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Trekking in Veneto

Le Dolomiti Bellunesi, passo dopo passo

Dalle Tre Cime al Monte Pelmo: tre itinerari da non perdere tra rifugi panoramici e la cornice delle vette patrimonio dell'umanità

Tre cime di Lavaredo
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Tre cime di Lavaredo
Gran parte della provincia di Belluno è occupata dalle Dolomiti, con le vette delle Tofane, delle Tre Cime di Lavaredo, del Monte Pelmo, del Monte Civetta, della Moiazza, del monte Antelao, del gruppo delle Marmarole, del Sorapis, dei Cadini di Misurina, della Croda Rossa d’Ampezzo, del Sella della Marmolada e delle Pale di San Martino. La fondazione del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, ha permesso di salvaguardare quest’immenso paradiso dall’incredibile bellezza.

Sono proprio queste le motivazioni che hanno portato sulle Dolomiti Bellunesi la XVI settimana nazionale dell'escursionismo, dal 28 giugno al 6 luglio, organizzata dal CAI. Per l'occasione, è stato stilato un ricco programma di escursioni tra le montagne rosate, oltre ad una serie di interessanti eventi culturali correlati. Per maggiori informazioni cliccare su www.aitdolomiti.it

Gli itinerari offerti da questa parte d’Italia dall’immensa bellezza, sono numerosi ed incredibilmente suggestivi. I percorsi potrebbero venire idealmente suddivisi in base al carattere dell’escursione in: sentieri natura, sentieri tematici e sentieri CAI. Con sentieri natura gli esperti intendono itinerari naturalistici ad anello che si snodano generalmente a quote modeste e sono dedicati ad escursionisti non necessariamente esperti ma interessati a conoscere la flora, la vegetazione, la fauna e la geologia dei luoghi attraversati.

Tra i sentieri tematici, invece, si trovano percorsi a tema: dalla storia, all’archeologia, fino alla geomorfologia. Gli itinerari così concepiti soddisfano gli escursionisti più esigenti grazie al dettaglio informativo delle guide e ad una specifica tabellazione presente nei vari punti d’interesse. Infine, la rete sentieristica CAI è altrettanto sviluppata e comprende 52 sentieri e 5 vie ferrate.

Esistono, tuttavia, tre escursioni particolarmente interessanti e suggestive, capaci di lasciare a bocca aperta anche i più appassionati ed instancabili camminatori. Oltre ad essere gli itinerari scelti per la settimana dell’escursionismo, sono tre splendidi percorsi attraverso il meraviglioso patrimonio dolomitico: il giro delle Tre cime di Lavaredo, la Costa della Spina ed il Monte Pelmo

Le Tre Cime sono la piazza di Spagna delle Dolomiti. Anche chi non è mai stato sui monti Pallidi ha probabilmente visto molte volte il profilo elegante delle tre crode, che al tramonto assumono un bel colore rosa aranciato.  L’escursione dà anche la possibilità di assaporare la cucina di tre rifugi, l’Auronzo, il Locatelli ed il Lavaredo. Proprio qui, di fronte a questi panorami meravigliosi, correva la prima linea del fronte della I guerra mondiale. Per gli appassionati, che quest’anno avranno a disposizioni numerose informazioni per il centenario della Grande Guerra, la zona delle Tre Cime è anche un museo all'aperto fatto di trincee e postazioni di guerra. E’ un itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche della durata di 3 ore.

La zona della Costa della Spina, invece, rispetto alle altre valli delle Dolomiti Bellunesi, ha un che di particolarmente rilassante: le crode aspre e aguzze lasciano spazio a colli alti, assolati, dove il bosco riesce a convivere con prati di un verde intenso. Questa è un'escursione spettacolare sia dal punto di vista paesaggistico che storico. Racconta di ere geologiche lontanissime e di anni di battaglie furiose: la Costa della Spina e il Col Quaternà sono stati dei veri capisaldi italiani durante la I guerra mondiale. E poi c'è la vista: i laghetti alpini, i prati d'alta quota, le montagne ed una fauna selvatica unica. E’ un itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche della durata di 7 ore.

Infine, il Pelmo è, per tanti, la montagna per eccellenza, dove il famoso “Caregon de'l Padreterno” sembra essere un immenso trono di roccia. Prima ancora di mettersi in cammino, si può visitare la grotta in tufo della Madonna di Tièra, realizzata nel 1940 dai fedeli locali, che speravano così di assicurarsi la protezione della Vergine allo scoppio della II guerra mondiale. Inoltre, il rifugio Venezia è il primo rifugio delle Dolomiti italiane: lo costruì la sezione veneziana del CAI nel 1892. Il nome Venezia non è di certo casuale: i marinai usavano il massiccio del Pelmo come riferimento per l'ingresso nei porti. Durante la II guerra mondiale il rifugio venne usato dai partigiani e fu raso al suolo dai tedeschi durante un rastrellamento per essere successivamente ricostruito nel '54. E’ anch’esso un itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche della durata di 7 ore.
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