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Le star della pizza conquistano Roma

Da Sorbillo a Di Matteo e Pezzella: la capitale diventa un paradiso per i foodies

<span style="font-family: verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-ligatures: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400;">Gino Sorbillo</span> 
Courtesy of©Gino Sorbillo
Gino Sorbillo
Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa. Vedrai che il mondo poi ti sorriderà” – diceva Pino Daniele. Ebbene sì, la pizza è un piatto democratico che mette d’accordo tutti. Rappresenta uno di quei piccoli peccati di gola a cui resistere è davvero impossibile, soprattutto se a sfornarla sono artisti la cui fama ha fatto il giro del mondo. Da Napoli con furore sono sbarcati a Roma tanti illustri pizzaiuoli che hanno deciso di omaggiare la città eterna aprendo veri e propri tempi del gusto.

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Non c’è dunque più bisogno di pianificare una fuga in quel di via dei Tribunali o sul lungomare di via Partenope per fare visita a Gino Sorbillo: il grande pizzaiuolo (nonché imprenditore) infatti, di recente, ha inaugurato il suo locale nella centralissima Piazza Augusto Imperatore, a due passi da Via del Corso e da Piazza di Spagna, là dove un tempo sorgeva il Rhome. Gino Sorbillo Lievito Madre, questo il nome scelto per il suo locale, è un luogo dinamico dove consumare tanto un pranzo veloce quanto una cena rilassata selezionando una delle gustose pietanze presenti in un menù, decisamente sintetico ed essenziale, che punta più alla qualità che alla quantità delle portate. Gli ingredienti utilizzati, infatti, sono tutti ricercati: si spazia dalla farina biologica del Molino Caputo al fiordilatte di Napoli fino all'olio extra vergine di Terre Francescane, solo per citare alcune delle delizie che è possibile trovare (e degustare) sulla propria pizza.

Non serve un occhio attento per rendersi conto che tutto ruota intorno al numero 7, come i giorni della settimana, iniziativa che tende a sottolineare l'importanza della freschezza della materia prima: sono 7 le pizze (da quelle più classiche a quelle più ricercate) tra cui scegliere, 7 le tipologie di birre, vini, champagne e liquori e altrettanti i dolci come il mitico babà che porta la firma del maestro pasticcere Salvatore Capperelli. Una curiosità? La pizza Barbie dedicata alla figlia Ludovica divenuta testimonial della nuova pizzeria della bambola più amata al mondo. Non bisogna lasciarsi intimorire dal colore rosa: niente di artificiale, i meriti vanno a ingredienti semplici e di eccellente qualità come la ricotta di bufala, il pomodoro biologico e il basilico fresco. 

 
Non troppo lontano, in prossimità di piazza Cavour (Via Vittoria Colonna), si trova la pizzeria Salvatore Di Matteo Le Gourmet il cui nome rimanda a quello del padrone di casa, Salvatore di Matteo, discendente di una storica famiglia di pizzaiuoli. Il locale, decisamente spazioso (800 mq), è arredato con gusto. E che dire del menù? Alla sola vista è in grado di far venire l’acquolina in bocca: è un vero trionfo di sapori.

Pagina dopo pagina si leggono piatti che strizzano l’occhio tanto alla tradizione quanto all’innovazione ovvero gustosi antipasti ('O puparolo mbuttunato, il cannolo di parmigiana di melanzane etc.), pizze classiche e pizze gourmet tutte basse e caratterizzate (come tradizione vuole) da bordi alti e da un topping gustoso realizzato solo con materie prime di qualità scelte con meticolosa cura. Da provare, ad esempio, la Faccia Gialla condita con pomodorini gialli del Vesuvio, mozzarella di bufala, olio evo, basilico, formaggio grattuggiato e limoni di Sorrento. Meglio non affondare troppo la forchetta e lasciarsi uno spazio per i dolci, come il babà, un grande classico a cui resistere è impossibile. Ma non solo. Presso l'angolo caffetteria, infatti, a ogni ora del giorno è possibile concedersi un goloso spuntino e sperimentare le dolci delizie care alla tradizione partenopea.


 
Spostandosi sull’Appia Nuova, vicino l’Ippodromo delle Capannelle, a fare gli onori di casa è Angelo Pezzella con la sua Angelo Pezzella Pizzeria con cucina: cosa aspettarsi? Oltre a un clima familiare, ad arrivare in tavola sono grandi classici come la margherita, la marinara, la pizza fritta e il mitico panuozzo, ma non solo. Mosso dal desiderio di rendere omaggio a Napoli e all’arte tradizionale dei pizzaiuoli napoletani, il padrone di casa ha inserito in menù Le “Speciali”, ovvero pizze che trasmettono tutta la stima nutrita nei riguardi di chi, come lui, mette il cuore in ogni piatto.



Ci sono la 50 Kalò per Ciro Salvo, la Civitiello per Davide Civitiello mentre per il pizzaiolo Francesco Martucci c’è la pizza Martucci. Oltre a Napoli anche la città eterna è celebrata con la Roma Capoccia, una pizza dedicata ad Antonello Venditti, con ricotta dura di Montella, pomodorini gialli e rossi del piennolo e provola di Agerola. Le sue pizze, non c’è che dire, si mangiano prima con gli occhi. A completare il tutto è una selezione di piatti di terra e di mare ispirati alla cucina partenopea e, ovviamente, i dolci che portano la firma del pasticcere Sal De Riso.
 
 
 
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