È finalmente arrivato in sala il nuovo film del regista di Drive, Nicolas Winding Refn. Il suo The Neon Demon si annuncia come un esperimento cinematografico originale e diverso, tra l'horror e il visionario, ricco di immagini capaci di imprimersi nella memoria degli spettatori (come quella della protagonista Elle Fanning coperta di sangue). Bellezza e ossessione diventano gli strumenti per connettersi con un mondo diverso da quello che percepiano, troppo alto o troppo basso per vederlo. E la città di Los Angeles è la cornice ideale per rappresentare questo livello di realtà cupo e sfavillante insieme, come avevano già fatto - puntando anche su aspetti più surreali o soprannaturali - due grandi maestri del passato…
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La protagonista Jesse è una modella, aspirante. Divenuta musa di un magnate della moda si trova a confrontarsi con un universo di sue pari senza scrupoli, ossessionate dalla bellezza e pronte e tutto. Anche a regalarci quadri indimenticabili.
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Alcune delle scene in questione sono state girate proprio qui, sulla Costa più vicina alla Città degli Angeli. Ma più di Santa Monica o della variopinta e apparentemente superficiale Venice è proprio a Malibù che mare e terra e cielo sembrano diventare una cosa sola. E che Refn ha voluto ambientare alcune scene della casa sulla spiaggia.
È Jesse, la protagonista, come detto. Maggiorenne da soli due mesi, la giovane Elle calca le scene da circa quindici anni, potendo vantare un curriculum di tutto rispetto grazie ai film girati per Alejandro González Iñárritu, Tony Scott, Sofia Coppola, J.J. Abrams, Cameron Crowe, Francis Ford Coppola e l'ultimo Dalton Trumbo di Jay Roach.
I Bristol Salt Flats di Amboy, vicino al Dry Lake del Deserto del Mojave, offrono un contrasto drammatico allo sfarzo delle riprese losangeline. Ma anche questo fa parte della fantasia di Refn, che non ha nascosto la sua passione per i motel 'vintage' e le stazioni di servizio della Route 66 a est di Los Angeles.
Il "film horror sulla bellezza" di Nicolas Winding Refn si inserisce però in una tradizione, soprattutto recente, di altri film che hanno voluto guardare al 'Dark Side' della megalopoli californiana. Quello che si intuisce ammirandola dall'alto delle strade tortuose, delle ville e dei giardini delle colline che portano lontano dalle sue strade più caotiche. Senza illudersi di trorvarvi pace…
Sono le colline rese celebri proprio dal film di David Lynch del 2001. È qui che avviene l'incidente automobilistico da cui tutto si origina, in primis l'amnesia della protagonista e il viaggio nel 'sottosuolo' di una realtà che solo il regista di Missoula, Montana, poteva inventare. Sfidando gli spettatori, e conquistandoli. E perdendoli.
Forse più 'celebrata' dai tanti action o crime o thriller degli ultimi anni, da Collateral a Trainig Day, la Downtown della città resta un luogo cangiante. Al centro di una serie di quartieri molto diversi tra loro (da Inglewood a Compton, fino a Los Feliz o il Chinese Theatre), questa zona si trasforma completamente con il tramonto. E tutto sembra poter succedere…
Tutto sembra poter succedere - e molto succede - in uno dei film più amati e meno digeribili di Martin Scorsese, che nel 1999 ci regalò il suo Al di là della vita con Nicolas Cage e Patricia Arquette. Tre giorni nella vita di un paramedico in crisi per una storia di morte e resurrezione che non poteva avere scenario migliore.