Importante città dell’Impero Etrusco tra il VII e i V secolo a.C., Chiusi, in provincia di Siena, si colloca agli estremi confini meridionali della Toscana. Nel centro storico la Piazza del Duomo ospita l’antica e suggestiva Concattedrale di San Secondiano, mentre diversi palazzi nobiliari dai caratteristici dettagli sfilano per il decumano. In uno di questi ha trovato sede il bellissimo Museo Etrusco. Ma Chiusi lega indissolubilmente il suo nome al mito di Porsenna, re etrusco regnante intorno al V secolo che leggenda vuole sia stato sepolto in una fastosa tomba all’interno di un inestricabile labirinto. In epoca medievale si credeva che il sarcofago del re fosse custodito dentro un cocchio dorato trascinato da 12 cavalli d’oro e vegliato da una chioccia e da 5000 pulcini d’oro anch’essi.
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Un tesoro inestimabile che ha segnato la storia della città per secoli. Ma che porta con sé diversi misteri. Plinio il Vecchio e il bibliotecario di Cesare Terenzio Varrone parlano di una gigantesca tomba etrusca che arrivava a misurare 90 metri per lato e che avrebbe avuto un’architettura piuttosto particolare per questi tempi, ovvero piramidale. Ma perché una simile costruzione aveva trovato posto in un luogo sotterraneo? Alcuni studiosi sostengono che il mondo ipogeo, nell’antichità, era vissuto come un percorso labirintico iniziatico che accoglieva i morti che continuavano a vivere nell’aldilà dotati di tutto l’equipaggiamento necessario. Ma non ci si spiega perché al re Porsenna venne associato un mausoleo sotterraneo a piramide essendo ancora lontana la moda egiziana: nel V secolo, infatti, Roma non avevo ancora conquistato l’Egitto.
In realtà il Labirinto di Porsenna, a cui si accede dal Museo della Cattedrale, è un antico acquedotto, sempre di epoca etrusca, costituito da cunicoli disposti su più livelli in cui l’acqua che filtrava dalle rocce veniva raccolta in grandi bacini e prelevata mediate i pozzi. E’ un percorso sotterraneo visitabile partendo dal Museo della Cattedrale e finendo nella grande cisterna etrusco-romana. Dalla cisterna si sale sopra il campanile del Duomo da cui si può godere dello splendido panorama su tutta Chiusi. Di queste gallerie si erano perse le tracce poiché totalmente riempite in epoca romana da materiale di scarico e seppellite per secoli sotto cumuli di detriti. Il complesso di cunicoli e la cisterna romana sono stati individuati nel corso del XX secolo e progressivamente scavati per riportarli alla luce. Solo in tempi recenti sono stati messi in sicurezza e dotati di un impianto di illuminazione per renderne fruibile al pubblico almeno una piccola parte.