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Borgo di Rasiglia

Umbria, i segreti del borgo di Rasiglia

Quasi sconosciuto ai più, il pittoresco borgo vicino Foligno è un gioiello da scoprire

Canale di Rasiglia
©Sailko, Opera propria, Wikimedia Commons
Rasiglia, canale
Non è un caso che Rasiglia sia conosciuta come la Piccola Venezia dell’Umbria. E’ un segreto ben custodito nel cuore verde d’Italia, tra Foligno e la montagna di Colfiorito. Si tratta di poche case che formano un delizioso borgo, con una particolarità: nasce tra sorgenti di acque freschissime, attorno alle quali si sono innalzate le mura delle case. Rasiglia è ben nascosto dalla splendida natura, e vi abitano una trentina di persone nella bella stagione, che diventano anche meno durante l’inverno. Inutile dire che, per chi si avvicina da queste parti magari per trascorrere un weekend insolito, rimane abbagliato dalle atmosfere surreali che si sprigionano tra un ponticello e una cascata, un laghetto e un canale che si insinuano tra la vegetazione e le abitazioni.

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I corsi d’acqua sfociano in uno specchio d’acqua che si adagia al centro della cittadina, incorniciando un panorama che sembra uscito dalla tela di un pittore e imprimendo le caratteristiche principali del cosi detto Borgo dei Ruscelli. La sua storia affonda le proprie radici sin dal 1200, quando la tessitura, la lavorazione della lana e la tintura già ne caratterizzarono la tradizione. Nel XIX secolo era un paese ricco di attività commerciali e artigianali, come dimostrano il vecchio mulino per la macinatura del grano e uno dei due antichi telai per la tessitura dei filati. Capovena è il nome della sorgente che alimenta e percorre Rasiglia e si trova nella parte alta del paese. Il suo percorso forma rivoli e piccole cascate che convogliano in una grande vasca denominata Peschiera per poi riversarsi nel fiume Menotre. Ci sono poi diverse altre sorgenti che servono ad alimentare gli acquedotti circostanti.

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Un’altra particolarità del borgo è la sua posizione di frontiera verso il territorio di Sellano e verso la diocesi di Spoleto: tale importanza fu strategica per la famiglia Trinci, che vi costui infatti  una delle strutture difensive per controllare i propri confini. La Rocca, che in origine occupava tutta la sommità del colle, oggi rimane con pochi tratti di mura di cinta e con il rudere di una torre. Anche un molino, il macchinario usato nella manifattura laniera detta gualchiera ed alcune case appartenevano ai Trinci che, proprio sfruttando la presenza dell’acqua, avevano dato inizio a quella che poi diventò la fortuna del paese grazie a mulini ed opifici. A Rasiglia vale la pena capitarci anche nel periodo natalizio grazie al presepe vivente, o a giugno quando è in programma l’evento dedicato agli antichi mestieri della tessitura chiamato Penelope a Rasiglia. 
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