Mantova, quasi una città nella città tra i tanti gioielli che ospita, resi ancora più attraenti dalle luminarie di Natale che regalano atmosfere ancora più magiche. E’ qui che Francesco Maria Piave e Giuseppe Verdi ambientarono la tragica storia di Rigoletto, basata su un dramma di Victor Hugo. E anche da questo si evince come la bella città lombarda trasudi amore: nel caso del Rigoletto si tratta di un amore impossibile, quello della bella Gilda, figlia del buffone di corte Rigoletto, per il dissoluto Duca di Mantova, che lei conosce come uno squattrinato studente.
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E di amore si continua a parlare ammirando le bellezze cittadine, sia quelle paesaggistiche date dai tre laghi artificiali ricavati dal corso del Mincio, sia quelle volute dai Gonzaga, che la trasformarono in una piccola capitale. Il Palazzo Ducale, nei cui saloni si dice che la notte di Natale si aggiri Agnese Visconti per implorare il perdono del marito Francesco Gonzaga, ospita la famosa Camera degli Sposi, interamente affrescata da Andrea Mantegna che ha rappresentato scene della vita di corte dei Gonzaga. Al centro della volta della Camera degli Sposi si apre uno scorcio sul cielo da cui si viene letteralmente rapiti: si tratta del celebre “oculo”, una balconata circolare aperta sul cielo, dalla quale si affacciano altri personaggi tra cui festosi putti classici alati e un pavone, cinque figure femminili ridenti tra cui una dama con la schiava mora, e tutt’intorno è un tripudio d’oro e di colori che danno l’impressione di trovarsi in uno scrigno prezioso. Tra gli altri ambienti romantici ci sono il famoso studiolo e la grotta, in cui Isabella D’Este custodiva la sua ricca collezione di capolavori.
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Altra tappa d’obbligo che ha per tema l’amore è Palazzo Te, progettato da Giulio Romano e residenza estiva dei Gonzaga: qui si trova la Sala di Amore e Pisiche, la cui decorazione celebra l’unione del marchese Federico di Isabella Boschetti attraverso la sensuale vicenda mitologica narrata da Apuleio nell’Asino d’Oro.
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Il tema centrale è Amore, il più potente di tutti gli dei, al quale nessuno può sottrarsi. Nelle lunette sono raffigurate le storie disperate di Psiche fino al lieto fine, con le nozze celebrate nel riquadro centrale. Non manca il tema erotico soggetto di altri amori mitologici, come Venere a Marte al bagno, Marte caccia Adone dal talamo di Venere, Bacco e Arianna, Polifemo con Aci e Galatea, Giove e Olimpia. Continuando la passeggiata mano nella mano tra le vie di Mantova, avvolti dal velo di nebbia che circonda ogni strada, piazza o monumento velandone i contorni di un’umidità che rende le atmosfere ancora più sentimentali, non deve mancare la sosta a Piazza delle Erbe, delimitata dai portici delle case tardogotiche e rinascimentali tra cui la Casa del Mercante. Qui si trovano il Palazzo della Ragione, la Torre dell’Orologio e la Rotonda di San Lorenzo, la chiesa più antica di Mantova, a base circolare, costruita sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
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Proseguendo in Piazza Mantegna si arriva alla Basilica di Sant’Andrea, una delle più celebri chiese rinascimentali, progettata da Leona Battista Alberti su una preesistente chiesa romanica, di cui è rimasto il campanile e un’ala del chiostro del monastero. Il maestoso edificio è più grande del Duomo di Mantova, concattedrale cittadina, che si trova in Piazza Sordello non distante dal Palazzo Ducale. L’itinerario per coppie arriva fino alle seduzioni gastronomiche, con i piatti tipici mantovani tra cui tortelli di zucca, agnoli brodo, salumi e torta sbrisolona che si possono assaporare in vari romantici ristoranti. E’ il caso dell’Hosteria Leon d’Oro (Via Leon d’Oro 6; www.hosterialeondoro.net), intimo ed accogliente locale che si presenta in modo elegante e grazioso e che regala una bella atmosfera, offrendo una cucina semplice preparata con ingredienti freschi e genuini.
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