Quando si parla di Carnevale, oltre a Venezia c’è un mondo che porta a viaggiare in giro per l’Italia a caccia di tradizioni. A febbraio tutti sono invitati a indossare la maschera per prendere parte ai famosi Carnevali di montagna da sempre vivi nelle vallate delle Dolomiti, particolarmente nel Bellunese, là dove questa festa rappresenta, oggi come ieri, una grande occasione di aggregazione e socializzazione al di fuori dell'ambito previsto dalla Religione Ufficiale richiamando anche delle tradizioni più pagane. Appuntamento a Canale d'Agordo, un comune di 1.147 abitanti della provincia di Belluno là dove dal XVIII secolo, anche se in maniera non continuativa, si porta avanti la celebrazione della Zinghenesta, una ricorrenza che deve molto al comitato “I Bòce dela Zinghenésta” in quanto il suo operato ha riportato in vita questa tradizione carnevalesca, tramandata nei ricordi degli anziani, per trasmetterla alle generazioni future.
A fare da guida è lei, la Zinghenést, ovvero la ragazza più bella del paese che, eletta annualmente regina della festa, sfila tra le vie del paese vestita sfarzosamente con fazzoletti colorati, nastri, collane, ciondoli, fiori e oggetti preziosi regalati dai suoi corteggiatori, accompagnata da curiosi personaggi quali i Matiéi e i Lachè, ovvero quelle che vengono definite le "maschere guida", riconoscibili in quanto indossano le tipiche maschere lignee della zona, veri capolavori dell'artigianato.
A fare da guida è lei, la Zinghenést, ovvero la ragazza più bella del paese che, eletta annualmente regina della festa, sfila tra le vie del paese vestita sfarzosamente con fazzoletti colorati, nastri, collane, ciondoli, fiori e oggetti preziosi regalati dai suoi corteggiatori, accompagnata da curiosi personaggi quali i Matiéi e i Lachè, ovvero quelle che vengono definite le "maschere guida", riconoscibili in quanto indossano le tipiche maschere lignee della zona, veri capolavori dell'artigianato.
L’altro grande gruppo è composto dalle "maschere sociali" che, avvalendosi di maschere grottesche, rendono irriconoscibili coloro che le indossano per trarre così in inganno il mondo esterno. Generalmente due sono i gruppi di personaggi appartenenti a questa categoria ovvero i “Belli”, vestiti elegantemente con abiti da festa e volti lignei armoniosi mentre, i “Brutti”, si differenziano per quegli abiti consunti e volti lignei deformi e, infine, ci sono loro, le maschere chiamate “garanti del corteo”, ovvero quelle che hanno il compito di mantenere una certa distanza tra le maschere guida e il pubblico presente adottando un comportamento piuttosto irriverente, si parla di spazzacamini che, vestiti di nero, sono pronti a sporcare con la fuliggine tutti i presenti o ancora i Pùster che sporcano gli astanti con liquame o cenere.
Al fine di assistere a questo evento a colori, tutti sono invitati a fare tappa a Canale d'Agordo il prossimo 7 febbraio 2016 per prendere parte a questa giornata tutta da vivere all’insegna del divertimento tra proposte gastronomiche e buona compagnia. Si inizia da Falcade là dove, alle prime luci dell'alba, l'allegria è pronta a trasferirsi nei paesi e per le strade della Valle del Biois, tra musica e balli popolari in compagnia dei personaggi cari alla tradizione locale, fino ad arrivare in Piazza Papa Luciani dove prendere parte a questo gioco delle parti e assistere al quello che viene definito "Il processo al Carnevale" con tanto di successiva imputazione. I presenti possono unire l'utile al dilettevole e fare il pieno di golosità degustando i dolci tipici del carnevale della Valle del Biois come i "Carfogn", ovvero dei grossi ravioli dolci fritti, accompagnati da ottimo vin brulé canalino.