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Sardegna monumenti Tombe dei Giganti

Sardegna, la geo energetica delle Tombe dei Giganti

Disseminate in tutto il territorio sardo, gli enormi monumenti costituiti da sepolture collettive dell'età nuragica ancora oggi celano misteri

Sardegna Tomba dei Giganti
©iStockphoto
Una delle Tombe dei Giganti in Sardegna
La Sardegna e i suoi misteri: uno tra i tanti le Tombe dei Giganti. Si tratta di monumenti costituiti da sepolture collettive che risalgono all’età nuragica e sono disseminate in tutta la regione. Eccoci dunque proiettati durante l’Età del Bronzo, tra il 3300 e il 700 a. C., quando la civiltà nuragica eresse queste strutture megalitiche usate come tombe pubbliche in cui venivano sepolte parecchie persone. Finora ne sono state scoperte 321, tra cui spicca quella di Coddu Vecchiu. La struttura è comune a tutti: consiste in una camera funeraria che arriva anche ad una lunghezza di 30  metri ed alta sino a 3. Originariamente tutta la struttura veniva ricoperta da un tumulo che appariva come una barca rovesciata.

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La parte di fronte è delimitata da una specie di semicerchio e nelle tombe più antiche, al centro di questo semicerchio, sono state trovate stele alte anche fino a 4 metri, finemente scolpite che si suppone venissero adoperate come accesso alla tomba. Quello che tanto affascina sono anche le numerose leggende che si rincorrono da secoli. Alcuni sostengono che, prima dell’arrivo della civiltà nuragica, erano i sepolcri che ospitavano i resti di uomini giganti e potenti della zona. O di giganti che in un lontano passato avevano camminato sulla terra. Altri credono che le lapidi sarebbero i resti del leggendario continente perduto di Atlantide. Fatto sta che il fascino enigmatico di queste strutture resiste nel tempo ed offre un interessante spaccato sui rituali delle antiche civiltà.

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Infatti le tombe venivano costruite su siti creduti fortemente geo energetici, con le lastre disposte in posizione semicircolare in modo da allinearsi con le linee energetiche della Terra per catturarle ed amplificarle. Chi era malato veniva adagiato sulle pietre per guarire grazie all’energia positiva emanata dalla zona.  E si credeva che questa stessa forza potesse arrecare dei benefici anche ai morti, aiutandoli soprattutto durante il processo di separazione tra corpo ed anima. La tomba di Coddu Vecchiu, situata nel territorio del comune di Arzachena in provincia di Sassari, è il sito più enigmatico. Si trova vicino al nuraghe La Prisgiona e anche analizzando questo sito in molti ritengono che le tombe venissero considerate come dei portali verso l’aldilà, una sorta di passaggio dal mondo fisico a quello spirituale.

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