Il cinema ce le mostra spesso devastate da disastri nucleari o epidemie definitive, ma da New York a Tokyo le più grandi e più amate città del Pianeta continuano ad offrire la loro faccia migliore a chi le visita. Particolarmente emblematico e visivamente rappresentativo è sicuramente il recente remake di I Am Legend, nel quale Will Smith riportò alla vita il classico della letteratura di genere di Richard Matheson già trasposto al cinema in varie occasioni, ma mai con tanta grandezza di scala e cura nella rappresentazione di una Grande Mela davvero ridotta male…
Ovviamente, è la più colpita. D'altronde il privilegio di ospitare Hollywood e la convenienza a girare in località come Vancouver o Atlanta per molte produzioni fa sì che negli Stati Uniti in particolare siano ambientati molti dei 'Post Apocalittici' più celebri, da L'esercito delle 12 scimmie (Philadelphia) a L'alba del giorno dopo (New York) e Divergent (Chicago).
Più distopia che devastazione, ma il risultato non è certo rassicurante per i londinesi più paranoici… Uno dei migliori Cuaron (Gravity) della storia ci raccontò un 2027 fatto di vandalismo e degrado, attentati e trasferimenti illegali, ma soprattutto un mondo ormai sterile nel quale Clive Owen lotta per offrire una nuova speranza all'Umanità.
Ma non solo Londra nel mirino del cinema del vecchio continente… I monumenti più famosi di Roma e Parigi appaiono spesso nelle scene di kolossal anche di Oltreoceano. Forse però sorprenderà di più pensare che il Pianeta abbandonato a se stesso e coperto di rifiuti e ricordi di epoche andate che Disney e Pixar ci raccontarono nello splendido Wall-E fu fatto sul modello di Sofia.
Finalmente dovremmo riuscire a vederne una versione Live action - della quale si parla da anni - ma l'originale Akira del 1988, derivato dall'omonimo manga del 192, ha fatto sicuramente epoca. E aiutato il Sol Levante a penetrare nel cinema europeo più mainstrean anche nell'animazione, dopo averci dato dei cult come Godzilla e compagnia.
Neo-Tokyo non dimenticherà certo il passaggio di Akira, ma si spera che il futuro delle metropoli asiatiche non segua quell'esempio. Di certo il Giappone, per quanto caotico e convulso (e nonostante i rischi a cui l'ha sottoposto Pacific Rim ultimamente), offre molte facce, e tutte ugualmente affascinanti. Dalle più tradizionali alle più moderne, unite in una convivenza anomala possibile solo da queste parti e tutta da vivere.
Il guerriero della strada, l'Interceptor senza tempo, come dimostra il remake che sarà presentato al Festival di Cannes a maggio. Oggi non è più Mel Gibson a percorrere i deserti del South Wales, ma anche con il roccioso Tom Hardy le location di quel mondo desolato e brullo si sono concentrate intorno a una delle città più famose del mondo.
Ovviamente Sydney al centro dell'attenzione del 'grande' cinema, sia per la sua centralità storica e turistica, sia per la sua riconoscibilità. Anche Alla ricerca di Nemo in fondo ci portava qui e non sarebbero in molti ad optare per la Adelaide di The Rover (per quanto splendido) dovendo viaggiare dall'altra parte del mondo. Anche solo per godere della visione dal vivo della celebre Opera House.
Il 2015 potrebbe essere l'anno di Crumbs, film dello spagnolo Llansò che trasferitosi ad Addis Ababa ha deciso di raccontare l'Etiopia da un punto di vista futuristico e catrastrofista. Ma in attesa di una tale conferma è sicuramente il Sudafrica raccontato da Neill Blomkamp in più di uno dei suoi film a raccontare di un Paese devastato da un nuovo Apartheid e da sanguinosi scontri fratricidi in una faida senza fine…
Per fortuna oggi il Sudafrica non è quello che ricorda (o teme) il regista di Johannesburg, che tutto sommato - innamorato della propria città - inserisce sempre in tanta devastazione degli scorci di una terra ricca di natura e che non ha niente da invidiare a metropoli più celebrate o raggiungibili quanto a musei, parchi e attrattive. Anche se putroppo continua a non essere una delle più sicure…