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Firenze Museo Marino Marini

Firenze, i segreti custoditi all'interno del Museo Marino Marini

Cosa si nasconde all'interno dell'ex chiesa di San Pancrazio

Leon Battista Alberti, Tempietto del Santo Sepolcro
©Di I, Sailko, CC BY 2.5, Wikimedia Commons
Particolari del Tempietto
A Firenze, a pochi passi da Piazza Santa Maria Novella, sul retro del Palazzo Rucellai, si trova la ex chiesa di San Pancrazio, di fondazione paleocristiana. E’ qui che ha trovato sede il Museo Marino Marini, dedicato ad uno dei più importanti artisti italiani del Novecento noto sopratutto come scultore. Questi spazi, da ex chiesa, nel corso dei secoli sono stati anche sede di un tribunale, di una lotteria cittadina ed anche di una fabbrica di sigari. Infatti alla metà del Settecento la struttura venne completamente trasformata dopo le vicende dell’epoca napoleonica e fu quindi sconsacrata con editto nell’ottobre del 1808.

Dopo la soppressione degli ordini religiosi vennero confiscati i beni di tutti i conventi e i suoi arredi vennero venduti all’asta. Ecco, dunque, che il destino della chiesa l’ha voluta prima sede della pretura e poi della lotteria imperiale di Francia. Nel 1883 venne invece destinata a reale manifattura tabacchi fino a diventare, nel 1937, deposito della caserma che si era installata nel convento attiguo. Bisogna aspettare fino al 1982 per l’intervento di restauro del complesso di San Pancrazio ad uso museale. Per meglio adattare la struttura alla nuova funzionalità sono state inserite scale e passerelle e sovrastrutture in ferro. Ecco che si giunge alla metà degli Anni Ottanta con la collocazione delle opere del Marini, quasi 200 pezzi disposti secondo un ordine tematico. Il percorso si snoda su più livelli con le sculture in bronzo e cemento distribuite su tutti i piani mentre gessi policromi, tele, ritratti e disegni dislocati su quote diverse.

Vale la pena, però, scoprire anche alcuni angoli in cui non tutti si soffermano. Appena oltre la biglietteria, sulla sinistra, si accede ad uno spazio sacro dove si svela la Cappella Rucellai aperta per le funzioni religiose. Si tratta dell’ultima parte ancora consacrata di quella che era la chiesa di San Pancrazio. E proprio qui si può ammirare un’opera di Leon Battista Alberti, una delle meraviglie del rinascimento fiorentino il Tempietto del Santo Sepolcro, gioiello dell’architettura. Si tratta di un monumento funebre in cui è sepolto Giovanni di Paolo Rucellai, una reinterpretazione, in scala, del Santo Sepolcro di Gerusalemme, con tarsie marmoree decorate esternamente che si rifanno alla tradizione romanica fiorentina. 
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