Rimanere sempre in piena attività psicofisica, anche quando si tratta di immergersi nella natura e mettere da parte lo spirito competitivo dello sport. In questo senso anche la vendemmia autunnale può essere una valida alternativa alle più classiche attività outdoor. Fa bene alla mente e tiene il corpo in movimento, ma attenzione. Per raccogliere grappoli d'uva e potare la vite è meglio non improvvisare. Con il rischio di compromettere la qualità del raccolto e la prospettiva di realizzare un buon vino. Meglio partecipare ad un corso della Scuola Italiana di Potatura della Vite e imparare questa nobile arte in uno dei territori di maggior pregio della viticoltura del nostro Paese.
Tra i tanti pregi che l'Italia può vantare c'è proprio la capacità di produrre vini di alto livello. E con esso di poter disporre di un enorme patrimonio di conoscenze utili per raggiungere questi obiettivi. In questo senso la Scuola Italiana di Potatura è una vera e propria università della Vite. Ogni anno propone 21 corsi distribuiti in 11 regioni - Piemonte, Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Sardegna - tenuti dai tutor della Simonit&Sirch, società leader nella formazione per l'allevamento della vite. Nel periodo compreso tra novembre e gennaio, si studia e si pratica la potatura invernale e quella primaverile attraverso lezioni articolate in 4 giornate formative. Oltre alle lezioni teoriche i corsi si svolgono soprattutto all'aria aperta. Vengono insegnati i segreti della potatura utilizzando le quattro regole del Metodo Simonit&Sirch: permettere alla pianta di ramificare con l'età; garantire la continuità del flusso linfatico; eseguire tagli poco invasivi; utilizzare la tecnica "del legno di rispetto". Il corso di primo livello, aperto a tutti, è di € 440, con riduzioni previste per studenti. Per informazioni clicca qui.