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Firenze monumenti da vedere Torre della Pagliazza

Firenze, misteri e stranezze della Torre della Pagliazza

Nella piccola Piazza di Santa Elisabetta si trova una struttura particolare da molti considerata la più antica del capoluogo toscano

Torre della Pagliazza
©hotelbrunelleschi.it
Firenze, Torre della Pagliazza Hotel Brunelleschi
E’ l’unica torre cilindrica perfettamente conservata a Firenze: la Torre della Pagliazza, nascosta nella piccola piazza di Sant’Elisabetta a metà strada tra gli Uffizi e il Duomo, è una delle costruzioni più antiche e caratteristiche del capoluogo toscano, da molti ritenuta la più antica. Le sue vicende storiche sono appassionanti ed affondano le radici in epoca romana, come testimoniano alcuni scavi che hanno scoperto le fondamenta di un edificio romano. La torre si appoggia infatti su un muro circolare che cingeva una piscina o un vano di una struttura termale della Florentia romana, le terme secondarie che oggi si trovano sotto via delle Terme. E’ stata proprio la struttura ad esedra usata come base a determinarne l’insolita forma semicircolare.

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Gli scavi hanno anche messo in luce il pavimento originario in laterizio e alcune pareti antiche. Secondo alcuni studiosi la torre sarebbe stata innalzata dai bizantini quando entrarono in città durante la guerra gotica, utilizzata come parte della fortificazione dell'anello rimpicciolito di mura. Altri sostengono che sia stata un’opera dei longobardi un secolo dopo, come semplice casa-torre. Durante l'alto medioevo non si conosce la sorte che ebbe l’edificio, ma notizie più precise si hanno dal XIII secolo. Fu infatti nel 1268 utilizzata come prigione maschile e nel 1285 divenne carcere a specifica destinazione femminile. Ed è proprio da questa destinazione che la torre ha assunto che ancora oggi la caratterizza: con il termine pagliazza, infatti, in fiorentino si intende il giaciglio delle donne condannate composto da sola paglia che usavano con le brande.

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Successivamente la torre fu reimpiegata come campanile della chiesa di San Michele alle Trombe, mentre oggi, con gli edifici attigui, ospita un albergo, anche se la struttura è di proprietà dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni a cui si deve il perfetto processo di restauro e valorizzazione. Per mostrare i rinvenimenti archeologici degli scavi è stato allestito alla sua base un piccolo museo, visitabile su richiesta. Gli scavi hanno restituito anche un considerevole numero di pezzi ceramici, risalenti soprattutto al XVI e al XVII secolo. Una prima vetrina mostra una fitta selezione di cocci di epoca romana rinvenuti nello strato più antico degli scavi e costituiscono un'interessante testimonianza della storia del sito. Una seconda vetrina espone frammenti di maioliche del XIV secolo con varie fogge, caratterizzate da una decorazione elegante.

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