L’Umbria, il cuore verde dello stivale, sa come affascinare il turista e non solo con cibo e natura. Chi ama scoprire aspetti insoliti, forse meno chiacchierati, c’è da sapere che la storia di questa regione ha un forte legame con la tessitura le cui radici sono molto antiche e meritano di essere scoperte in quanto custodi di preziosi saperi che, nascosti tra le campagne umbre per secoli, sono venuti alla ribalta nei primi anni del ‘900 quando furono recuperati e rilanciati da Alice Hallagarten, personalità desiderosa di spianare la strada all’emancipazione femminile, allo sviluppo sociale ed economico di realtà come Città di Castello impegnandosi, allo stesso tempo, nella conservazione dell’antica arte della tessitura con telai a mano.
LA TRADIZIONE La lavorazione dei tessuti si pratica in Umbria fin dal XII secolo: tra gli antichi manufatti a spiccare sono le famose tovaglie perugine, un particolare tessuto lavorato a occhio di pernice in lino bianco con fasce blu che possono essere semplici o arricchite dalla presenza di motivi floreali, vegetali, animali o fantastici e decorazioni geometriche, il tutto utilizzato sia per usi sacri che profani. Se nei secoli XIV e XV la produzione tessile umbra attraversò un periodo particolarmente produttivo che portò quest’arte a diffondersi in tutta Europa, dopo un periodo di decadenza, è nell'800 che si assiste a una grande ripresa del settore. Determinante fu l’interesse e il ruolo del barone Leopoldo Franchetti e dell’americana Alice Hallgarten, coppia di coniugi che, mossi da grande determinazione e spirito umanitario, decisero di contribuire all’emancipazione delle classi contadine con un particolare occhio di riguardo per donne e bambini, motivo per cui la baronessa si impegnò nei settori dell’istruzione e della qualificazione al lavoro. Nel 1902 furono aperte due scuole, la Montesca e la scuola di Rovigliano, là dove veniva offerta un’istruzione secondo il metodo Montessori e, inoltre, nel 1908 la signora Franchetti fondò il Laboratorio Tela Umbra, una piccola azienda tessile dotata di telai di legno per la tessitura a mano al fine di tenere testa all’invasione dei telai meccanici che avevano già conquistato l’Europa e gli Stati Uniti tutelando la tessitura artigianale e migliorando le difficili condizioni di vita della maggior parte delle contadine ed operaie che si perfezionarono sotto la guida di esperte insegnanti al fine di ottenere un riscatto sociale e culturale. Al laboratorio si affiancò poi un Museo, uno spazio espositivo di grande spessore in grado di mostrare al pubblico l’importante patrimonio artistico di Città di Castello.
LE CARATTERISTICHE Ebbene sì, in Umbria si producono ancora splendidi tessuti realizzati, oggi come ieri, avvalendosi di antichi telai in legno, veri e propri tesori conservati gelosamente e tramandati di padre in figlio insieme ad antichi saperi e tecniche che hanno come protagonisti tessuti di un lino molto sottile, il bisso. I delicatissimi fili vengono lavorati attraverso un procedimento tecnico detto “spolinato” che richiede tempo e pazienza da parte del tessitore intento a infilare un filo colorato tra sottilissimi orditi al fine di realizzare un bellissimo ricamo, una decorazione che rende ogni manufatto una vera e propria opera d’arte.
IL TERRITORIO Molto più che un semplice spazio espositivo, il Museo Franchetti, ospitato all’interno dell'antico palazzo Tomassini, ex Bourbon del Monte, è una vera e propria finestra sulle tradizione umbre, un progetto messo a punto dalla Regione dell'Umbria e dal Comune di Città di Castello al fine di documentare, tutelare e promuovere questo tipo di artigianato artistico radicato nella realtà socio-culturale del territorio. Al secondo piano dell'edificio, ad attendere il visitatore, ci sono ben 9 sale che mettono in mostra creazioni tessili quali tovaglie umbre rinascimentali, merletti a fuselli, telai d'epoca e strumenti di vario genere per la tessitura ma non solo, una sezione è dedicata anche alla riproduzione di quella che era un'aula tipo delle scuole rurali fondate da Alice e Leopoldo Franchetti in cui veniva applicato il metodo Montessori ideato da Maria Montessori, amica della Baronessa Hallgarten.
INDIRIZZI Preziosi i tessuti disponibili nello show-room del Laboratorio Tela Umbra, istituito nel 1908 dai baroni Alice Hallgarten e Leopoldo Franchetti là dove, ancora oggi, vengono prodotti manufatti di lino puro come tovagliati, asciugamani, coperte e tendaggi lavorati su telai manuali di fine ‘800 e impreziositi da motivi decorativi legati alla tradizione tessile medievale e rinascimentale umbra. Ad eccellere nel campo dei tessuti è anche la ditta Sposini di San Valentino della Collina, nei pressi di Perugia, un indirizzo che, dalla metà del 1800, continua ancora oggi a fare tesoro dei tipici disegni della tradizione umbra che si raccontano attraverso tovaglie, tendaggi, asciugamani etc. realizzati avvalendosi solo ed esclusivamente di tessuti naturali quali il lino e il cotone.