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Ruvo di Puglia leggenda 

Ruvo di Puglia, la leggenda dei Tre Santi contesi

La cittadina pugliese vanta alcune particolarità che vale la pena scoprire

Facciata della Cattedrale
©iStockphoto
Facciata della Cattedrale di Ruvo di Puglia
Nel Parco Regionale dell’Alta Murgia si possono scovare tesori inaspettati. Tra questi il comune di Ruvo di Puglia, a circa 35 chilometri da Bari, ospita, in alcune stanze del Palazzo Hatta, il Museo archeologico nazionale Jatta con migliaia di reperti archeologici di età ellennistica. Si tratta dell’unico esemplare in Italia di collezione privata risalente all’Ottocento rimasta ancora oggi inalterata, cosi come nella sua concezione originaria. I reperti conservati vennero raccolti dall’archeologo Giovanni Scaringi nei primi anni del XIX secolo e la collezione venne arricchita ulteriormente dall’omonimo nipote. Ruvo è nota anche come la città delle ceramiche e per le diverse processioni durante la Settimana Santa che qui sono molto scenografiche, grazie anche all’assetto urbanistico che ben si presta a fare da palcoscenico. A spiccare sono le Qarantane, delle pupazze che rappresentano, nelle figure di vecchie ingobbite, la moglie del Carnevale e le penitenze quaresimali.

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A caratterizzare la cittadina è anche la presenza della Concattedrale, uno dei più noti esempi di romanico pugliese. Costruita nella prima metà del XII secolo e modificata nei secoli, si presenta con la facciata a capanna particolarmente slanciata dove svetta il grosso rosone a 12 raggi e tre portali di cui il centrale è arricchito da bassorilievi. L’interno è a tre navate a croce latina, con alcuni affreschi del Trecento sulle pareti del transetto. Fa bella mostra la tavola della Madonna di Costantinopoli del pittore noto con Z.T., enigmatica figura di cui si conoscono solo le iniziali cui si riconducono molte opere tra la terra di Bari e il Salento. Sotto il pavimento della Cattedrale sono visibili significativi resti delle strutture precedenti, tracce di una domus romana e i resti di pilastri circolari e cruciformi di una chiesa altomedievale.

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L’edifico religioso si trovava sul percorso obbligato dei Cavalieri Templari verso la Terra Santa, e sembra che la stessa cittadina apparteneva ai Crociati avendo essi molte terre nella zona. Leggenda narra che nel 1100 vennero trovate le reliquie di tre santi, contese tra le città di Ruvo, Bisceglie ed Andria. La presenza delle ossa era fortemente voluta perché avrebbe portato assoluta protezione alla città e, non trovando un accordo in merito, la decisione venne lasciata in mano alla Provvidenza. Ecco che le reliquie furono adagiate su un carro trainato da buoi lasciati liberi di vagare. Gli animali partirono da Sagina, oltrepassarono Andria e Ruvo per dirigersi direttamente a Bisceglie. I ruvesi, tempo dopo, scelsero San Biagio di Sebaste come loro protettore. 
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