E' uno dei marmi più richiesti ed apprezzati d'Italia. Il Perlato di Sicilia, la cui estrazione si concentra quasi totalmente nell'area di Custonaci, in provincia di Trapani, rappresenta da sempre un'eccellenza della produzione locale tanto per la sua resistenza che per la sua bellezza.
LA TRADIZIONE
L'attività di estrazione del marmo in Italia risale ad epoca antichissima. Era il I secolo a.C. quando cavatori, schiavi e lavoratori cristiani cominciarono a sfruttare i marmi bianchi provenienti dalle Alpi Apuane. I Romani affinarono i procedimenti di estrazione introducendo la cosiddetta tecnica “a formella” che prevedeva l'utilizzo di appositi strumenti metallici che facilitavano il processo di distacco della roccia. Si dovette attendere, invece, il XIX secolo per l'introduzione di strumenti rivoluzionari come il filo elicoidale e la puleggia penetrante. Se nel corso del tempo l'attività ha conosciuto una continua evoluzione è anche grazie alla ricchezza di marmi pregiati che caratterizza diverse zone del nostro Paese. Tra di esse si distingue la Sicilia che, nel corso del tempo, ha offerto all'architettura, all'arte e all'edilizia materiali preziosi che spaziano dal Rosso di Piana dei Greci (chiamato anche rosso Montecitorio per il suo utilizzo nella realizzazione delle colonne del palazzo della Camera dei Deputati), sino al Cremino e al Cremino Nuvolato, e al Grigio di Billiemi. Ma uno dei più richiesti e apprezzati è il Perlato di Sicilia estratto prevalentemente nella zona di Custonaci ed impiegato per svariati utilizzi.
LE CARATTERISTICHE
Chiamato anche Botticino di Sicilia, questo marmo è apprezzato e richiesto in un tutto il mondo, specialmente nella Penisola Arabica dove viene impiegato per realizzare rivestimenti interni ed esterni tanto di ambienti privati che di edifici pubblici. Anche nel nostro Paese il Perlato riscontra da sempre un notevole successo basti pensare che può essere trovato sia nei rivestimenti della Basilica di San Pietro che nel complesso della nuova Stazione Centrale di Milano. Il suo successo è dovuto alla sua particolare resistenza agli urti, al suo bel colore caratterizzato da un fondo di tonalità avorio chiaro con macchie bianche di calcite e venature sul marrone. Le striature giallo-brune sono la conseguenza della concentrazione di ossidi di ferro e minerali argillosi, mentre quelle più scure derivano dalla presenza di microfossili nel marmo.
IL TERRITORIO
L'estrazione del Perlato viene praticata prevalentemente nel bacino marmifero di Custonaci, in provincia di Trapani, considerato il secondo più importante d'Italia. Basti pensare che soltanto nella zona tra Monte Cofano e Monte Sparagio, che occupa una superficie di soli 3 chilometri quadrati, sono presenti ben 200 cave. Non meraviglia, dunque che la Sicilia sia una delle regioni italiane in cui l'attività di estrazione risulta più fiorente. Ogni anno sono, infatti, circa 60 milioni i proventi ricavati dall'esportazione del marmo locale e la zona di Trapani copre, da sola, circa il 15% della produzione italiana e l'85% di quella regionale. Nella stessa zona del Perlato si estrae, inoltre, il Perlatino dalle tonalità più tenui.
GLI INDIRIZZI
LA zona di Custonaci è ricchissima di cave di estrazione. Chi fosse interessato al Perlato di Sicilia, alla sua estrazione e alla sua lavorazione, può rivolgersi alle aziende specializzate dislocate sul territorio come la Sud Marmi, in Piano Alastri presso la Zona industriale di Custonaci, e la Santoro Marmi, in via Pirrei 21 a Custonaci.
Leggi anche:
Sicilia: 5 itinerari seguendo l'arte più bella dell'isola
Weekend in Sicilia: itinerario in 5 tappe tra i sapori dell'isola
CONSIGLI PER IL WEEKEND
I PIU’ BEI MONUMENTI ITALIANI DA VISITARE