La natura non è soltanto bellezza, connubio di colori, profumi e sensazioni, ma anche di storia. Come dimostrano i tanti alberi monumentali sparsi per tutta la nostra penisola. Lombardia inclusa. In questa regione, in giro tra le province, si possono scoprire alberi antichi, rari, vigorosi: dalle querce millenarie ai cipressi secolari, dai gelsi rari ai cipressi.
Scoprite cinque itinerari nella natura della Lombardia con Turismo.it
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La definizione di albero monumentale
Per venire classificato come “monumentale” un albero deve soddisfare criteri diversi: dalle dimensioni alla longevità, dai requisiti storici alla rarità della specie stessa. Ma vengono presi in esame anche requisiti paesaggistici e storico-architettonici. Secondo le stime del Corpo forestale, sono circa 22.000 gli alberi monumentali d’Italia, da querce millenarie al più antico platano. Tra questi, più di 2.000 sono stati dichiarati di "grande interesse" e 150 di "eccezionale valore storico o monumentale". La Sardegna è la regione con il numero maggiore di alberi monumentali di grande interesse: sono 400, concentrati maggiormente nella subregione barbaricina dell'Ogliastra.
Gli esemplari della Lombardia
Protagonisti e testimoni muti della storia dell'uomo e dell'ambiente, la Lombardia è ricca di questi vecchi giganti: la regione, infatti, vanta le specie arboree più diverse. Anche perché, i boschi lombardi sono molto vari: sono infatti formati da ben 194 tipi di foresta, raggruppati in 16 categorie forestali (faggeti, castagneti, querceti, lariceti, robineti, aceri-frassineti…). Secondo il più recente censimento eseguito dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, le piante con carattere di monumentalità in Lombardia sono 188. Scopriamone, grazie al contributo di In-Lombardia.it, i più importanti.
I monumenti "green" di Milano
A Parco Sempione di Milano si trovano i Platani e dei Cipressi Calvi, alti fino a 30 metri e con circonferenze che raggiungono i sei. I Giardini di Porta Venezia e di Villa Litta, invece, custodiscono esemplari meravigliosi di Platani e Bagolari. Sempre in città, ammiriamo la Quercia rossa del Parco Trotter, alta 40 metri (4,50 la circonferenza), cent’anni proprio nel 2020.
Gli alberi monumentali di Cassano d’Adda, Cinisello Balsamo e Monza
Restando nei dintorni di Milano, a Cassano d’Adda, proprio nella piazza del Castello Visconteo, c’è un Gelso bianco che risale al XVII secolo. Un albero da frutto di oltre 300 anni, originario della Cina, largo 4,20 metri e alto 15. Da segnalare, anche la Magnolia grandiflora, a dimora nel cortile d’onore di Villa Ghirlanda Silva, a Cinisello Balsamo, riconosciuta albero monumentale per la sua forma e il portamento particolare, il suo valore storico e culturale. Famose, infine, le Querce gemelle del Parco di Monza, una farnia e una scarlatta: 600 cm di diametro e oltre 26 metri di altezza, furono piantate a inizio ‘800 nel parco dal Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais, che le portò dall’America.
Somma Lombardo e Como
Nei dintorni di Varese, a Somma Lombardo, sono numerosi gli alberi monumentali piantati nel parco del Castello Visconteo. Quasi tutti risalgono alla prima metà dell’800, ma c’è uno ancora più antico: un Cedro del Libano del 1744, alto 30 metri e con giro vita di 690 cm. Anche Como, Villa Olmo, è famosa per i suoi alberi monumentali. I più noti? Un Cedro libanese del 1716, alto 25 metri e largo 760 cm e un Platano orientale del 1664, alto 45 m e largo 860 cm.
10 alberi monumentali tra l’Alto Garda e il Garda Veronese
Nella provincia di Brescia, gli alberi monumentali sono poco più di 10, distribuiti tra l’Alto Garda e il Garda Veronese. A Salò, il filare di Cipressi sempreverdi impiantato nell’800 e alti fino a 30 metri, oltre a testimoniare la storia locale, impreziosisce e connota il paesaggio con la sua grande presenza e le dimensioni notevoli, rendendo il lungolago della Riviera dei Limoni un luogo indimenticabile.
Il gelso di 600 anni, nella provincia di Sondrio
Saliamo in altezza, per raggiungere la provincia di Sondrio dove, a Ponte in Valtellina radica un esemplare bellissimo di Gelso bianco, pianta storicamente eletta per la coltivazione del baco da seta. Il vecchio gelso ha 600 anni ed è detto dalla gente del posto il Murunée. La sua forma particolarissima è dovuta ai ripetuti tagli necessari per allevare i bachi. Incroci, torsioni, “teste di moro”, lo hanno trasformato in una vera e propria scultura.