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Pallapugno pallatamburello Piemonte sport

Pallapugno e pallatamburello, in Piemonte lo sport è anche tradizione

Alla scoperta delle due discipline che, forse risalenti all'epoca romana, appartengono oggi al patrimonio storico e culturale piemontese

Pallapugno, sport, Piemonte
©iStockphoto
Pallapugno, sport, Piemonte
Hanno una storia plurisecolare, risalente forse all'epoca romana, ma non tutti ancora conoscono l'esistenza di questi due sport. A meno che non siate piemontesi. Perché proprio nel Piemonte sono particolarmente diffusi e appartengono al relativo patrimonio storico e culturale. La pallapugno e la pallatamburello rientrano, come facilmente intuibile, nella categoria dei giochi da palla da fare in squadra. E hanno anche le loro Federazioni di riferimento. Ancora oggi si contano centinaia di affezionati a questi sport, che si incontrano periodicamente dando vita a sfide e campionati. A livello regionale e nazionale.

 
La pallapugno, chiamata ufficialmente pallone elastico fino al 2001 e definita anche balon del dialetto locale, è uno sport di squadra sferistico giocato con una palla su un terreno di gioco posto in piano e con o meno un appoggio, sia esso un muro, rete o altro. Per questa disciplina, storicamente radicata nel Basso Piemonte e nella Liguria di Ponente, le squadre sono formate da quattro giocatori: battitore, centrale e due terzini. Il campo di gioco è lo sferisterio, lungo 90 metri e largo 16. La palla di 10 centimetri di diametro pesa 190 grammi nelle categorie adulti, un po' meno nelle categorie giovanili. I giocatori proteggono il pugno con una fasciatura. I punti si contano come nel tennis: quindici, trenta, quaranta, gioco.

Tra i campioni memorabili di questa disciplina, che venne anche menzionata nel libro di Edmondo De Amicis, Gli Azzurri e i Rossi, spiccano Felice Bertola (12 titoli italiani come battitore, più 2 come "spalla"), Augusto Manzo (8 titoli italiani), Franco Balestra e Massimo Berruti (6 titoli italiani), Donato Feliciano e il ligure Riccardo Aicardi (4 titoli italiani). Il campionato italiano si svolge regolarmente dal 1912, mentre dal 1983 si svolge la coppa Italia. Dalla stagione 2003-2004 la Federazione Italiana Pallone Elastico ha cambiato la propria ragione sociale in Federazione Italiana Pallapugno.

 
Molto simile alla pallapugno, la pantalera si gioca ancora oggi nelle piazze dei paesi. Cambia la battuta, che non si esegue con un pugno, ma lanciando la palla su una struttura di legno, chiamata pantalera, appunto, dal termine piemontese che significa tettoia. Il giocatore che lancia la palla si chiama “campau”. La pantalera è la versione più tradizionale della pallapugno e può essere giocata anche negli spazi ristretti tra le case e da giocatori non più giovanissimi in quanto le regole di gioco riducono l’importanza della forza fisica. Aumentando l’importanza dell’esperienza che permette di sfruttare al meglio i rimbalzi bizzarri della palla. La F.I.P.A.P. (Federazione Italiana Pallapugno), riconosciuta dal C.O.N.I. nel 1982, ha l’obiettivo di riportare la Pallapugno al posto che merita nel quadro dello sport italiano.
 
Circa la pallatamburello, invece, la Federazione Ginnastica d’Italia riconosce tale sport dal 1890, nonostante vanti origini più antiche: notizie di giochi con la palla colpita con attrezzi in “cartapecora”, con telaio in legno, compaiono sporadicamente nel Seicento e nel Settecento. Praticato sin dai primordi ha dato il nome a uno dei rioni storici di Torino, il Balon. Nel 1848 il tamburello è raccomandato nelle Regie Scuole Pie di Savona come attività adatta ad elevare il corpo e lo spirito ed entra a pieno diritto tra le attività praticate all’interno dell’orario scolastico tanto che  il Ministero della Pubblica Istruzione del regno ne raccomanda la pratica.
 
Nel 1898 il gioco del tamburello compare per la prima volta a livello di manifestazione nazionale: in occasione della festa del 50° anniversario dello Statuto, la Federazione Ginnastica Italiana assegna alla Società Ginnastica Torino l’organizzazione del IV Concorso federale e nel programma viene incluso il campionato di tamburello. Nel 1910 viene creato a Roma un Ente federativo, denominato “Ente per l’organizzazione e la propaganda di tutti gli sport italiani che si occupano del Gioco del Pallone”. Oggi il Campionato italiano di tamburello è la manifestazione nazionale più importante di questo sport. È organizzato dalla FIPT, la Federazione Italiana Palla Tamburello.
 
Attualmente sono contemplate quattro specialità di pallatamburello, ma la principale è quella "open". Questa, da eseguire in campo aperto, prevede un campo m. 80 x 20. La squadra è composta da due terzini, un centrocampista o cavalletto, un rimettitore e un battitore. La palla è di  di gomma di colore bianco, il tamburello può essere ovale o rotondo. Le altre modalità, invece, sono "muro", a cui si aggiunge l'incognita del rimbalzo sul muro d'appoggio, "indoor", nata dall’esigenza di giocarvi anche nel periodo invernale, "tambeach", su sabbia o arenile.
 
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