Le forme più strane e famose

La particolare forma triangolare del Toblerone, cioccolato svizzero al latte con torrone al miele e alle mandorle. C'è chi sostiene l'ispirazione della silhouette al Monte Cervino, chi la vuole derivata dalla piramide formata dalle ballerine degli spettacoli di varietà o anche dalle gambe delle stesse ballerine divaricate, viste in fila una dietro l'altra.

A Cremona uno dei dolci più tipici è il torrone, secondo la tradizione a base di miele, uova, mandorle o nocciole. Venduto dagli armatori o speziali sin dall'epoca quattrocentesca, emula nella forma delle stecche rettangolari in cui viene preparato, l'alta torre campanaria simbolo della città: il Torrazzo, campanile del Duomo.

Anche la forma dei cioccolatini più tipici di Torino e del Piemonte è inconfondibile: assomigliano, infatti, a una barchetta rovesciata. Il nome deriva dalla maschera piemontese "Gianduia". Il particolare procedimento ad estrusione con cui vengono prodotti dalla Caffarel (azienda che "inventò" i gianduiotti nel 1852), fa sì che i gianduiotti non siano mai perfettamente identici, a dispetto delle apparenze.

Da cosa deriva la strana forma del cioccolatino più romantico d'Italia? Da una forma di risparmio. Si perchè a Luisa Spagnoli (moglie di uno dei quattro fondatori dell'azienda Perugina,) venne in mente un modo creativo per non sprecare la granella di nocciole utilizzata per gli altri dolci proditti in fabbrica. Dopo una serie di tentativi, ecco venire alla luce il cioccolatino dalla forma simile alla nocca di una mano (che suggerì il primo nome, "cazzotto") e dal gusto di gianduia guarnito da una nocciola intera e ricoperto di cioccolato fondente.

"Voglia di qualcosa di buono". La frase tormentone dello spot della Ferrero Rocher ben si adatta alla forma circolare della pralina guarnita di nocciole. Il nucleo della pralina è formato da una nocciola tostata, incassata in una sottile cialda che la ricopre. Il tutto è ricoperto con uno strato di crema di nocciola e crema gianduia. Il prodotto sferico così ottenuto è ricoperto infine da uno strato superficiale formato da cioccolato al latte e granella di nocciola. Ma a rendere ancora più inconfondibile l'immagine del cioccolatino è il suo rivestimento all'interno di una pellicola in alluminio di colore oro che conferisce loro l'immagine di "prodotto prezioso". Prezioso come una gemma, una perla cui la rotondità perfetta del cioccolatino vagamente allude.

Spiccatamente rettangolare la silhouette del cioccolatino che tiene svegli e la cui forma allude a un piccolo contenitore. Di cosa? Di caffè, e di energia.

Punta invece sulla regolarità del quadrato la linea di "cioccolata per sportivi" Ritter Sport, che poi è un biscotto ricoperto di cioccolata. Un biscotto quadrato, appunto, che viene inserito intero nella tavoletta. Questi biscotti al burro (realizzati con farina di frumento contenenti una percentuale particolarmente elevata di burro, pari almeno al 9%.) sono stati inventati nel 1889 da Hermann Bahlsen, originario di Hannover.

Lo storico "Carrarmato" è una delle prime barre di cioccolato lanciate sul mercato negli anni del boom economico, destinate ai consumi di massa. La sua forma era molto particolare: una robusta e spessa stecca di cioccolato nei gusti cioccolata al latte (carta rossa) e cioccolata fondente (carta blu). Alla stecca venivano allegati libricini a colori con la storia delle battaglie famose. Le barrette non sono più in commercio. E' stata fatta una limited edition in occasione dei 100 anni di Perugina nel 2007