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Il cristallo della Val d’Elsa, la Boemia italiana

I preziosi manufatti  del Valdarno sono il regalo di un viaggio in quella che viene considerata "la capitale italiana del cristallo".

Lavorazione manuale del cristallo
Courtesy of©Robyfra1/Wikipedia Commons
Lavorazione manuale del cristallo
Chi non ama avere in casa pregiati oggetti realizzati in cristallo, quel prezioso vetro che spicca per lucentezza e trasparenza? Dietro a bellissimi bicchieri e oggetti per la tavola e l’arredo si cela un prezioso mondo le cui origini sono da rintracciare nel territorio toscano e, nello specifico, la zona calda è quella di Colle Val d'Elsa, definita la “Boemia italiana”, là dove viene prodotto il 14% del cristallo mondiale nonché il 95% di quello italiano: i suoi prodotti, sono richiesti in ogni dove tanto da aver raggiunto anche il mondo del cinema figurando nella pellicola “Blade Runner”.

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LA TRADIZIONE La tradizione vetraria di Colle Val d'Elsa vanta origini antiche: già a partire dal 1300 iniziavano a sorgere le prime vetrerie artigiane ma fu verso la metà dell’Ottocento che si assiste al grande boom economico: i meriti vanno al vetraio francese Francesco Mathis che diede vita a una fabbrica di cristalli all’interno di quello che era il convento degli Agostiniani. Alla sua morte l’attività venne portata avanti dal bavarese Giovan Battista Schmid e, a seguire, dopo un periodo di crisi, il Cavalier Alfonso Nardi di Montelupo acconsentì a ridare vita all’attività prima di chiudere definitivamente i battenti; dalle sue ceneri, nel 1914, nacque la S.A.L.V.E., "Società Anonima La Vetreria Elsana" che, dopo un periodo di scarsi successi, venne rilevata dal colligiano Modesto Boschi e, accorpandola a “La Fabbrichina”, generò le “Vetrerie Operaie Riunite Modesto Boschi” operativa fino al 1953. Intorno agli anni ’60 molti vetrai colligiani, dopo aver maturato anni e anni di esperienza in vetrerie europee, decisero di lottare per tenere in vita la propria professionalità aprendo così delle proprie aziende come la Cristalleria Arnolfo di Cambio e la Vilca, la Kistal Krisla oggi Colle Cristallerie e la Cristalleria Artistica La Piana. I prodotti si fecero sempre più raffinati tanto da portare Colle Val d’Elsa a qualificarsi come uno dei poli produttivi di maggior rilevanza nella cristalleria a livello mondiale.

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LE CARATTERISTICHE Il cristallo deve la sua brillantezza all’ossido di piombo che, aumentando l’indice di rifrazione del vetro, aumenta di conseguenza la luminosità e l’effetto è tanto maggiore quanto è elevato il contenuto di quest'ossido. Furono necessari anni e anni prima di ottenere un risultato tale da tenere testa all'eccellente produzione estera: si passò da una percentuale del 15-16% di piombo negli anni ’40 al 24% circa negli anni ’60, un cambiamento determinante che portò ad ottenere un cristallo trasparente e purissimo. Al fine di riconoscere come autentico ogni prodotto, ci si serve di un logo speciale che riporta il marchio “Cristallo Colle di Val d’Elsa Toscana” a garanzia dell’altissima qualità delle materie prime.

IL TERRITORIO Ogni anno a Colle Val d’Elsa ha luogo, nel mese di settembre, la mostra “Cristallo fra le mura”, occasione in cui il suo centro storico si trasforma in una vera e propria vetrina che mette in esposizione, e in vendita, i prodotti artistici in cristallo realizzati dalle aziende e dagli artigiani del posto. Per chi non capitasse in questo periodo, a raccontare il fascino di questo pregiato materiale è il Museo del Cristallo, un contenitore di meraviglie ospitato là dove un tempo sorgevano le Vetrerie Boschi: inaugurato nel 2001, questo polo culturale mette in bella vista capolavori grandi artisti, famosi designer e maestri vetrai colligiani, oltre agli attrezzi del mestiere quali stampi, molle, pinze che guidando in un percorso affascinante che intende ripercorrere la storia millenaria del Cristallo.

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INDIRIZZI La cristalleria Nuova Cev di Ponte a Elsa è una delle realtà di spicco della zona, tra i suoi clienti a farsi notare sono nomi di rilievo come la celebre gioielleria Tiffany ma non è tutto, la fama della cooperativa l’ha portata ad altre collaborazioni importanti anche con il mondo del cinema infatti, i suoi pezzi unici, sono molto richiesti per arredare i set cinematografici di sceneggiati e soap opere. Altro nome di spicco è IVV, ovvero l’Industria Vetraria Valdarnese di San Giovanni Valdarno, un’azienda che, dal 1952, grazie all'attenta selezione di materie prime e la bravura dei maestri vetrai, da vita a manufatti che spiccano per trasparenza, brillantezza e design. La sua carta vincente è quella di avvalersi di vetro ecologico, una scelta dettata dal desiderio di eliminare dalla propria produzione una sostanza inquinante quale il piombo. Non in ultima si ricorda Collevilca, un’azienda che, da due generazioni, unisce il fascino dell'antico con i prestigio del nuovo e lo fa ripercorrendo le fasi di lavorazione tradizionali abbinandole alle più avanzate tecnologie di produzione.

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