A cavallo tra i monti Erei e gli Iblei in una scenografica posizione, in provincia di Catania, sorge Caltagirone,
un borgo dalle antichissime origini, uno dei più preziosi del
Mediterraneo che, per l'eccezionale valore del suo patrimonio
monumentale che caratterizza il centro storico, nel 2002 è stato insignito del
titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'Unesco.
LA TRADIZIONE Tra le mura di Caltagirone hanno abitato bizantini, arabi, genovesi e normanni segnando la sua storia millenaria e influenzandola, oltre che dal punto di vista architettornico, anche per quel che concerne la produzione artistica: bisogna fare un salto indietro nel tempo e tornare all’epoca in cui gli arabi conquistarono la Sicilia, nell’827, per rintracciare le origini della tecnica dell'invetriatura del vasellame che portò Caltagirone a primeggiare nell’attività dell'artigianato ceramico tanto da essere chiamata la "Castello dei Vasi". Un successo quello della realtà sicula legato anche alla grande abbondanza di argilla e della
legna, ricavata dal vicino bosco di Santo Pietro, fattori determinanti che, nel loro insieme, hanno permesso alla
città di specializzarsi nella produzione di manufatti e oggetti in
terracotta.
Il tempo scorre inesorabile ma non smorza quell'amore per le tradizioni tanto che, nel 1918 Don Luigi Sturzo ha fondato l'Istituto Statale d’Arte per la Ceramica che riporta il suo stesso nome (sito provvisoriamente in quel di via Madonna della Via 5 a causa dei lavori dell’edificio di Piazzetta San Gregorio), un polo importante per la formazione di abili artigiani in grado di custodire e fare tesoro di quei segreti e di quella passione che caratterizzano un'arte antica che deve continuare a vivere nel presente e nel futuro. Da non dimenticare che Caltagirone è anche detta "Città dei Presepi" per la tradizione artistica che impegna gli artigiani ceramisti nel preparare ogni genere di statuina, in maiolica policroma o in terracotta, riguardante i personaggi della Natività, pezzi unici realizzati in maniera originale per la grandezza, il colore e il tipo di materiale impiegato.
LE CARATTERISTICHE Come ogni arte, anche quella della ceramica ha un grande legame con il territorio e la sua storia continua a vivere nel cuore e nell’animo di intere generazioni di artigiani (detti anche cannatari) impegnati soprattutto nella decorazione degli oggetti. Una volta terminata la modellazione ogni artigiano gioca con fantasia scegliendo gli smalti da utilizzare e i disegni da eseguire muovendosi tra il vecchio, ovvero facendo tesoro del contributo dell'eredità della tradizione moresca, senza però rinunciare alla ricerca del nuovo. L'arte della ceramica di Caltagirone, al fine di preservare la sua autenticità, dal dicembre 2003, è tutelata dal marchio Decop che garantisce la provenienza e la fattura dei capolavori prodotti solo da artigiani locali, veri e propri punti di riferimenti dell'arte ceramica in Italia.
IL TERRITORIO A Caltagirone è possibile ripercorrere la storia della sua illustre attività artigianale visitando il Museo della Ceramica, in quel di Via Roma, al cui interno si possono ammirare circa 2.500 reperti che raccontano, dalla preistoria fino agli inizi del novecento, l'evoluzione storica, tecnica e artistica della ceramica siciliana con particolare riferimento ai manufatti di Caltagirone. Da non perdere anche un altro polo tematico, il Museo della Ceramica contemporanea, un'esposizione permanente allestita presso il Palazzo Reburdone, un’esposizione di ceramiche caltagironesi, siciliane e nazionali che presenta raccolte acquisite al patrimonio comunale attraverso le Biennali della Ceramica, acquisti e donazioni che sottolineano la millenaria tradizione ceramica della città.
INDIRIZZI Il viaggiatore che si trova a passare per le vie di Caltagirone non può fare a meno di soffermarsi tra i negozi e le botteghe che affollano la scenografica Santa Maria del Monte, definita essa stessa un vero e proprio museo a cielo aperto per i suoi 142 scalini rivestiti con mattonelle in maiolica con deliziosi motivi geometrici, là dove ammirare e magari acquistare molto più di semplici oggetti, ma veri e propri pezzi della storia siciliana che si traducono in maioliche, terrecotte, vasi, statue e piatti minuziosamente lavorati. Interessante anche mettere il naso tra i laboratori, come quello di Giacomo Alessi, sito lungo via Principe Amedeo, là dove curiosare tra le bellezze lavorate a mano e dipinte da lui stesso o ancora si può fare visita all'artigiano Totò Regalbuto, allievo negli anni ’60 della Baca, una delle più prestigiose botteghe cataline, un'artista che organizza corsi di decorazione su ceramica nella sua bottega in Via S. Stefano 65. Grande maestro anche Filippo Vento che, nella sua fabbrica-bottega sita in quel di via Balatazze 52, organizza corsi individuali e collettivi. Per chi capita in città durante il mese di aprile, in calendario il Festival della Ceramica di Caltagirone una valida occasione per familiarizzare con il passato e il presente di Caltagirone.
LE INIMITABILI CERAMICHE DI CALTAGIRONE: LE FOTO
Leggi anche
MURANO, L'ISOLA DEL VETRO