Una città si scopre anche da tanti piccoli particolari curiosi, spesso anche divertenti, che sfuggono a molti ma che rivelano tanto sulla storia e sul modo di vivere degli abitanti. Un esempio emblematico può essere il Duomo di Firenze, che vanta il primato di avere la più grande cupola in muratura mai costruita e che può contenere fino a 3000 persone. Si tratta di uno dei monumenti italiani più conosciuti ed amati e custodisce diverse particolarità. Sulla fiancata destra, ad esempio, si può vedere una testa di toro. Secondo alcuni, questa faccia bovina sarebbe un omaggio a tutti gli animali che lavorarono duramente con gli uomini per costruire Santa Maria del Fiore. Secondo altri, però, l’attenzione non bisognerebbe concentrarla sulla bestia in sè, bensì sulle sue corna: la statua sarebbe un dispetto da parte di un capomastro.
Leggenda vuole che costui fosse l’amante della moglie di un panettiere, ma il marito li aveva scoperti e costretti ad interrompere la relazione. Per vendicarsi il capomastro avrebbe puntato la testa cornuta in direzione della bottega del panettiere, per ricordargli di essere un cornuto. C’è poi la storia di Giuseppe Cassioli, pittore e scultore nato nella seconda metà dell’ottocento a Firenze, che ha lasciato anche lui un’impronta sulla porta destra: l’artista cadde in misera e ritrasse la sua testa cinta alla gola da un serpente, a simboleggiare i debiti che lo soffocavano. Se si presta attenzione alle decorazioni del Duomo si può notare quante formelle e statue lo affollino. I portoni laterali della facciata sono ricchi di angeli, per lo più in consuete e pacifiche posizioni. Ma uno, invece, desta perplessità da secoli perché fa il gesto dell’ombrello e questo ha provocato diverse reazioni ed interpretazioni.
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Come quella dello scrittore David Lewitt, autore di “Florence, a delicate case”, il quale sostiene che il gesto avrebbe un significato nascosto e che il soggetto in questione sarebbe l’angelo dei sodomiti. Altri sostengono che invece l’essere divino sia “intrappolato” nell’oppressiva formella. Probabilmente la versione più accreditata è quella di um apprendista di bottega che ha sbagliato nella prospettiva. Chi si intende di astronomia sa che all’altezza dei 90 metri sulla lanterna del Duomo c’è un foro, detto gnomone, che ha reso possibili diverse scoperte. Tra queste l’astronomo Toscanelli riuscì a stabilire il solstizio esatto, cioè il periodo dell’anno dove il sole è più alto, scoperta che finalmente convinse Papa Gregorio XII ad allineare le date solari con quella ufficiale, creando il famoso calendario gregoriano.