Il nome parla da solo. Collocata nel cuore di una larga baia chiusa nella
punta settentrionale del Kimberley, Bush Camp Faraway Bay era così
lontana da non avere ancora un nome, quando Bruce Ellison prese questa
direzione, mentre cercava un posto speciale dove costruire l’alloggio dei suoi
sogni. A Bruce, Faraway Bay parve subito un’ottima scelta. A parte lo splendido
scenario, (e i coccodrilli che si fermano sulla spiaggia e gli squali che
gironzolano nella baia), qualcos’altro ha attratto Bruce in questo luogo: la
vicinanza al King George River.
A bordo dell’imbarcazione-casa lunga 13
metri, la Diamond Lass, si percorre solo un breve viaggio a est e per i
successivi 11 chilometri, il fiume scorre attraverso una gola stretta, orlata
da pareti giganti. Il King George River ha speso milioni di anni a scavare un
passaggio attraverso l’arenaria della scarpata costiera, lasciando cumuli
rocciosi che pendono dalla parete rocciosa, in attesa del momento in cui
perderanno l’equilibrio e cadranno in acqua. Considerando la spettacolarità
della zona, non si è preparati alla vista che vi si presenta nel momento in cui si affronta l’ultima
curva e ci si trova di fronte alle King George Falls.
Qui il fiume si
divide in un abisso immenso a forma di Y con cascate su entrambe le estremità.
Durante la stagione delle piogge il rumore è quasi assordante, il rombo
dell’acqua che fa eco contro le pareti e che manda una leggera pioggia di
spruzzi su nel cielo, spesso confuso con fumo proveniente dal bush. Da metà
anno il flusso rallenta fino a diventare un rigagnolo che alla fine si
prosciuga del tutto. L’abisso alla base delle cascate diventa una silenziosa
cattedrale dove ogni rumore è amplificato, così quieto che si può sentire
persino il gocciolio dell’acqua a distanza di 50 metri, e lo sbattere d’ali di
una leggerissima rondine che si affanna alla ricerca di insetti.
Un’altra avventura ci attende alla stazione di Angorichina nel South
Australia. Durante la permanenza qui, infatti, c’è la possibilità che un tale
Ian Fargher vi offra un passaggio a bordo del suo Cessna. Alcuni ospiti danno
solo un’occhiata all’accidentato solco che passa attraverso la pista di
atterraggio di Ian ed educatamente declina, ma è un errore. Angorichina
è una stazione di pecore di 650 chilometri
nel Flinders Ranges del South Australia, un classico squarcio
dell’Outback australiano. Il paesaggio è composto principalmente da pini che
distendono i loro rami come a rappresentare un atto di dolore sulle colline
rocciose e da fiori selvatici che compaiono come per magia dopo la pioggia.
I
Flinders offrono una bellezza desolata e quasi surreale, irresistibile per
registi, pittori e fotografi. A 1.000 piedi di altezza si possono ammirare i
diversi strati delle antiche arenarie spinte in alto da lastre tettoniche, in
seguito a uno scontro, diventando un disegno omogeneo. Ogni strato rappresenta
una tavolozza di colori stesa oltre 600 milioni di anni fa, quando era ancora
un letto marino. Ian è un pilota di comprovata esperienza, appartenente alla
quarta generazione dei Farghers, famiglia specializzata nell’allevamento di
pecore a Angorichina. Oltre a godere di un fantastico scenario, il volo ha
anche un proposito pratico.
Quando ha bisogno di radunare le sue pecore o
controllare che i suoi mulini stiano ancora pompando acqua per il suo
rifornimento, Ian prende il volo. Mentre vola, egli fa un resoconto sul paesaggio
che ama, ma contemporaneamente conta il bestiame e le capre selvatiche. Dopo
aver parcheggiato il suo velivolo, Ian fa ritorno a casa – una deliziosa
costruzione circondata da un giardino verde fatto di siepi, rose e lavanda – e
dove probabilmente troverà pronti una torta o un piatto di biscotti. Come
qualsiasi altra cosa, questo piccolo gesto è un segno dell’ospitalità del bush
e del soggiorno ad Angorichina.