di grandi maestri come Jan van Eyck, Quentin Metsys, il Parmigianino, Bellini e Caravaggio.

LE FOTO: SPECCHI VENEZIANI, LUSTRO ARTIGIANALE

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