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Piemonte: 4 cose da sapere su Saluzzo, la città del mobile

In provincia di Cuneo la qualità del legno si tocca con mano ammirando il fascino di quell’arredamento artistico che non fa che sottolineare l’indiscussa abilità degli artigiani saluzzesi

Lavorazione del legno
Courtesy of©scotspencer/iStock
Lavorazione del legno
Quando si pensa alla propria casa e si desidera arredarla con gusto, classe e qualità, la mente vola a Saluzzo, perla del cuneese nota non solo per aver dato i natali allo scrittore Silvio Pellico, ma anche per essere la capitale italiana del mobile. Qui nulla è lasciato al caso: passeggiando in questo splendido esempio di architettura medievale si percorrono viuzze acciottolate e ripide gradinate ammirando chiese ed eleganti palazzi nobiliari, veri e propri contenitori di arte, artigianato e storia. Impossibile non far cadere l’occhio su quei preziosi manufatti frutto del lavoro di fantasiosi artigiani del legno che, come per magia, danno forma a bellissimi mobili pronti a raccontare una tradizione storica di grande importanza per il passato, il presente e il futuro di questa realtà piemontese.
 
LA TRADIZIONE Saluzzo, capitale di un celebre marchesato, raggiunse la fortuna nel XV secolo sotto i governi di Ludovico I e Ludovico II, quando lo splendore delle arti e delle lettere fu tale da permettere alle botteghe locali di arricchirsi entrando a contatto con artisti e maestranze italiane ed europee chiamate a lavorare per la corte rinascimentale. Giunti nel ‘600, nonostante la città passò a far parte del Ducato dei Savoia, la tradizione artistica continuò a vivere grazie allo sviluppo edilizio civile e religioso e all’aristocrazia torinese che, attratta dal fascino della collina di Saluzzo, la elesse come luogo di villeggiatura tanto da costruire imponenti ville avvalendosi del supporto degli artigiani locali per infissi, arredi e complementi, commissioni che non fecero che incrementare la crescita produttiva del settore ligneo di qualità. Verso la fine dell'Ottocento ci fu una grande svolta, l’apertura della prima scuola serale di "arti e mestieri per legnaioli, fabbriferrai, muratori, decoratori, calderai, lattonai" intitolata all'imprenditore Amleto Bertoni, colui che riuscì a mettere in vetrina l’arte della lavorazione del legno. Ebbene sì, essendo Saluzzo parte integrante di un territorio in cui le attività artigianali e industriali di settore vanno per la maggiore, la richiesta di figure professionali qualificate per l’utilizzo e la progettazione in campo artistico è sempre stata molto elevata motivo per cui, nel 1931, nei locali dell’Istituto Gianotti, Bertoni fondò una scuola per la formazione tecnica ed artistica dei giovani nel campo della falegnameria, dell’intaglio e dell’intarsio. A seguito della Riforma scolastica del 2010, e con l’accorpamento dell’Istituto “G. Soleri” e “A. Bertoni", l'Istituto ha assunto la denominazione di "Liceo Artistico", andando così a supportare tutti coloro che intendono fare di una passione un mestiere.
 
LE CARATTERISTICHE Quello dell’artigiano è un mestiere complesso, lungo ed articolato visto e considerato che si parla di un lavoro strettamente artigianale che rifiuta ogni logica industriale. Tutto parte dalla scelta del legname, che può essere di natura differente, acero bianco, noce, pino cembro, pero, melo, bosso o ancora castagno, che è forse il legno più diffuso nel territorio saluzzese, ma anche quercia, rovere, betulla e acacia. Una volta reperita la materia prima, supportato dagli strumenti del mestiere e mosso da creatività e fantasia, l’artigiano procede alla realizzazione: dal disegno si passa alla sbozzatura ovvero si levano quelle delle parti superflue del legno avvalendosi, per le piccole sculture, del segaccio o del voltino e, per quelle di più grosse dimensioni, con grandi sgorbie tonde o con l'accetta. Si elimina poi quanto resta di quel legno che impedisce alla forma di realizzarsi per procedere poi con la rifinitura e la levigatura.
 
IL TERRITORIO L’arte della lavorazione del legno è valorizzata da importanti appuntamenti come la 77° Mostra nazionale dell’artigianato che, dal 12 al 22 novembre 2015, si celebrerà a Saluzzo e avrà come focus la Casa, un invito a guardare al presente e al futuro del settore senza però dimenticare il legame con la tradizione. L’occasione è quella giusta per ammirare un pezzo unico, il prototipo del Palco della Fenice, distrutto dal terribile incendio il 29 gennaio 1996, una preziosa testimonianza che non fa che sottolineare le capacità artistiche degli artigiani locali che, tenendo fede al progetto originale, distrutto nel 1836, hanno realizzato un vero e proprio capolavoro.
 
INDIRIZZI Saluzzo è uno dei più esclusivi centri dell’antiquariato, del mobile d’arte e del restauro: qui l’amore per il legno continua a vivere in botteghe per lo più a conduzione familiare. Tra i nomi di spicco si riconosce l’azienda Rosso F.lli Mobili d’Arte: tutto ebbene inizio nel 1947 quando Pietro, giovane artigiano mobiliare, in compagnia del fratello Battista, decise di mettere in piedi un piccolo laboratorio con l'obiettivo di fabbricare mobili. L’impegno appaga, motivo per cui, nel 2000, alla ditta è stato conferito dalla Regione Piemonte il Marchio "Piemonte Eccellenza Artigiana" per la tutela dell'Artigianato Artistico tanto da riconoscere il loro spazio come Bottega Scuola, un luogo cioè dove si svolge la formazione pratica dei giovani che intendono portare avanti una tradizione artistica. Tra le aziende più accreditate figura anche il nome della Demaria Mobili, nata dalla volontà di Demaria Arturo che, dopo avere aver militato nelle migliori botteghe saluzzesi, ha deciso di aprire il suo piccolo mondo, una bottega sita in quel di via Savigliano 41 dove mettersi a disposizione della clientela e, facendo tesoro delle antiche tecniche costruttive dei mobilieri saluzzesi, dare vita a mobili in linea con i tempi attuali.  
 
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