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Voga alla Veneta Bisse Vela al terzo

In barca nella Laguna di Venezia

Voga alla Veneta, Bisse e Vela al terzo: tre discipline nautiche la cui storia è diventata sinonimo di tradizione e cultura

Vela al terzo, sport, veneto
©RegioneVeneto
Vela al terzo, sport, veneto
Ricordare per non cancellare: un esercizio culturale non solo per non impoverirci, bensì per arricchirci. Dopotutto lo si capisce ascoltando i racconti degli anziani, perché nella loro memoria si conservano tradizioni e culture che hanno raccontato Storia e storie. Lo si sa bene nel Veneto, regione che conserva la memoria di una grande quantità di giochi e sport rappresentativi di valori storico-culturali del territorio. Che hanno permesso di intrecciare tradizioni, peculiarità ambientali e processi storici. 
 
Alzi la mano quindi chi di voi era al corrente dell'esistenza di sport marinari e acquatici, tipicamente veneti, come Voga alla veneta, Bisse e Vela al terzo? Scopriamoli quindi, uno per uno...
 
La Voga alla Veneta ha origini antiche che derivano dalla particolare condizione idrogeologica della laguna. Era usuale, o meglio necessario, vogare in piedi. Così da vedere chiaramente dove ci fosse sufficiente fondale. Ed era indispensabile anche adottare barche dal fondo piatto, senza chiglia, abbastanza leggere da essere condotte anche da un solo vogatore. Magari con l’aiuto di una colorata vela al terzo, dalla caratteristica forma trapezoidale. Le barche più usate sono la gondola, il sandolo, la maschereta, la caorlina, il puparino, il gondolino, la veneta e la batela: tutte rigorosamente in legno e a fondo piatto per poter navigare in laguna con pochi centimetri d’acqua. 

 
Fino al 1975, anno della 1a Vogalonga, le remiere si contavano sulle dita di una mano. Ora se ne contano quasi una cinquantina, la maggior parte delle quali aventi sede in Venezia, altre in terraferma, nella provincia di Venezia, Treviso e Padova, e alcune al di fuori del territorio veneto. Ogni anno, da aprile a settembre, si svolgono a Venezia e nella laguna più di 120 regate nello stile della voga alla veneta, oltre alla famosissima Regata Storica. 
 
Le Bisse, invece, sono imbarcazioni a remi a fondo piatto la cui struttura è sostanzialmente rimasta la stessa nel corso del tempo. Lo scafo a fondo piatto per incontrare minor resistenza sull’acqua, ospita quattro vogatori che remano in piedi con una tecnica che punta a sincronismo, equilibrio e ritmo. Le Bisse tramandano un’antica tradizione le cui origini risalgono all’epoca della Repubblica Veneta che si estese fino al Garda fra il 1405 ed il 1796. 

 
Si ritiene che la prima Regata di Bisse sul Garda ebbe luogo nel 1548. Poi tale tradizione, poco a poco, andò scemando. Questa venne ripristinata fra gli anni che vanno dal 1924 al 1938, ma la seconda guerra mondiale costrinse le Bisse ad un nuovo periodo di silenzio. Fino al 1967, quanto la pratica remiera riprese sul lago. Nel 1968 venne fondata la “Lega Bisse del Garda”, che da allora continua ad accrescere il proprio impegno dando vita ogni anno al tradizionale Palio intitolato “Bandiera del Lago”. 
 
Oggi le regate possono essere di bandiera il cui è, mediamente, di 1400 metri e comunque non inferiore ai 1300 metri e non superiore a 1500 metri con tre giri di boa. Su ogni linea le boe devono essere tante quante le imbarcazioni partecipanti e comunque non superiori a sei. Se le barche partecipanti sono più di sei, vengono divise in gruppi. La distanza minima fra ogni boa deve essere di 25 metri. 
 
Concludiamo parlando della Vela al Terzo. La vela latina era largamente diffusa fino al 1700 nell’Adriatico tra la marineria minore ed assumeva una forma triangolare. Per poi, gradualmente, arrivare alla forma trapezoidale tipica della vela terzo. Le più antiche testimonianze sono presenti nel bassorilievo nella facciata della chiesa di S. Maria del Giglio a Venezia (1680). Progressivamente questo tipo di imbarcazione è andato via via sparendo a causa dell’avvento del motore. Solo grazie all’iniziativa di alcuni abitanti della laguna, tale disciplina è stata mantenuta viva grazia al recupero ed il restauro di scafi e armi antichi. 

 
Poi, verso gli anni Settanta, sono sorte associazioni di appassionati e l’uso della vela al terzo ha assunto sempre più connotazione di attività ludico sportiva. Oggi la vela al terzo è diffusa in tutta la laguna veneta e nella sfascia costiera, dalle foci del Po sino al golfo di Trieste. L’Associazione Vela al terzo organizza sino a 9 regate all’anno riservate ai praticanti, alle quali si iscrivono centinaia di appassionati. 
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