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Friuli: 5 cose da sapere sugli stafèts di San Daniele 

Dal prosciutto alla scoperta della tipica calzatura in velluto, un prodotto di nicchia nonché un vero e proprio pezzo di artigianato italiano

Lavorazione scarpe
Courtesy of©Antonio Gravante/iStock
Lavorazione scarpe
Quando si parla di San Daniele viene l’acquolina in bocca in quanto sono tanti i buongustai che associano il nome di questa realtà friulana al pregiato prosciutto crudo DOP ma, in realtà sono altri i vanti di questa zona: per quanto riguarda l'artigianato a spiccare è la produzione di calzature e di pantofole tanto che, fino agli anni ’80, si contavano circa una trentina di imprese attive nel settore.

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LA TRADIZIONE Il cuore della produzione calzaturiera friulana si trova tra San Daniele e Gonars, due località che, fin dai primi anni '900, furono importanti centri di produzione di quella che è nota come la “friulana” o “stafèt”, ovvero quella scarpa caratterizzata dalla tomaia in velluto e dalla suola composta da copertoni di bicicletta. Se in un primo momento queste calzature erano piuttosto rustiche in quanto venivano realizzate dalle donne locali, soprattutto nella stagione invernale, al fine di vestire la famiglia, a partire dalla fine degli anni '30 la produzione iniziò ad assumere una piega diversa, presentandosi più raffinata con un netto miglioramento a livello qualitativo. Un tale cambiamento portò il settore calzaturiero friulano a raggiungere ottimi risultati tra gli anni ’60 e ’70 richiamando l’attenzione di innumerevoli stilisti che decisero di arricchire le proprie collezioni commissionando produzioni “Made in Friuli”. Purtroppo però l’attività, a partire dalla fine degli anni '80, a causa dei cambiamenti sociali e dell’ingresso nel mercato di merce a basso costo, iniziò un lento declino, furono infatti pochissime le aziende che riuscirono ad attutire il colpo e rimanere in piedi.
 
LE CARATTERISTICHE A caratterizzare la friulana, e distinguerla da ogni altro tipo di calzatura, è la sua lavorazione: non è infatti richiesto l’uso di alcun tipo di collante in quanto la suola è unita alla tomaia solo ed esclusivamente grazie ad una tecnica di cucito che vede come protagonisti filo e ago: il risultato è un’opera d’arte molto apprezzata per la morbidezza, solidità e per la sua funzionalità, ovvero tenere il piede a una giusta temperatura tanto in estate quanto in inverno.
 
IL TERRITORIO Il mondo delle calzature friulane ha trovato ospitalità all’interno del Museo del Territorio di San Daniele Del Friuli al cui interno, nella sezione Etnografia, si possono ammirare anche confezione degli stafèts.
 
INDIRIZZI A produrre quest'illustre scarpa, figlia della cultura contadina friulana, sono realtà come Ferca 81, azienda con sede a Carpacco di Dignano e nata, nel 1962, con la produzione di pantofole. Se in un primo momento era nota per la friulana in velluto, si è poi distinta per i modelli a marchio Milly e, in ultimo, con il brand Le Babe, tutto rigorosamente Made in Friuli. A San Daniele Del Friuli si trova invece l’azienda Creazioni Fratta che, oggi come ieri, produce la friulana avvalendosi di un sapiente lavoro artigianale e ancora il Calzaturificio Mary che, con 65 anni di attività alle spalle, continua a produrre calzature dal comfort inconfondibile nel segno della tradizione artigianale friulana.
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